Capitolo 2 "Casa nuova"

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Quando mi svegliai eravamo già arrivati in California e avevo una gran voglia di tornarmene a casa mia.

Mi chiedo perché abbia accettato la decisione di mio padre senza dire la minima parola,ma credo che sia per il fatto che finalmente dopo tanti tempo ho visto la speranza di ricominciare una vita nuova negli occhi di mio padre.

Nella vecchia città avevamo abbastanza lussi, la mia casa era molto grande,aveva tre piani di cui uno era interamente dedicato ai giochi come il biliardo e c'era anche una sala cinema. Non ho la minima idea di quale sia la nostra casa qui a Santa Monica,mio padre non me ne aveva parlato o forse sono stata io a non chiederglielo,sinceramente mi interessa poco.

La voce di papà mi riscosse dai miei pensieri <<Mi stai ascoltando?>> disse papà, e detto tra noi non avevo sentito niente di quello che mi aveva detto, <<Scusa papà>> lo guardai con un sorriso come a dire "ti prego non ti arrabbiare con me". Ero brava ad abbindolare mio padre facendo gli occhi dolci, mi divertivo molto vedendo che non sapeva resistere al mio sguardo da cucciolo indifeso.

<<Siamo quasi arrivati, la casa è a pochi chilometri dall'aereo porto e anche dalla tua nuova scuola>> disse con un sorriso, io non ero così tanto felice di dover andare in una nuova scuola e di conoscere nuove persone,ma mi limitai ad annuire.

Quando vidi la nostra nuova casa rimasi a bocca aperta,sapevo che il nuovo lavoro di papà retribuiva molto bene ma non pensavo così tanto.

Ci fermammo davanti ad una villa enorme,anche fin troppo per i miei gusti, era tutta fatta di vetri da cui si potevano già intravedere alcuni angoli della casa.

Quando papà aprì il cancello con un piccolo telecomando mi fiondai all'interno senza neanche pensare di prendere la mia valigia dal cofano della macchina. Mi incamminai verso la porta d'ingresso,anch'essa fatta di vetro, e notai un bellissimo albero di ciliegio con un'altalena attaccata sul ramo più robusto, era assolutamente magnifica.
Mio padre alla mie spalle mi chiese <<Ti piace>>,la casa era bella certamente ma la cosa che mi affascinò di più fu quell'albero,mi dava un senso di pace.Risposi dopo un lungo silenzio:<<Si papà, è davvero una bella casa>> dopo un po' gli chiesi ridendo <<Non credi sia un po' grande solo per noi due>>,effettivamente era troppo grande solo per due persone. Papà mi sorrise mettendo le mani sulle mie spalle e tirando fuori un mazzo di chiavi aprì la porta della nostra nuova casa.

Anche all'interno la casa era da urlo,i mobili erano moderni ed erano quasi tutti di un nero lucido; il pavimento era ricoperto da un parquet scuro,ma non troppo,che si abbinava perfettamente al colore bianco delle pareti.

Era tutto stupendo,ma la stanza che mi piaceva di più era la mia!
Era già stata arredata, i mobili li avevo scelti io ma rimasi comunque a bocca aperta perché era venuta meglio di come mi ero immaginata.
Anche se non sentivo ancora mia questa casa incominciava a piacermi.

Amare a volte non basta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora