Mi scontrai con Sofia appena svoltato l'angolo del corridoio. Anche lei si era cambiata, indossava un cardigan grigio e dei pantaloni a zampa. La fascia nera che portava la sera prima ai capelli aveva lasciato il posto a un cerchietto azzurro. -Ehi, hai sentito anche tu il campanello, vero?- le chiesi. -Si, ho aperto istintivamente ma non so chi sia.- ci guardammo entrambe preoccupate. Era un demone? No, non sapevano suonare al campanello, e poi, non erano così stupidi da entrare in un Istituto, o almeno credevo...
Ci precipitammo in ascensore, prima di scendere però, lanciai a Sofia una spada angelica e ne presi una per me, per tutte le evenienze.
Non avevamo ancora accesso le fiaccole che illuminavano il passaggio tra l'ascensore e il portone della cattedrale, e ne io ne Sofia avevamo portato la nostra stregaluce, perciò attraversammo quel tratto nel buio quasi totale.
Spalancai il portone, davanti a noi si stagliava una figura incappucciata. Il suo mantello blu cielo era parecchio in contrasto con la luce di mezzogiorno. Istintivamente portai la mano all'elsa della spada angelica, e con la coda dell'occhio vidi che anche Sofia aveva fatto lo stesso. -Chi sei?- chiese poi lei, con fare intimidatorio. La strana figura davanti a noi si tolse lentamente il cappuccio e noi potemmo vedere il volto di una ragazza sui sedici anni, dai tratti ispanici e dei capelli neri raccolti in una treccia. I suoi occhi erano di una sfumatura tra il castano e il verde. -Mi chiamo Astrid, Astrid Engel, sono uno stregone donna. Ho urgente bisogno di parlare con uno Shadowhunter adulto. Io e Sofia ci guardammo. -Siamo Nephilim, sì, ma non siamo ancora maggiorenni, se il tuo obbiettivo era parlare al Conclave non so se possiamo aiutarti.- parlai con tutta la calma possibile, ma c'era qualcosa in quella ragazza che non finiva di convincermi. Magari mi stavo solo sbagliando. Lei ci guardò esasperata. -Non importa quanti anni avete, devo assolutamente parlare con dei Nephilim.- io e Sofia ci guardammo ancora, lei fece sì con la testa, un movimento quasi impercettibile, che solo io, che la conoscevo da molti anni, ero abituata a cogliere. Mi voltai verso Astrid e le feci cenno di entrare.Ci accomodammo alla scrivania della biblioteca, Astrid da un lato e io e Sofia dall'altro. La nascosta si era tolta il mantello e adesso era ben visibile la sua camicia di flanella e la sua gonna nera che le arrivava alle ginocchia. Finalmente si decise a parlare: -c'è un problema. Un problema talmente grosso che potrebbe mettere a rischio i prossimi accordi.- noi la guardammo con incredulità. Gli accordi non erano a rischio... beh, dal 2007, quindi da Valentine Morgesten. Ripensai a quell'anno con una stretta al cuore, i miei mi dissero che quella notte anche noi ci trovavamo a Idris e che al momento del crollo delle difese io e mio fratello eravamo nella nostra casa ad Alicante, con le finestre sbarrate. Mi dissero che morirono migliaia di persone, vecchi e bambini rimasti in città e tanti Shadowhunters adulti, tra cui la madre di Sofia. In qualche modo, quella notte aveva sconvolto tutte le vite delle generazioni future di Nephilim. Questi pensieri mi passarono per la mente in una manciata di secondi. Mi costrinsi a riconcentrarmi su Astrid, dovevo smetterla di viaggiare con i ricordi così spesso. -Un mio vecchio istruttore, Magnus Bane, mi ha scritto un paio di settimane fa, dicendomi che gli era stato rubato un libro di incantesimi: il libro bianco. -E' molto importante?- Sofia interruppe Astrid. -Contiene dei testi antichissimi, che aprono le porte a una parte della stregoneria da tempo dimenticata. Lo stregone Magnus Bane lo stava usando per ristudiare la trasfigurazione materiale, fino a quando non gliel'hanno preso da sotto il naso.- Così creai un portale e da Berlino arrivai in Francia, per poi spingermi fino ai confini di Idris.
-Fermati un attimo, perché ha scritto a te? Insomma...è uno stregone anche lui, non potrebbe risolvere la questione da solo?- all'inizio non capii perché Astrid assunse un espressione divertita. -Lui... ha molto a cuore la questione non fraintendetemi, ma doveva partire per un viaggio, con il suo ragazzo Alec.- finì lei -Oh- dicemmo io e Sofia, quasi in coro. Un espressione divertita si dipinse sul volto di entrambe. -Come stavo dicendo, contattai il rappresentante degli stregoni, Philip Anderson, appena fuori dai confini. Gli dissi di come il libro potesse essere una minaccia, se nelle mani sbagliate. Lui sembrò mediamente preoccupato, ma mi disse che non avrebbe potuto riferire un'informazione del genere al conclave, perchè avrebbe messo a rischio gli accordi.- Astrid parlava molto velocemente, era difficile starle dietro. -Ma è assurdo! Girarsi dall'altra parte di fronte a un problema non lo farà scomparire magicamente.- erano rare le volte in cui vedevo Sofia così infastidita. -In fondo non è solo colpa sua, aveva ragione quando mi ha detto che una notizia del genere avrebbe fatto posticipare o adirittura annullare gli accordi per questi anni, è il fatto che non si sbagliasse che è assurdo.- controbbattè Astrid. -Stai forse dicendo che se qualcuno ha rubato un libro ad uno stregone la colpa è del conclave?- la mia voce risuonò più acida di quanto volessi. -Sto solo dicendo, che la cosa più importante da fare adesso è ritrovare quel libro.- notai che probabilmente stava dedicando tutte le energie del suo corpo per restare calma. Ogni sua parola era pesata accuratamente. -Ok...possiamo inviare un messaggio ai genitori di Elena. Sono ad Alicante e...- venne interrotta bruscamente da Astrid. -NO! Voglio dire... no, non potete farlo. Philip, lo stregone che presiede al conclave... se questa informazione arrivasse dai rappresentanti del conclave... oh non oso immaginare cosa mi farebbe, mi toglierebbe dall'ordine degli stregoni mi...- si interruppe. -Quindi ci stai chiedendo di partire da sole per ritrovare un libro, non sapendo neanche da dove cominciare per cercarlo?- chiesi io. Astrid prese un respiro profondo e alzò un dito come per correggermi, poi ci ripensò. -Si, esattamente così.- lo stregone si appoggiò allo schienale della sedia.
Io guardai Sofia cercando risposte. -Noi...dovremmo parlarne.- dicendo questo io e Sofia ci affrettammo a uscire dalla biblioteca, lanciando ad Astrid uno sguardo il più educato possibile. Appena varcammo la soglia della porta Sofia mi tirò di lato, per parlare nel corridoio. -Che facciamo?- la voce di Sofia era tesa, dopo aver parlato si tolse il cerchietto azzurro, se lo rigirò per qualche secondo tra le mani e poi se lo rimise, segno che era nervosa. -Non lo so, ma se questo libro è davvero così importante...- lasciai la frase in sospeso. -Sofia, noi potremmo essere le uniche in grado di fare qualcosa.- ribbattei io. Non so perchè, ma in quel momento, per un millessimo di secondo, mi passò nella mente l'immagine di quei fulmini blu alla guardia. -Va bene.- acconsentì lei. -Vediamo di trovare questo libro bianco.-
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Avventure da Shadowhunter
FanfictionImmaginatevi la storia di due ragazze, Nephilim dalla nascita che vivono insieme nell'istituto di Roma. Adesso immaginate che tutto si faccia più complicato, a causa di un libro il cui potere è inimagginabile.