capitolo 4

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Luke's pov

L'acqua che scorreva sul mio corpo era calda, quasi ustionante. Mi rilassava i muscoli tesi, mi faceva respirare come mai prima d'ora. Mi accarezzai i capelli bagnati e appoggiai la testa alle piastrelle lisce del muro. Lo stress, l'ansia e la rabbia scivolarono via piano pianino assieme al tempo che passavo sotto quel getto bollente che rendeva rossa la mia pelle. Finii di fare la doccia e uscii allacciando alla vita un asciugamano. Appena misi piede fuori dal bagno tutte le preoccupazioni mi travolsero come un tir in corsa. Lacamera di Ally era rimasta uguale a prima, non avevo apportato nessun cambiamento nel corso dei due mesi che era rimasta in coma. La stanza era illuminata dalla finestra ormai colma di segni delle goccioline di pioggia. Mi piacevano, non volevo tirarle via, sembravano le mie lacrime; facevano a gara a chi sarebbe arrivata prima alla fine, altra guardo: riavere la mia piccola. Ma ancora non aveva dato segni di vita se non qualche volta in cui mi stringeva la mano; riflesso involontario diceva il chirurgo, non voleva darmi false speranze.

Il tempo passava, i lupi stavano impazzendo senza la loro mamma, il loro capobranco, la loro alpha che si prendeva sempre cura di loro e che ora non vedevano da ormai troppo tempo.

Come ogni giorno, iniziai con una bella doccia, preparai la colazione per tutti e infine, con molta calma, andai a scuola per passare qualche ora in mezzo a gente a cui nemmeno gli importava di come stessi. Finita la solita tortura montai in macchina e tornai a casa, preparai il pranzo e mi collegai al pc per cercare, ancora, uno spiraglio disperanza, qualche nuova tecnica medica all'avanguardia per svegliare Ally, per farla smettere di combattere una battaglia così grande da sola.

Un'intervista spuntò tra le ricerche e catturò la mia attenzione:

"Dott.ssa Jessica Stewart, neurologa e traumatologa- Così diceva- sta sperimentando una nuova cura basata su piccole iniezioni di farmaci che dovrebbero migliorare la situazione clinica dei pazienti in coma o in fin di vita. La cura è in sperimentazione da ormai quattro mesi e sembra avere risultati positivi, sei pazienti su diciotto si sono svegliati dopo tre iniezioni e quattro dopo tre. I restanti otto pazienti sono ancora sotto cure mediche, le ferite che avevano riportato erano più gravi rispetto a quelle dei pazienti già sveglie secondo la dottoressa Stewart gli ci vorrà ancora un ciclo di farmaci, circa tre iniezioni, prima di dover mollare l'osso su questi ultimi."

chiamai velocemente il numero di lavoro della dottoressa esposto sotto l'annuncio e mi rispose velocemente.

-salve, Dottoressa Stewart- disse cordialmente

- salve, Luke Johnson. Ho letto della sperimentazione della combo di farmaci che sta provando su alcuni pazienti gravemente feriti. Due mesi fa hanno sparato alla mia ragazza, ed è in coma da quel momento. Non risponde ai farmaci, ogni tanto sento che mi stringe la mano ma il dottore die che sono solo riflessi muscolari. Lei riuscirebbe a darci una mano?- chiesi colmo di speranza e illusioni

- la ferita grave e il fatto che sia in coma corrisponde al quadro clinico dei pazienti della sperimentazione. Quanti anni ha la ragazza?-

- ne ha compiuti 18 due mesi fa, quando le hanno sparato. Non se l'è nemmeno ricordata ma io le ho fatto una promessa a cui non posso voltare le spalle. Mi aiuti a salvarla, la prego.-

- domani passo a farle una visita e nel caso fosse idonea inizierò subito con la prima iniezione, è in coma da più tempo rispetto ai pazienti a cui ho sottoposto la cura finora e non vorrei che questo ne limitasse l'efficacia. Dove si trova la ragazza?-

- è un problema, al momento è in una località segreta per non farla trovare da quelli che le avevano sparato, è seguita da un medico, forse la può trasferire in ospedale lui. Ma non deve farne parola con nessuno la prego.-

- segreto professionale, siete tutelati. Appena la ragazza sarà trasferita mi mandi l'indirizzo dell'ospedale, mi farò trovare lì verso le 16.-

- va bene, grazie mille. Gliene sono grato. Buona giornata, a domani.-

- a Lei, arrivederci- chiuse la chiamata.

Con il sorriso stampato in faccia chiamai il chirurgo

- amico, prepara Ally, portiamola in ospedale. Abbiamo una speranza.-

*spazio autrice*

scusate l'enorme ritardo del capitolo, spero di essermi fatta perdonare un pochino. 

come state? avete finito la scuola? io quasi per fortuna, yee

vi voglio bene

baci,

lety❤️

La Fidanzata Ribelle|| Letizia Venturi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora