Chapter nine.

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Lili
Sunday, 11:00 AM

-Pronto?- Risposi mezza assonata, era da mezz'ora che il mio telefonino mi stava vibrando da sotto il culo.
-Lili, oggi dobbiamo vederci con Camila, preparo l'appuntamento!- Esclamó la voce al telefono
-Ma chi sei?- Sbadigliai, mettendomi seduta
-Madelaine, la tua migliore amica finché morte non ci separi, testa di cazzo- mi urló lei dal telefono.

Mi stroppiciai gli occhi e guardai l'ora.
Erano le undici del mattino, non facevo una bella dormita così da una vita.

Ma aspetta, io non mi ricordo di essere tornata in camera.

Mi guardai intorno, era la mia camera, fortunatamente.

I miei occhi puntarono una giacca nera, sul mio letto.
Non avevo dubbi, era di Cole, sentivo da qua il suo dolore.

Oddio mi devo essere addormentata, che figura di merda.

-Liliiiiiiiiii ci seiiiiii?- continuava ad urlare la rossa per telefono
-Sisi, ok, allora ci vediamo oggi- Mi affrettai a finire la chiamata, senza lasciar parlare la ragazza

Presi la giacca, e andai a bussare alla camera del ragazzo

-Aprimi- Bussai alla porta
-No, lasciami dormire- si lagnó il ragazzo da dentro la camera.

Bene, a farsi fottere l'educazione.
Aprì la porta, certo che poteva chiuderla a chiave.
Dentro c'era il buio pesto, le persiane abbassate fino a terra, le porte del balcone un po' spalancate.
Non ci vedevo niente.

-Che vuoi a prima mattina?!- Si coprì la faccia con il cuscino e si giró dalla parte opposta alla mia
Aveva la voce rauca di qualcuno appena sveglio e ancora assonato.

In realtà non sapevo neanche il motivo per cui fossi corsa da lui.
Probabilmente volevo ringraziarlo per non avermi stuprato mentre dormivo, non so.

Gli lanciai la sua giacca in faccia

-Ma sei forse scema?!- Mi aggredì il ragazzo corvino

-Ti stavo ringraziando- Scrollai le spalle

-Lanciandomi una giacca?!- Mi rimproveró, girandosi verso di me.

-Dovevi rispondermi 'prego', non fare tutto sto casino- Risposi pacata e calma

Ognuno ha i propri modi per ringraziare, giusto?

-Ma poi ringraziarmi di cosa?!- Mi guardó, alzando un sopracciglio

-Di non avermi stuprato nel sonno- Risposi ovvia

-Scusa, non ho capito bene?- Sibilló a denti stretti, mettendosi seduto
-Tu mi credi capace di una cosa del genere- Continuó, alzando il tono di voce

-Bhe, sai girano tante voci..- Iniziai a sentirmi in colpa, io non sapevo nulla di 'sto ragazzo, e adesso lo stavo accusando di essere un possibile stupratore.

-E tu credi alle voce Lili?!Ti facevo una ragazza più intelligente e in gamba!- Si alzó dal letto, lo osservai meglio.
Indossava una canottiera bianca, dove si potevano intravedere le spalle grosse.

Sotto il tessuto si potevano intravedere gli addominali, certo non è mister macho, ma non stava messo neanche male.

Nel fermare a guardarlo, non mi ero accorta che si era avvicinato a me.

Io abbassai lo sguardo, mi sentivo imbarazzata.
Che stava succedendo?!Erano i sensi di colpa per averlo accusato in questo modo?!

Si avvicinava sempre di più, io mi sentivo sotto pressione.
Continuavo ad indietreggiare.
Un passo io.
Un passo lui.

Stepbrother//SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora