Perché piangi?

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La gilda era trepidante come al solito e il master Makarov si stava godendo tranquillamente un bicchierino sul bancone della locanda.

"Nonno, nonno, guarda! È successo ancora!"

Luxus entrò di corsa e si precipitò dal nonno.

"Cosa è successo ancora?" domandò inarcando un sopracciglio.

Il bambino si parò di fronte a lui e si indicò il viso.

"Guarda, sto piangendo ancora!"

Makarov lo fissò per qualche secondo.

"Perché piangi? Ti sei fatto male da qualche parte?"

Il giovane mago strinse i pugni e rizzò la schiena.

"Sto piangendo ma non sono io a piangere! Non sono una femminuccia! – affermò portandosi un pugno al petto – Ormai è la quinta volta che mi succede. Nonno, tu sai perché?"

Il master si prese il mento tra le dita e assunse un'espressione assorta.

"Se come dici è qualcun altro che piange, non può che trattarsi di quello ..." asserì incrociando le braccia e piegando il capo in avanti.

"Trattarsi di che cosa, nonno?" il bambino era sempre più impaziente.

"Di una magia molto potente, forse la più potente di tutte: sto parlando di soulmate"

"Soulmate? E che magia è?"

"Eh, eh, eh! Il mio piccolo Luxus sta crescendo! – rise il nonno – Si tratta di una magia che ti lega alla tua anima gemella in diversi modi. In questo caso, quando uno di voi due piange, anche l'altro piange senza motivo"

"Quindi è la mia anima gemella che sta piangendo?"

"Proprio così"

Il bambino rimase ammutolito, con i pugni stretti a guardarsi le punte dei piedi. Poi con uno scatto alzò il capo e si asciugò le lacrime che ancora scorrevano sulle sue guance.

"Ho capito! Devo trovare la mia anima gemella e, quando l'avrò fatto, non la farò piangere mai più!"

"Oh! Bravo, mi sembra una saggia decisione" si complimentò il nonno.

"Se continuassi a piangere la gente mi prenderebbe in giro!"

Non era proprio questo quello a cui Makarov stava pensando, ma infondo Luxus era ancora un bambino. Ci sarebbe voluto del tempo.

***

Luxus era appena tornato da una missione e stava cercando un posto tranquillo dove riposare senza essere disturbato dai mocciosi di suo nonno. Quei perditempo erano troppo chiassosi.

Pensò che se fosse andato nella cantina sarebbe stato tranquillo, al fresco e in compagnia di birra e vino, cos'altro poteva volere?

Stava per varcare la soglia quando si accorse che c'era qualcuno. Senza farsi vedere, spiò all'interno del locale. Rimase molto sorpreso quando vide Mirajane seduta in terra vicino alle botti. Aveva un'aria strana, sembrava molto triste. Anche lui avvertì una strana sensazione di amarezza ma non ne capì il motivo, non era mai stato un tipo troppo empatico.

La stanza iniziò a riempirsi di gemiti e singhiozzi. Mira stava piangendo? Proprio lei, che era l'incarnazione della felicità con quel suo luminoso sorriso?

Prima che potesse porsi altre domande, sentì qualcosa di umido scivolargli sul viso. Erano lacrime quelle che riempivano i suoi occhi? Luxus verificò asciugandoseli con il dorso della mano. Stava proprio piangendo.

Questo non poteva dire che una cosa.

Mirajane era la sua anima gemella.

Come aveva fatto a non accorgersene in tutto questo tempo? Eppure aveva cercato ovunque e attentamente tra le persone a lui vicino. Anche se effettivamente non aveva investigato troppo su di lei, era sempre troppo sorridente perché potesse trattarsi di lei. Ora capiva che la ragazza nascondeva a tutti il suo dolore e che lo sfogava da sola di nascosto.

Il biondo si diresse verso di lei.

"Quindi sei tu, sei sempre stata tu e io non me ne sono mai accorto"

La ragazza sobbalzò, non si aspettava di trovare qualcuno. Cercò di asciugarsi frettolosamente le lacrime per nasconderle e tentò di sorridere.

"Luxus, sei tornato! Che cosa ci fai qui giù? E perché stai piangendo?" si era infatti accorta delle sue lacrime.

"Questo dovresti spiegarmelo tu, non stai forse piangendo anche tu?"

Mira guardò da un'altra parte intenzionata a non rispondere. Luxus poté vederle tremare il labbro inferiore. Si chinò alla sua altezza.

"Sto piangendo a causa di una magia. Quando la mia anima gemella piange, piango anche io incondizionatamente"

La maga si voltò verso di lui con gli occhi spalancati e le labbra socchiuse.

"Quindi smettila di piangere" le disse accarezzandole la testa dolcemente e con il suo solito sguardo penetrante.

Era arrivato per lui il momento di mantenere ciò che si era ripromesso. Non l'avrebbe più fatta piangere.


NOTE DELL'AUTORE

Salveeee a tutti! <3
Ecco a voi il quarto capitolo! Cosa ne pensate di questa ship? Io l'ho scelta (come tutte le altre coppie della raccolta) perché stava bene con il prompt ^^

Ringrazio tutti coloro che leggono la storia, chi l'ha negli elenchi di lettura o nella biblioteca, chi vota e chi commenta! <3

A presto!

Monkey D Akiko <3

Se due fate si incontrano è sicuramente destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora