Capitolo 1.

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Piccole e trasparenti. goccioline, cadute dal cielo che dopo aver fatto una disciesa dal cielo alla terra si sono fermate nel vetro della mia finestra, che divide me dal resto di Londra, e dal resto del mondo. anche se alla fine il mio mondo è qui con me.. o quasi.
avete presente quando una cosa, o meglio.. una persona, nonostante non ci sia più fisicamente, è lì? lì, in voi, con voi. insomma dentro il vostro cuore, stampato nella vostra mente come un tatuaggio che ti resta per sempre nella pelle. ecco. io ho una persona.. una persona che mi ha sempre salvata da tutto e da tutti. che mi da uno scopo, un motivo per continuare. lui ecco.. è stato uno dei primi nomi che ho pronunciato quando ero appena nata. lui e la sua voce mi fanno stare bene, mi fanno ballare e cantare come nient'altro al mondo. lui è quel angelo che ha dedicato, e donato la sua vita per rendere il mondo un posto migliore, e per aiutare chi ne aveva bisogno. lui è il mio angelo. ed è il "King Of Pop".
lui è Michael Jackson.
l'unica cosa che non è.. è essere vivo. perchè lui alla fine non è mai morto. lui vive. lui vive in me. ma manca. mi manca.
e mentre penso a tutto ciò i miei occhi cominciano a riempirsi di lacrime che successivamente scorrono nel mio viso.. un pò come le goccioline di pioggia che sto guardando. ma le asciugo, prima che mi lasci crollare di nuovo.. prima che mi ritrovi l'anima affogata dalle mie stesse lacrime piene di dolore e nostalgia.. una nostalgia ormai perenne.
nel frattempo che asciugo le mie guance e bagno le maniche della mia felpa cambio la canzone del album "Thriller" che sta riproducendo il mio stereo. e da Billie Jean passo alla traccia successiva..
e sulle note iniziali di Human Nature le mie orecchie si concentrano su un altro suono: qualcuno bussa alla mia porta.
io: si..?
Niall: emm scusami se ti disturbo ma è pronta la cena..
io: cosa? la cena? e.. e chi l'ha preparata? potevate avvisarmi! non dovevate sprecarvi a prepararla, lo potevo fare benissimo io.
Niall: Joy ascoltami.. tu la fai ogni santo giorno, quindi lascia che io ti aiuti. ah comunque anche Ash mi ha dato una mano
io: c-c-o-s-a? ASH TI HA DATO UNA MANO? ommiodio. è un miracolo.. evidentemente Dio per una volta ha realizzato uno dei miei sogni..
Niall: cosa? che Ash cucinasse?
io: no, che alzasse il culo dal divano e staccasse per un pò gli occhi dalla play.
Niall: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH hai ragione Joy, non c'avevo pensato.
io: AHAHAH dai, adesso andiamo a mangiare, vediamo cos'avete combinato in cucina.
Niall: ah beh non aspettarti niente di speciale.. siamo solo due incapaci che hanno cercato di far qualcosa di buono
io: sei pazzo? siete i miei ragazzi. e anche se avete una sorta di anticapaggine acuta nel cucinare, almeno ci avete provato. giusto?
Niall: cavolo.. hai sempre ragione.
io: *con una moltitudine di modestia improvvisa* ehehe lo so caro mio, io ho S. E. M. P. R. E. ragione.
Niall mi guardò e mi sorrise, ed io, ovviamente ricambiai.
ci dirigemmo verso le scale che portavano al piano di sotto dove c'è una sorta di salotto, la cucina ed una specie di sala da pranzo, e tutte queste varie parti della casa sono in un unica stanza. quindi wow, non possediamo una casa super nuova e tecnologica, ma per una famiglia formata da 5 persone basta e avanza.
scese le scale mi diressi verso la cucina e vidi Ash con una specie di camicia da cuoco, anche se non lo sembrava minimamente.
Ash: rospetto! finalmente sei arrivata.
(mi ha sempre chiamata rospetto, evidentemente nel suo vocabolario mentale non esiste la parola sorella.)
io: si sono qua.. e.. vediamo.. cos'è che avresti preparato da mangiare? un controller fritto?
Niall: AHAHAH senti qua, le scintille di guerra tra fratelli.
Ash: AH-AH-AH. non so chi sia il più ANTIpatico tra i due.
io: beh sicuramente siamo di gran lunga più simpatici di te.
Ash: AHAHA illusi. comunque chiamate Margoth, che prima che venga giù ci vuole un anno, se non due.
Niall: ok, corro a chiamarla.
mentre Niall correva su per le scale ispezionai la tavola, era preparata in modo impeccabile se non per un piccolo particolare: mancavano i bicchieri,
io: mmm.. manca qualcosa qui.
Ash: cosa?
io: mmm.. magari i bicchieri?
Ash: uffa, non è che posso fare tutto io, eh.
io: ma quindi hai preparato anche la tavola?
Niall: *urlando dal piano superiore* no l'ho preparata io, è che avevo chiesto ESPLICITAMENTE a tuo fratello di mettere i bicchieri perchè io stavo venendoti a chiamareee.
io: *urlando* AHAHA ok Niall tranquillo.
Ash: *mentre metteva i piatti in tavola* oh ma siete proprio i re della simpatia voi due.
Margoth: *scendendo di corsa per le scale* sono.. sono arrivata.. eccomi.
io: AHAHA siediti prima che tu perda del tutto il respiro.
Margoth: già.. si.. adesso mi siedo.
Niall: questa ragazza non capirà mai che non è essenziale mettersi a correre ogni volta che sale o scende le scale.
Margoth: eheheh ma è.. ahah è divertente.
Niall: si, e lo è anche sentirti parlare con il fiatone.
io risi, come al solito del resto.
ci sedemmo tutti a tavola, e cominciammo a mangiare una specie di pasta alla bolognese.
io: scommetto che l'idea è stata di Niall..
Niall: ehi, non è colpa mia se è il mio piatto preferito.. comunque è buona.
Margoth: si, non fa proprio schifo, pensavo peggio.
Ash: oh grazie per la considerazione che hai di noi sai.. grazie davvero.
io: AHAHAHA dai, l'importante è che sia venuta bene.
ma.. qualcuno sa che fine ha fatto Louis?
Ash: ha detto che non si fermava a mangiare a casa. e che sarebbe tornato tardi.
io: oh.. beh peccato che si sia perso questa pasta.
Ash: già.. *mi rispose con un tono cupo e arrabbiato*
io: ehi Ash, sai che ha bisogno dei suoi spazi.
Ash: Joy noi siamo la sua famiglia. dovrebbe avere bisogno anche di noi.. cazzo.
io: lo so.. ma è inutile che ti arrabbi. lui è fatto così.. e non c'è nulla da fare.
Niall: ragazzi, dai, lasciate perdere, ha ragione Joy, ogniuno ha il proprio carattere.. e va così punto e basta.
E qua tutti noi cademmo in un silenzio immenso.
la nostra famiglia era bellissima.. ma altretanto strana e piena di problemi.
in pratica io, Ash e Luois siamo fratelli. e Niall e Margoth sono fratellastri.
io, Ash e Louis fino a quattro anni fa vivevamo con nostra madre, ma poi è morta, per un cancro ai polmoni. mentre nostro padre non c'è mai stato, insomma è come se non ce l'avessimo mai avuto. e visto che Louis è maggiorenne io e Ash abbiamo deciso di vivere insieme, e grazie a Dio abbiamo ereditato questa casa dai nostri nonni da parte di nostra madre. e questa è stata una grandissima fortuna.
invece Niall e Margoth hanno lo stesso padre ma non la stessa madre, e però loro due hanno un rapporto bellissimo a differenza dei loro genitori..
Ma nonostante tutto noi siamo cinque ragazzi che cercano di sostenersi a vicenda. anche se a volte rimaniamo solo in quattro..
Louis è il più grande della famiglia.. ed è come se fosse il padre di tutti noi.. solo che da quando la mamma è morta.. lui non è più lo stesso.. è diventato più duro.. ed è spesso fuori casa. e alla fine lo posso anche capire.. insomma lui è responsabile di tutti noi, e ha un lavoro, con il quale ci mantiene.. e ovviamente gli manca la mamma.. solo che stiamo male per lui.. perchè manca a tutti il Louis di una volta.
Finita la cena, sparecchiammo, e poi Ash tornò a giocare con la play, e Margoth resto con lui per vedere se riusciva a capirci qualcosa..
io invece stavo per salire nella mia stanza quando Niall mi afferrò il braccio e mi disse "so che sei preoccupata per Louis."
io: starò sveglia ad aspettarlo.. finchè non sarò sicura che è a casa e che sta per addormentarsi.
Niall: beh io farò lo stesso. non ti lascio sola.
lo guardai come per dirgli grazie, e lui capì quello sguardo.
verso le unidici Ash e Margoth andarono a letto, mentre io e Niall rimanemmo svegli a fissare il vuoto in silenzio.
Niall: il tuo colore preferito è il verde acqua?
io; ahah, si, poi mi piace anche il verde, il blu, l'arancione.. no ma aspetta.. perchè sta domanda?
Niall: no è che tra pochi giorni sarà San Valentino.. e io insomma..
io: Niall dai arriva al punto!
Niall: *tutto d'un fiato* NELLA FIORERIA VICINO A DOWNSTREET VENDONO DELLE ROSE CHE TU PUOI PERSONALIZZARE CON IL COLORE CHE PREFERISCI.
*respira*
E VOLEVO PRENDERTENE 7 PERCHÈ IL 7 È IL TUO NUMERO PREFERITO.
io: oh.. Niall.
Niall: senti te sei.. sei.. insomma mi sei sempre stata vicino ecco. vorrei sdebitarmi.. tutto qui.
io: ehi, okay. ahah grazie.
In quell'istante sentii la porta aprirsi, guardai l'ora nel cellulare, ed erano le 00:45. Poi mi avvicinai all'entrata e grazie al cielo era Louis.
io: ciao Louis, hai fame?
Louis: per niente, ma grazie Joy, mi fai sempre sentire come se fossi tuo figlio. Anche se in realtà sappiamo entrambi che la parte del genitore nei tuoi confronti dovrei farla io.
io: mi stavo solo preoccupando per te.. perdonami.
Louis: si va bene.. vado a letto. ciao.
io: ...ciao.
In quel momento mi sentivo così fragile.. così inutile.. che quasi non stavo in piedi.
io: Niall.. vado a letto. buonanotte, e grazie.
Niall: ehi, prima vieni qui.
Andai lentamente da lui, come se avessi qualcuno dietro di me che mi spingeva a forza..
Lui poi mi abbracciò con un'intensità che solo certi abbracci possono donarti, e quelli io li trovo i migliori.
Niall: non lasciarti abbattere. e per qualsiasi cosa sono qua, non dimenticartelo mai Joy. e adesso vai a dormire. buonanotte.
io: *lo strinsi con tutta la forza che avevo* grazie, grazie e ancora grazie. ti voglio bene.
Niall: *appoggiò la fronte sulla mia spalla destra* non puoi immaginare quanto te ne voglio io.
Mi staccai lentamente da lui e salii le scale lasciandolo giù.
Arrivata in camera mia riaccesi la musica, e ascoltai One dei U2.
Mi misi il pigiama, guardai fuori dalla finestra, e osservai le stelle, pensando a Michael, alla mia famiglia un pò stramba, ai miei sogni, e pensai che se esiste un Dio.. quel Dio deve farsi sentire, e farmi capire che c'è e che mi posso affidare a lui, e che posso affidargli i miei problemi, le mie paure, i miei dubbi;
e pensai anche che Michael ci credeva, ed io credo in lui, perciò, di conseguenza credo anche a questo ipotetico Dio. Ma mai riuscirò a crederci profondamente. Mai finchè lui non mi farà capire che c'è, ed è qui con me.
E tra i miei pensieri infiniti mi distesi sul letto, spensi lo stereo, guardai i miei poster, spensi la luce, e chiusi gli occhi, nella speranza dell'attesa di un nuovo giorno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 28, 2015 ⏰

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