7.

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Yoongi's POV
Socchiudo gli occhi, puntandoli successivamente su di lei che, almeno stamani, è ancora qui con me.
Osservo il suo bel viso rilassato, il quale è ancora profondamente addormentato, intanto che le accarezzo delicatamente una guancia.
Poco dopo le mani di Eleanor raggiungono la mia, afferrandola e tenendola tra le sue, mentre si rigira sul materasso, in modo da permettere al mio petto di aderire alla sua schiena e, al braccio collegato alla mano che lei sta ancora stringendo, di abbracciarla.
Le lascio qualche piccolo e dolce bacio sulla spalla, intanto che la sento tornare a dormire, mentre io non posso fare a meno di ripensare a ieri sera.
Credo di non aver mai fatto l'amore con lei così.
L'aver potuto finalmente venire al suo interno, riempiendola e permettendo a me stesso di sentirmi completo, dopo anni ad assicurarsi di uscire il prima possibile, così da non ritrovarci in guai seri.
Lo ammetto, mi sono sentito di nuovo vivo, dopo tanto tempo.
Poi però Eleanor ha deciso di domandarmi del mio passato, e credo che quello abbia un po' rovinato la magia del momento.
Non credevo che avrebbe insistito ancora per molto, ma sono due anni ormai che cerca di farmi dire qualcosa riguardante la mia storia o la mia vita, sostenendo di non sapere abbastanza con solo il mio nome e il posto da cui vengo, di cui, a dirla tutta, uno dei due è una menzogna.
Le ho detto di chiamarmi Min Suga, perché oltre a volermi creare una nuova vita, avevo il terrore che a qualcuno potesse suonare fin troppo familiare il mio vero nome, e ho preferito non rischiare.
D'altronde sono una specie di assassino famoso in tutto il mondo, nonostante il mio unico crimine sia stato fidarmi della persona sbagliata.
Scuoto leggermente la testa quando sento un bussare deciso fuori casa, il quale fa mugolare Eleanor nel sonno.
Mi metto in piedi velocemente, raggiungendo successivamente la porta la quale, una volta aperta, mi mostra il postino della periferia.
Lo osservo porgermi la solita lettera composta da una pergamena pregiata, scritta con inchiostro prezioso che, ogni singola volta, lui guarda confuso, sicuro di aver sbagliato a consegnarla fino a che non si accorge dei caratteri coreani con cui è scritta, per poi passare a guardare il mio viso.

<< Grazie, buona giornata>> lo saluto, dopo averla afferrata, per poi richiudermi la porta alle spalle.

Ogni volta la stessa storia, penso sospirando, intanto che torno verso il letto, sedendomi sopra al materasso su cui Eleanor sta ancora dormendo, mentre mi affretto ad aprire la busta tra le mie mani.
Non è la prima che ricevo, nonostante abbia affermato che voglia dimenticare il mio passato, non posso farlo del tutto.
Da quando sono stato bandito e mi sono rifugiato a Londra, l'unica persona con cui sono rimasto in contatto è Taehyung.
Ci siamo scritti delle lettere contenenti uno strano codice incomprensibile ad occhi estranei, il quale consiste nell'affiancare tra di loro parole che non c'entrano assolutamente nulla l'una con l'altra, così da confondere chiunque abbia intenzione di controllarle prima che queste vengano spedite, mentre io e lui sappiamo di dover guardare solo e unicamente la prima lettera di ognuna, le quali andranno a formare la vera frase nascosta al suo interno.
Estraggo il foglio dalla busta, aprendolo e osservando i vari caratteri, mentre nella mia mente unisco le lettere delle varie parole.

La situazione sta peggiorando.
Agus ormai ha giustiziato più della metà del paese, eliminando per primi tutti gli stranieri presenti anche solo nelle vicinanze, per poi passare ad imporre tasse assurde a tutti gli abitanti di Daegu, i quali sono spaventati a morte e vivono nel terrore.
Devi tornare.
Solo tu sai come si regna davvero, e poi hai il diritto di far sapere a tutti quanti com'è andata quel giorno.
Pensaci, e poi torna.
Ci sarò io ad aiutarti.
-Taehyung

Sospiro, scuotendo leggermente la testa.
Non è la prima volta che il mio amico mi scrive queste cose.
A detta sua, il tempio è diventato una sorta di prigione per tutti quelli che ci lavorano.
Daegu è sprofondata nel terrore e l'unico responsabile di ciò è mio fratello, il quale ha assunto la carica di dittatore assoluto.
Sospiro pesantemente, non avendo la minima idea di che cosa fare, come ogni singola volta che mi ritrovo una sua lettera per le mani d'altronde.

𝐋𝐨𝐧𝐠 𝐋𝐢𝐯𝐞 𝐓𝐡𝐞 𝐊𝐢𝐧𝐠 | 𝐦𝐲𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora