"Questioni di libri"

98 16 14
                                    

Drama-TXT
Essere in ritardo per la scuola non è da me, affatto, ho la scuola proprio di fronte a casa mia, non avrei molta scelta, ma stamattina, qualcosa è andato storto. Di solito mi sveglio grazie alla sveglia, ma questa mattina la sveglia non ha suonato, eppure ricordo di averla attivata ieri sera, in ogni caso, adesso sono qui, davanti allo specchio che mi fisso mentre faccio facce buffe, sembrerà strano, ma è il mio unico modo di iniziare la giornata sorridendo, mi faccio ridere da solo.
Ma poi la smetto, adocchio per un attimo l'orologio e avvedo che sono veramente in ritardo, mi guardo attorno e cerco le scarpe, frugo dappertutto, fino ad arrivare sotto il letto, dove finalmente trovo le mie adorate scarpe. Le infilo distrattamente e scendo al piano di sotto correndo, la signora Kim prova a salutarmi ma io la ignoro semplicemente, agguantando la mia cartella, per poi uscire e recarmi a scuola.
Inizio a sgambettare velocemente, lasciando spallate a tutti i presenti che mi ritrovo davanti, senza nemmeno chiedere scusa. Mi ritrovo in classe, finalmente; a patto che tutti mi guardano, la docente furiosa inclusa.
«Buongiorno, signor. Choi. Come mai stamattina è arrivato in ritardo?» sollecita la docente, guardandomi ancora e ancora, come se volesse mangiarmi.
«Mi scusi, è che...ho avuto un contrattempo.» abbasso lo sguardo e mi dirigo verso il mio posto.
Quello in fondo, dove nessuno può infastidirmi, dove posso immergere, anche per un secondo, la testa tra le nuvole.
Mi siedo e poggio il mento sul polso, osservando le foglie che cadono dagli alberi, fuori dalla finestra.
Per un attimo, tutto mi sembra svanito attorno a me, ma questa calmità dentro me viene interrotta da una pallina di carta che atterra sul mio banco. Abbasso lo sguardo, prendo la pallina di carta, la srotolo e leggo il contenuto.

Scendi dalle nuvole, bella addormentata. Sabato alle 22:00 organizzo una festa a casa mia, non mancare!
-Yeonjun

Distolgo lo sguardo dalla carta e avvisto che Yeonjun mi fissa insistentemente, nella speranza di una risposta positiva; mimo con la bocca un “no” e lui curva il suo capo verso destra, sperando che un labbruccio possa convincermi.
Mi rigiro davanti, ignorandolo, per far finta di star ascoltando la lezione ma Yeonjun non si arrende e continua a lanciarmi piccoli resti di foglio strappato.
Mi volto infastidito verso di lui e lui sembra impaurito.
«SMETTILA YEONJUN!» vocio verso di lui e tutti in classe mi rivolgono l'attenzione, compresa la docente; mi giro lentamente verso di loro e mi scuso incessantemente.

Sono a mensa, tutti continuano a rivolgermi occhiate per la brutta figura fatta prima, cerco di evitarle abbassando lo sguardo.
Mi siedo in un tavolo, da solo, godendomi la tranquillità, ma c'è sempre la goccia che fa traboccare il vaso, nel mio caso, arriva Yeonjun.
Si siede di fronte a me e mi saluta, estraggo un'auricolare dall'orecchio e alzo un sopracciglio.
«Che vuoi ancora?» chiedo mettendo qualcosa dal mio vassoio in bocca, lui mi guarda, sospira e poi incrocia le mani.
«Devi venire alla mia festa.» mi ordina, mentre sposta lo sguardo da una parte all'altra, per allentare la tensione.
Abbasso lo sguardo al mio vassoio e continuo a mangiare indisturbato.
«Che cosa cambia se non ci vengo? Ci vediamo tutti i giorni ma non vuol dire che siamo amici.» affermo.
«Come no? Certo che siamo amici! Io ti voglio bene!»
«Io no, adesso lasciami in pace.» riprendo l'auricolare tolto precedentemente e lo rimetto al suo posto, trascurando Yeonjun che probabilmente continua a parlare.
«Ti prego! Vieni alla mia festa, non te ne pentirai!» non lo ascolto ancora per una volta ma...
«Se verrai...»si avvicina a me, sussurrando«...spargerò buona voce su di te!»
Estraggo di nuovo l'auricolare e lo guardo sottocchi.
«Mi stai per caso corrompendo?» alla mia domanda, Yeonjun indietreggia, scuotendo le mani in segno negativo.
«Ovvio che no! È un'offerta!» chiarisce lui, con un'aria convincibile.
Ruoto gli occhi al cielo e sbuffo, ritorno lo sguardo a lui e annuisco lentamente; non sono il tipo di persona che è facile corrompere ma in questo momento ho bisogno di buone voci su di me così che possano prendermi nel team di arte.
«Sì! Lo sapevo che avresti ceduto!» esclama lui entusiasta dal lavoro appena svolto, alzo lo sguardo e riesco a zittirlo solo guardandolo.
Lui si scusa e poi si allontana dal mio tavolo, andandosene con i suoi amici.
Lo osservo andarsene e quasi mi ferisce sapere che non sarebbe rimasto, speravo che mi avrebbe considerato.

UN Village-Baekhyun
Una volta finite le lezioni, mi avvio verso la biblioteca per farmi una scorta di libri da leggere durante le vacanze di Natale che si avvicinano sempre di più, almeno avrò qualcosa da fare al di fuori che mangiare.
Entro in essa e in lontananza avvisto un libro un po' particolare; a passi lenti, mi faccio strada verso esso, vicino agli scaffali, dove accanto a me c'è una ragazza apparentemente indecisa.
Guarda e riguarda i libri, esitando a prenderne qualcuno.
Osservo le sue mosse, sta per prendere il libro che avevo visto, ma lo afferro per primo, tirandolo fuori dallo scaffale. La ragazza mi guarda infastidita e poi abbassa lo sguardo, chinandosi per prendere un altro libro.
Mi sento un po' in colpa ma lei non mi rivolge nemmeno uno sguardo, si ostenta ad alzarsi e andare vicino alla bibliotecaria.
Le dice qualcosa e poi noto che sta per uscire. Senza riuscirmi a controllare, esco dalla biblioteca con quel libro ancora in mano, riuscendo a farmi rincorrere dalla bibliotecaria.
Seguo quella ragazza velocemente, salendo sul suo stesso bus.
Lei si siede, accende il cellulare e inizia a scorrere tra le canzoni che le appargono davanti. Senz'altra scelta, le porgo il libro, lei alza gli occhi e mi guarda confusa.
«Prendilo!» le ordino col fiatone, mi guarda ancora una volta stranita, lo prende lentamente, avendo paura e poi mi scambia il suo libro.
«Tu prendi questo...» mi dice quasi sussurrando.
Lo prendo e ci guardiamo per qualche istante, venendo interrotti da un ragazzo che inizia a parlarle.
Finalmente prendo un posto e inizio a leggere il libro che mi è stato dato da lei.

Sʜʏ Bᴏʏ ᶜʰᵒⁱ ˢᵒᵒᵇⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora