Capitolo 4 "Ancora tu??"

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La mattina seguente mi ero alzata con un po' di mal di testa,sarà stata per la botta di ieri sicuramente, decisi di scendere in cucina per fare colazione e prendere qualcosa per il dolore .

In cucina trovai mio padre intento a preparare la colazione ma non stava facendo un gran lavoro,c'era una terribile puzza di bruciato,mi piazzai su uno degli sgabelli di fronte alla penisola<<Papà hai bisogno di una mano>>,gli chiesi divertita,mio padre borbottò qualche imprecazione sotto voce prima di rispondermi,<<Tranquilla tesoro,è tutto apposto>>,disse con un sorriso poco convincente,ma decisi di non dire altro e di andare a mettere un costume per fare un bagno in piscina,alla colazione avrei pensato dopo.

Decisi di mettere un bikini bianco, faceva risaltare la mia pelle un po' abbronzata,lo avevo comprato con la mia migliore amica Samantha l'anno prima  per una festa in piscina organizzata da Peter Miller,uno dei ragazzi più popolari della mia vecchia scuola. Ora che ci penso non sentivo Sam dal giorno del trasloco,mi mancava e decisi di chiamarla dopo essermi rilassata un po' in piscina.

Sam faceva parte della mia famiglia, dopo la morte di mia madre è stata molto presente per me e di questo le sono immensamente grata, senza il suo supporto sarei ancora sul divano di quella inutile psicologa a raccontare l'evento traumatico che ho vissuto.

Mia mamma è morta in un incidente d'auto,ero con lei quando è successo,quel giorno avevo insistito per andare a comprare un vestito per il compleanno della mia amica Jess, mamma aveva tanto lavoro da fare essendo un avvocato,passava la maggior parte del suo tempo in ufficio ma non era una cattiva mamma, era molto affettuosa e le volevo tanto bene. Avevo insistito fino allo sfinimento e alla fine mi accompagnò.

Sulla via del ritorno stavamo litigando, perché non voleva che il giorno dopo rimanessi tutta la notte fuori, si era girata per urlarmi qualcosa in faccia e dopo quello che è successo è molto confuso. Una volta sveglia mi sono ritrovata in ospedale, papà una volta più forte mi raccontò che senza accorgersene la mamma era passata col rosso e una macchina ci era venuta addosso.

Le mie condizioni non erano tanto gravi,avevo solo una gamba rotta e un trauma cranico..ma per la mamma non si era potuto fare niente, è morta sul colpo..

Mi sento ancora in colpa,se non si fosse girata per rimproverarmi,se non avessi insistito..lei sarebbe ancora qui. A quel punto una lacrima solitaria scese lungo la mia guancia,l'asciugai subito,non volevo che papà mi vedesse ma purtroppo qualcun altro mi aveva vista..

Nella casa affianco un ragazzo,che credo sia il mio vicino, mi stava osservando e dopo pochi secondi mi accorsi chi fosse, Mr.Maleducato  era lì in piedi e mi stava fissando con un'aria interrogativa, si amico mio sono proprio la ragazza che hai preso in testa ieri!

Con tutte le case che ci sono dovevo trasferirmi proprio accanto a quella di questo ragazzo?!
E poi come hanno progettato queste case? Sono tutte appiccicate tra di loro,non abbiamo un minimo di privacy,riesco a vedere anche dentro casa dei miei vicini!

<<Ancora tu?? Cosa hai da guardare? Per caso vuoi lanciarmi un altro pallone in testa?>>,dopo avergli detto quelle parole si risvegliò dal suo stato di trans, mi fece un sorrisetto simile a quello di ieri ma sta volta era divertito.
Si girò e tornò in casa, era proprio strano questo ragazzo..

Amare a volte non basta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora