Questo libro inizia con la fine di altri libri, l'ultimo giorno di scuola.
Immaginate di tornare negli anni 80, per chi li a vissuti so bene che non è poi così difficile, credo che sia un fantastico viaggio nel tempo, carico di nostalgia, di ricordi, di spensieratezza.
Viceversa per chi non ha un età sufficiente per poter riavvolgere il nastro della propria vita posso solo dargli un consiglio : immaginate un periodo dove tutto è colorato, tutto è musica... Divertimento e pazzia.
Un periodo dove la parola solitudine era solo il titolo di una canzone dei The Police (so lonely)..
Beh forse sto peccando di presunzione, erano anche gli anni duri dell'eroina, dell' HIV, delle guerre e dei morti per mafia e politica, della guerra fredda e del muro di Berlino.
Non era tutto rose e fiori ma lo era per me, le mie comitive, la mia famiglia, le persone che quotidianamente entravano ed uscivano dal mio mondo. Lo era per me...
All'ultimo giorno di scuola.Quel giorno di scuola passò veloce come un rapido Roma/Milano senza fermate, l'allegria era palpabile, stazionava a mezza altezza su tutti noi, gli alunni del 3' A dell'istituto professionale A. B. Nobel la professoressa, a quei tempi non si usava ancora chiamare i docenti 'prof', di italiano sfinita anche lei da un anno di interrogazioni, di urla, sfinita dalle scuse peggiori per giustificare scene di mutismo alla lavagna, ricordo bene un mio compagno al quale morì la stessa nonna per ben tre volte, era seduta al suo posto dietro la cattedra e anche lei come noi aspettava il suono della campanella che avrebbe dato il via alle tanto attese vacanze.
Ascoltava svogliatamente i discorsi di noi alunni sul come e dove avremmo passato le vacanze.
Possiamo dire che ci fossero diversi modi e tempistiche sull' inizio delle vacanze: chi doveva aspettare che i genitori o almeno uno di loro, prendessero le ferie, altri dovevano aspettare fratelli o sorelle impegnati negli esami di maturità, chi ancora non aveva ben chiaro cosa fare, con chi andare.. Come e dove, ma tutti eravamo legati ad una sola parola : PARTIRE...
Lasciare il caldo afoso delle grandi città era d'obbligo, via... Di corsa.. Mare o montagna non contava, l'importante era partire portandosi dietro un carico di storie di città più o meno vere.. Più o meno arricchite con particolare fantasia ma da cambiare per quando a settembre si sarebbe dovuto tornare in città... Magari raccontando le stesse storie di quando si era partiti ma con personaggi e ambientazioni estive.12:59 un minuto all'ultima campanella, zaini mezzi vuoti già pronti sulle spalle, occhi lucidi, qualche bacio rubato... Magari dalla ragazza che per un anno intero non ti degnava neanche di uno sguardo...
DRIIIIIN DRIIIIIIIIIIIIIN
"Finitaaaaaaaaaaaa" un solo urlo unisono risuona per le scale ben presto sopraffatto da urla di gioia e dal correre e saltare sui gradini delle scale alla faccia del vecchio preside che lo aveva vietato per un anno intero, non con molto successo ovviamente.Sul cancello d'uscita della scuola un ingorgo di persone e di zaini bloccano l'uscita e puntualmente come tutti gli anni cominciano a volare manciate di farina... Palloncini pieni d'acqua che scontrandosi sulle teste del gruppetto creano una poltiglia viscida che va colorando di bianco tutti!!
La mia classe fortunatamente era rimasta bloccata alla fine dell'ultima rampa di scale... Un incidente che ci salvò dall'infarinata.
Ore 13:45, siamo già a qualche metro da scuola.. È finita... Siamo salvi e torneremo a casa puliti.. Felici..
Le vacanze sono iniziate, guai a perdere nemmeno un minuto.
STAI LEGGENDO
Bella Farnia '80... Storie di villeggianti
General FictionCorrevano gli anni 90, I migliori.. I più spensierati.. I più produttivi.. Gli anni dei mondiali in Italia , quelli delle notte magiche di Bennato e la Nannini. Gli anni del festival bar e di Colpo Grosso.. La famiglia tipica italiana era composta...