crush // undici

3.7K 270 69
                                    

-dai, mamma! Prova ad aprire!-

-Jungkook, sai che sono imbranata in queste cose! E se rompo la serratura chi lo dice a tuo padre?-

-e come fa Taehyung ad andare via allora?!- sbottò il moro in risposta, sentendosi impotente in quelle sue condizioni.

-mi dispiace tanto, Taehyung, per questa inconvenienza. Spero non ti dispiaccia rimanere qui fin quando non troveremo una soluzione-

Erano le dieci di sera ormai e il corvino sarebbe dovuto tornare a casa. Da una parte era contento e si perdeva nel cinema della sua mente che proiettava infiniti scenari sulla possibilità di rimanere chiuso con Jeon Jungkook chissà per quanto, d'altra parte era preoccupato per lo stesso motivo, per un'eventuale pessima figura che avrebbe potuto rovinare il loro rapporto.

-e la soluzione sarebbe il fabbro, mamma? Dovremmo aspettare domattina e non penso proprio che Taehyung abbia voglia di rimanere qui tutta la notte...- sbuffò il moro sconsolato, che dal canto suo credeva che quella fosse già una figuraccia bella e buona di fronte al ragazzo che evidentemente gli piaceva.

-l'unica alternativa sarebbe aspettare tuo padre, che però tornerà solo verso le tre...se per Taehyung va bene-

-se non sono di troppo disturbo, non avrei problemi a restare qui- parlò il nominato con timidezza, facendo sorridere la signora Jeon dall'altra parte della porta.

-non sarai mai di troppo disturbo, Taehyung!- esclamò infatti quest'ultima, fantasticando su una possibile relazione tra suo figlio e quel tanto bravo ragazzo.
-però avvisa alla svelta i tuoi genitori!-

Dopodiché la sentirono allontanarsi dalla porta, per poi scendere le scale, e Taehyung non aspettò altro a chiamare sua madre, che un po' preoccupata lo lasciò restare a casa dell'amico.

Calò così un silenzio spiacevole, in cui i due ragazzi si sentivano troppo a disagio per proferire parola, siccome Taehyung aveva paura di rovinare le cose, mentre Jungkook pensava che le cose fossero già rovinate.

-mi dispiace per...tutto questo- parlò finalmente il padrone di casa, lasciando intuire il suo cattivo umore, che però era largamente attenuato dalla presenza dell'altro nella sua stanza.

-non...non fa nulla, Jungkook. Non è colpa tua se siamo rimasti chiusi dentro- Taehyung decise di buttarla sul ridere e tornò a sedersi a gambe incrociate sul letto, tentando di scacciare via quel po' di imbarazzo che lo avrebbe afflitto costantemente, nonostante i progressi che stava facendo e avrebbe fatto con la sua cotta.

-non è solo per quello- ammise il moro con fare infausto, come se avesse un grosso groppo in gola che minacciava di sciogliersi in migliaia di parole pulite e oneste, che lui stesso non riusciva più a trattenere.

Taehyung non rispose ma gli fece capire di star ascoltando attentamente quando lo guardò dritto negli occhi con sguardo curioso, le sopracciglia leggermente corrucciate e il dubbio disegnato in volto.

Jungkook decise, però, di rompere il contatto visivo non appena riprese a parlare.
-sono sempre stata una persona egoista, che metteva sé stesso in primo piano, che giudicava e si approfittava degli altri...e ti ho sempre trattato male, Taehyung, quando meritavi di molto meglio- non ci pensava neanche a ciò che stesse dicendo, le parole fuoriuscivano come una cascata di pensieri profondi dalle sue labbra, mentre il corvino le assimilava con un timido sorriso comprensivo.
-io voglio cambiare, Taehyung. Per te in primo luogo, e comincerò dicendoti che mi dispiace per tutto questo. Per aver approfittato di te-

Taehyung era così semplice, gentile, umile, solare...non vi era giorno che non si pentisse di aver dato una prima impressione tanto terribile al povero ragazzo dalle ciocche nere come la pece, perdutamente innamorato di lui.

Egli si mosse sul materasso, tra le lenzuola, per stringere le sue braccia attorno all'amico infortunato che spalancò gli occhi per la sorpresa, ma che non aspettò un secondo di più per ricambiare quell'abbraccio.

-è tutto okay ora- sussurrò Taehyung al suo orecchio e Jungkook lasciò che il suo animo venisse calmato dalle dolci parole dell'altro, alternate al suo respiro regolare.
-l'importante è che tu sia consapevole dei tuoi sbagli e che te ne sia pentito. Io ti avevo già perdonato sin dall'inizio-

Ruppe quell'abbraccio e gli riservò un'altrettanto caldo sorriso, che il moro ricambiò timidamente, come mai avrebbe fatto.

Jungkook non aveva mai dato il minimo segno di timidezza, lui era sempre spavaldo e sicuro di sé, ma ormai era evidente che il suo atteggiamento crollasse completamente alla presenza di Kim Taehyung.

Era cambiato, o almeno il corvino era in grado di cambiarlo: era come un burattino nelle sue mani, e alle cui dita erano legati i fili in grado di muoverlo, lo muoveva a suo piacimento senza neanche esserne consapevole.

Jungkook ormai si sarebbe piegato in due per Taehyung e non gli restava altro se non accettarlo.

-vado a dormire ora, è okay per te?- gli chiese con quel suo tono di voce capace di infondere calma e tranquillità, che ti faceva sorridere istintivamente; era come del miele, una sostanza dolce e viscosa che ti scende giù alla gola lentamente dopo averla assaporata per bene.

-va benissimo, farò lo stesso. Sono abbastanza stanco- rispose infine sbrigativo.

Entrambi cominciarono a sistemarsi sotto le coperte, Taehyung gli diede le spalle e spense la luce della lampada sul comò.

Jungkook rimase per alcuni secondi con gli occhi rivolti verso il soffitto e la mente in subbuglio in preda ad un mare si pensieri che la discussione animata tra il suo cervello e il suo cuore lo stavano portando ad avere.

Cos'era giusto fare? Cosa gli conveniva fare?

-Taehyung...?-

-sì?-

Forse non era opportuno farlo.

-no, niente-

Forse non era il momento giusto per farlo.

-buonanotte-

-buonanotte, Jungkook-

author's note
mi fa un po' ribrezzo ma okay

𝗰𝗿𝘂𝘀𝗵 ; kv ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora