Estate rovinata

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Mancavano pochi minuti alla fine della scuola.

Ormai con la mente ero già andata in vacanza,stavo pensando all'estate che mi stava aspettando:mare,amici,ragazzi,sole,divertimento e tante altre cose.

Non mi resi conto che la campanella suonò e già si sentivano le urla dei ragazzi nel corridoio.

Sistemai le cose nello zaino alla rinfusa e corsi subito fuori per lasciare finalmente quel 'carcere'.

Fuori dalla classe mi aspettava Catherine, la mia migliore amica.

«Emily sbrigati non vorrai rimanere ancora qua dentro!»mi urlò lei.

«No, non ti preoccupare.Andiamo a mangiare qualcosa,sto morendo dalla fame» le proposi.

«Va bene»

Uscite da scuola,ci dirigemmo al bar più vicino a noi. Entrammo e il bar era pieno di studenti.A quanto pare avevamo avuto tutti la stessa idea. Trovammo un tavolino libero e ci sedemmo.

«Salve ragazze,cosa ordinate?» ci chiese la cameriera con un block notes in mano.

«Allora,io prendo un milkshake alla nutella» dissi io.

«Io invece una lattina di Coca-Cola, grazie»

Se ne andò e io e Catherine parlammo di cosa avremmo fatto questa estate.

«Emily,ho grandi progetti per questa estate. Sicuramente sarà l'estate più bella di sempre»

«E già, solo divertimento e nient'altro» aggiunsi, facendo un sorriso.

Dopo aver parlato del più e del meno,arrivò il nostro ordine.
Finito di mangiare, ce ne andammo.

«Beh, io vado Catherine. Magari ci vediamo domani per fare una passeggiata»

«Certo» rispose.

Ci salutammo e io mi diressi verso casa.

«Mamma, sono tornata. Finalmente è stato l'ultimo giorno di scuola»

Entrata dentro, all'ingresso notai delle valigie.

«Tesoro, bentornata»

«Cosa ci fanno delle valige vicino all'ingresso, state partendo e non mi avete detto niente?Lo sa Debby?»

Debby è la mia sorellina di 11 anni e siamo come cane e gatto,litighiamo ogni giorno. Anche se ho 16 anni, ci litigo come se ne avessi 6, ma dettagli.

«Veramente partiamo tutti insieme domani mattina, quindi vai in stanza a preparati la tua valigia» mi annunciò lei con tanta tranquillità.

«Come? E cosa aspettavi a dirmelo? E quando torneremo soprattutto?»

Sono una che fa abbastanza domande.

«Scusa se non te l'ho detto prima, ma è stata una cosa improvvisa. Comunque staremo tutta l'estate a Malibú. Ci siamo affittati una casa al mare lì» lo disse con il sorriso in faccia.

Io rimasi a bocca aperta, stavo quasi per svenire.

Non ci potevo credere, ero arrabbiatissima aveva rovinato tutti i miei piani.
Anche se Malibú è bellissima, io volevo rimanere qui con tutti i miei amici, là non conosco nessuno.

«Mamma, lo sai benissimo che ho progettato l'estate già l'inizio dell'anno e tu cosa fai?
Lo mandi in frantumi!» Ero fuori di me.

«Ehi mamma, cosa sono quelle valigie?»

Entrò anche mia sorella e sembrava abbastanza preoccupata.

«Ecco...»

«Te lo dico io dove andiamo, lontano da qui, dove non conosciamo nessuno, per rovinarci le vacanze» urlai e me ne andai di corsa nella mia stanza.
Misi le cuffie nelle orecchie e inziai ad ascoltare 'Thinking out loud' di Ed Sheeran. Amo quella canzone, infatti mi calmò un po'.

La canzone si fermò. Mi stava chiamando al telefono Catherine.

«Dimmi» risposi male.

«Ehi, cos'è quel tono arrabbiato? Qualcosa non va?» mi chiese lei.

«Si, mi hanno rovinato le vacanze» Mentre lo dicevo, mi scese una lacrima lungo il viso.

«Chi? Come? In che senso?»

«I miei genitori e nel senso che andrò per le vacanze estive a Malibú e non mi hanno detto niente»

«Come, ma i nostri piani? Noo, questo vuol

dire che non ci vedremo per tre mesi?»

«Spero di no, faremo di tutto per vederci e sai benissimo che quando voglio fare una cosa, ci riesco. Ora vado che mamma mi sta chiamando. Ciao Cath»

Scesi le scale per andare in cucina, chissà cosa voleva ora quella!

«Che c'è?» chiesi stufa.

«Scusa se non ti ho detto niente, mi dispiace» si vedeva davvero che era dispiaciuta, mi fece tanta tenerezza, così le diedi un forte abbraccio.

«Scusa se prima ho urlato in quel modo» Mi scusai con lei.

Preparai la valigia con tutti i vestiti estivi e ci misi anche dei maglioncini, non si sa mai, poi le cuffie, tablet, libri e trucchi.

«Emily, vieni a tavola» mi chiamò papà.

Scesi e mangiammo tutti insieme.

«Papi a che ora si parte domani?» domandò Abby.

«Alle 8:30, sei felice di partire?»

«Ma si, spero di fare nuove amicizie» rispose Abby.

«Ma perché dobbiamo andare in un'altra città?» intervenni io.

«Perché ci siamo stancati di passare l'estate qui, è così noioso, e per questo abbiamo scelto Malibú invece di stare a San Diego»

«E come farai con il lavoro?»

«Basta ragazze con le domande e andate a dormire» aggiunse mia madre.

«Uff!»

Me ne andai nella stanza e mi misi nel letto.

«Beh, domani mi aspetta una lunga giornata. Meglio prendere sonno subito»

Salve a tutti ho deciso di scrivere una nuova storia e niente spero tanto che vi piaccia. So che siamo in inverno ma ho tanta voglia d'estate ahahah.

Ringrazio chi leggerà questa storia ❤

In una notte d'estate, sotto il cielo stellato (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora