Forse in un'altra vita

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"Cerca di stare fermo, Nelson! Se continui a muoverti non riuscirò a fare bene il nodo."

Sbottò Cesare, a pochi passi dal perdere completamente la pazienza. Il bello è che era stato proprio l'amico a chiedergli di aiutarlo a sistemare la cravatta, e adesso sembrava stesse facendo di tutto per complicargli il lavoro, come un bambino che non si lascia vestire.

"Certo che potevi anche optare per un papillon, sarebbe stato decisamente più semplice..."

"Lo sai che questo è l'abito del matrimonio di mio padre, non avrei potuto cambiarne nemmeno un particolare, altrimenti oggi avremmo celebrato il mio funerale."

E non scherzava quando il ragazzo dai capelli ricci pronunciò quelle parole: suo padre era sempre stato un uomo aperto, che aveva sempre lasciato molte libertà ai propri figli; ma se c'era una cosa su cui proprio non poteva assolutamente transigere, quelle erano le tradizioni di famiglia.

"E invece eccoci qua a festeggiare le tue nozze! Alla fine sei riuscito a mantenere la promessa fatta a Space Valley, seppur con qualche annetto di ritardo."

Finalmente, riuscì a terminare il suo operato, facendo voltare Nelson verso lo specchio perché potesse ammirare il suo lavoro a dir poco impeccabile, o almeno, così lo riteneva Cesare.

"Già. Sembra incredibile, eh?"

Si limitò a rispondere Nelson, osservando la sua immagine riflessa.
Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse cambiato nell'ultimo periodo, non solo nell'aspetto fisico, ma anche nel modo di pensare, di vedere le cose.
Il se stesso di cinque anni prima mai avrebbe pensato di trascorrere il resto dei suoi giorni con un'altra persona; di condividere con lei i problemi, le insicurezze, i dolori ma anche le gioie della vita.
Sapeva che tutto ciò sarebbe andato ben oltre la semplice convivenza, che stava prendendo un impegno con un altro essere umano, un impegno totalmente differente dal vivere sotto lo stesso tetto.
Stava per donarsi alla persona che amava, che conosceva da una vita. Forse la persona che più di tutti era al corrente di ciò che si celava nel più profondo del suo animo.

"Nelson, è il momento."

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Cesare, che lo riportò alla realtà. La realtà che da lì a pochi minuti sarebbe mutata per sempre in qualcosa di sconsociuto, che lui quasi temeva. Però era pronto, sapeva di esserlo.
Spostò lo sguardo sul suo interlocutore, accennando appena un sorriso.

"Hai mai desiderato che le cose fossero andate diversamente?"

Non conosceva il motivo di quella domanda così improvvisa, ma sentiva la necessità di conoscesere la risposta, in quella stanza che probabilmente sarebbe stata l'ultima testimone del loro ultimo momento di piccola intimità.

La donna che da lì a poco sarebbe diventata sua moglie, aveva ricevuto un'importante offerta di lavoro in Svizzera, e dopo le nozze si sarebbero trasferiti entrambi lì.
Era una decisione inevitabile, lo sapeva, e l'avrebbe accolta senza battere ciglio.
Ma prima doveva rimettere pace nel suo cuore, per poterla trovare altrove. E quella era la sua ultima occasione per poterlo fare.

Dall'altra parte, Cesare, aveva accolto la domanda di Nelson con un'iniziale sorpresa, che lentamente si tramutò in un' espressione quasi provata. Come se avesse voluto iniziare a gridare, dirgli di non sposarsi, di rimanere insieme a lui.
Come se avesse voluto fargli capire che potevano essere felici insieme, che non era troppo tardi per cambiare il corso degli eventi.
Però lo era, era tardi.
Lo sapevano entrambi ed avevano imparato a conviverci, avevano imparato a convivere con la loro incapacità di esprimere i propri sentimenti.
E ora eccoli là, obbligati a reprimerli per inseguire una normalità apparentemente serena, ma che non sarebbe mai stata appagante. Non se l'uno sarebbe dovuto rimanere senza l'altro.

"Sì, ci penso spesso."

Fu la sua risposta, alla fine. La voce era ferma proprio come il suo corpo, e come il suo sguardo, che scrutava attentamente quello di Nelson. Forse alla ricerca di una via d'uscita, una via di fuga da quel dolore che stava provando.

"Ma forse in un'altra vita lo saranno. Saranno diverse."

"Allora aspettami, nell'altra vita, d'accordo?"

"Ti aspetterò sempre, Nels."

Ed entrambi lasciarono la stanza, in totale silenzio, e così fu per tutto il tragitto per giungere in chiesa.
Ma in quel silenzio, i giovani avevano già iniziato a contare i giorni che li separavano dalla loro vita insieme.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2020 ⏰

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