Chapter 1: L'arrivo

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Le melodie all'interno dello stereo mi fecero vibrare il cuore con la canzone "Lego House" di Ed Sheeran, il mio cantate preferito.
Dovevo ammettere che lui era la mia droga e non riuscivo a fare a meno di ascoltare una sua canzone almeno una volta al giorno.
Era una giornata davvero bella e mentre il cielo non mostrava nemmeno una nuvola nera e il sole splendeva più di qualunque altra cosa, mi sentì particolarmente di buon umore.
Finalmente facevamo ritorno nella nostra città natale e non riuscì a contenere la gioia che avevo nel mio cuore.
Ero stata lontana 2 anni dal mio mondo, il Canada non mi era mai piaciuta come nazione, ma purtroppo fummo obbligati a trasferirci in quel posto.
Papá aveva continui trasferimenti per il suo lavoro, è come il detto dice: "il dovere chiama", chiamò anche noi. Speravo davvero con tutto il cuore che questa fosse stata l'ultima volta che facevamo viaggi del genere.
Odiavo il fatto di doverci ogni volta trasferire frequentemente in un'altra città, era complicato costruirsi una nuova vita ripartendo da zero: amici, nuova scuola, nuove abitudini e tante altre cose.
E non lo pensavo solo io, ma anche il resto della famiglia.

"Sam non riesci proprio ad abbassare il volume?" Dei piccoli occhietti marroni mi osservavano, la risata di mio fratello Travis era davvero contagiosa. Mi scompigliò i capelli per dispetto dopo che tirai dei piccoli pugni sulla spalla destra.

Di solito tra fratelli nascono molti litigi e non si riesce per niente ad andare d'accordo, soprattuto quando si è fratello o sorella minore.
Ma diversamente dal resto, io adoravo il rapporto che avevo con mio fratello, mi trattava come una vera principessa e non ricordavo di averci litigato molto: forse soltanto quando toglieva le teste alle mie barbie preferite quando avevo 5 anni?.

"Io adoro Ed Sheeran" Esaltai la mia gioia appena cominciò la canzone "All of the stars" e mi innamorai di quelle melodie, la sua voce era così delicata e i suoi testi erano inconfondibili.

"Lo sappiamo" Canticchiavano in coro mio padre e mia madre. Il mio papà Tim. alzò il volume dello stereo in macchina e sentì la musica alta: ero in paradiso.

"Credo che quando saremo a casa, dovrò prendermi un medicinale per il mal di testa" Spiegò Travis.

Non vedevo l'ora di riabbracciare la mia migliore amica, ormai non ci vedevamo da 2 anni esatti.
L'ultima volta mi abbracciò forte, aveva le lacrime che le rigavano il viso e mi pregava di non lasciarla...
Nel periodo più brutto della mia vita lei fu presente in tutto e per tutto, asciugava le mie lacrime ogni volta che il mio umore era nero.
Dal giorno in cui partì per il Canada, le promisi che avremmo mantenuto i contatti e che sarei tornata per un piccolo viaggio, oppure un weekend per rivederci.
Lei non sapeva ancora che sarei ritornata qui ed per questo motivo che ero felice di farle una sorpresa proprio quel giorno.

"Quando arriviamo?" Sbuffai, guardando fuori dal finestrino l'adorabile paesaggio di fronte ai miei occhi, avevo così tanti progetti da realizzare appena arrivata.

La nostra casa non fu messa mai in vendita, dato che papà sapeva che ci sarebbe stata utile per qualche occasione.

"Soltanto un'altra mezz'ora" Mi informò mio padre girandosi verso di me, per poi riprendere a guidare serenamente.

Ero davvero al settimo cielo, sarei ritornata alle mie vecchie abitudini, amicizie (le poche che possedevo) e posti che frequentavo.
Trasferirmi in Canada per me fu davvero una cosa straziante, ma contemporaneamente è lì che avevo costruito la nuova "me".
Per il resto del tragitto, non avevo fatto altro che guardare al di fuori del finestrino, ascoltando Ed  con le cuffiette poiché mia madre fu stanca di ascoltarlo.
Mi sentii così bene con me stessa eppure per qualcuno si trattava soltanto di uno stupido trasferimento, ma per me era molto di più.

The Mask (Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora