TOMURA SHIGARAKI x READER

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Ti presento. Sei una ragazza di nome Nadie, hai 17 anni. Non hai un Quirk.
Vivi con i tuoi genitori, in un piccolo paesino in Giappone.

Stavi sempre nel letto a guardare la televisione o il cellulare.
I tuoi non ti dicevano nulla, ti lasciavano tutto il tempo a fare quello che volevi.
Un giorno tu e la tua famiglia siete andati al centro commerciale.
A te piaceva, era un bel posto per i tuoi gusti. Conoscevi nuove persone, per lo più ragazzi e ragazze.
Stavate camminando, quando i tuoi genitori ti prestarono 20 euro per fare la colazione o per comprare qualcosa, loro nel mentre stavano parlando con un loro conoscente.
Così tu ti incamminai verso al bar.
Non c'erano tavoli liberi così un ragazzo, seduto da solo, ti ospitò a sederti con lui.
Stavi mangiando la tua colazione preferita, cioè brioche e del thè.
Quel ragazzo ti guardava sorridendo.

Tu: che c'è?
?: ah nulla.. e guardò dall'altra parte.
Tu: comunque, come ti chiami?
?: piacere, mi chiamo Tomura..tu? Guardandoti con i suoi occhi rosso sangue.
Tu: io mi chiamo Nadie.. Eri un po' imbarazzata.
Tomura: bel nome.. Beh, vuoi che facciamo un giro quando hai finito di mangiare? sorrise.
Tu: vabbene.. E tu sorrisi a sua volta.

Dopo che hai finito di mangiare e di aver pagato, tu e quel ragazzo avete fatto un giro per il centro commerciale.
Stava con il cappuccio su, si voleva forse nascondere.
Aveva le labbra screpolate e uno sguardo molto stanco.

Tu: beh, se vuoi ci possiamo vedere di nuovo..
Tomura: certo. E sorrise.

Mentre stavi camminando con lui vidi i tuoi genitori.

Tomura: ora devo andare, ci sentiamo! Anzi dammi il tuo numero di telefono, così siamo in contatto..
Tu: certo!

Finito di decifrare il tuo numero di telefono, vi salutate.

Madre: ehi, hai fatto colazione? Disse con la sua solita gentilezza.

Tu: certo.. Ho conosciuto anche un nuovo ragazzo..  Dall'imbarazzo, tu abbassasti la testa.
Padre: cosa c'è? Ti vergogni?
Tu: no, è che...
Madre: ti piace!? Sorridendo.
Tu: ehm..si
Padre: che bello!

Siete ritornati a casa.
Stavi solo che pensando a quel ragazzo.
Dopo qualche minuto il tuo cellulare squillo'.

Tomura: "ciao. Anche se ci conosciamo da poco, ti trovo molto simpatica.."
Tu: "aww, mi fa piacere che ti sto simpatica. Ci teniamo un po' di compagnia qui se vuoi, tanto non ho nulla da fare.."
Tomura: "certo. Qual è il tuo Quirk?"
Tu: "io non ho un Quirk.."
Tomura: "ah, mi dispiace.. Comunque il mio Quirk è, desintegrazione.. qualunque cosa che tocco con tutte e cinque le dita le desintegro o polverizzo."
Tu: "wow, molto interessante.. Mi piacerebbe molto anche a me avere una unicità..così sono inutile"
Tomura: "non sei inutile, hai la tua utilità magari in un modo diverso.. Non sei mica l'unica persona che non ha un Quirk.."
Tu: "si, hai ragione, ma è più bello avere una unicità propria.."

Finimmo il discorso con un "a dopo". Lui doveva andare, ed io a pranzare.

Ore 14:02.

Te ne stavi ancora nel letto a guardare un po' sul cellulare.
Tu scesi e andasti dai i tuoi per chiedergli se potevi uscire e loro ti hanno dato il permesso.
Così stavi camminando vicino al tuo quartiere quando quel ragazzo che avevo visto al centro commerciale ti chiamò.

Tomura: ehi, Nadie!?
Tu: ehi, Tomura, che ci fai qui?
Tomura: sono venuto qui a fare un giro.
Tu: ah, quindi abiti anche tu qui!!
Tomura: si, infondo alla strada.

Lui si avvicinò di più a te. Intanto tu eri rossa come un peperone.
C'era un muretto e lui ti spinse contro, facendo attenzione di non toccarmi con tutte le dita, alzando il mignolo.
Ti prese il volto con tre dita e ti guardava perso nei tuoi occhi.
Tu eri ancora imbarazzata e non sapevi che cosa fare.
In quel viale dove eravamo non ci vedeva nessuno.
Ti prese per i fianchi e ti portò in braccio a lui, intorno al suo bacino.
Poi iniziò con i denti a stuzzicarti il labbro inferiore, per darti un bacio delicato.
Mise una sua mano dentro alla tua maglia a toccarti la schiena. Sempre con attenzione.
Tu tenevi le tue braccia e mani attorno al suo collo.
Quando all'improvviso il tuo cellulare suonò.
Erano i tuoi genitori e lui sbuffo' leggermente.
Quando hai finito di parlare con i tuoi, guardasti Tomura che ti fissava sorridendo.

Tu: cosa mi fissi!? Dissi ridacchiando, per poi abbracciarlo.

Lui ti baciò il collo e poi con la lingua.
Ti fece un succhiotto.

<eh adesso come lo copro dai miei genitori!?> pensavi.

Lui ti prese di nuovo in braccio e ti sussurrò all'orecchio: "ti amo Nadie!"
Le tue guance si tinsero di nuovo di rosso e gli sorrisi per poi dirgli: "anche io!".
Dovetti andare, era diventato tardi.
Lo salutasti dandogli un bacio veloce.
Ti fece l'occhiolino e poi ti salutò con la mano.

Ore 17:56.

Ritornasti a casa felice.
I tuoi ti guardavano curiosi di sapere cosa era successo, ma non ti domandarono nulla.

Il giorno seguente.

Dovetti andare con i tuoi genitori in un luogo.
Eravate in macchina quando ci fu un fumo così ampio che siete andati addosso ad un muretto.
Non vedevi nulla per un po' di tempo.
Passarono ore, tu aprì gli occhi e ti trovavi distesa in un letto per te sconosciuto.
Si avvicinò qualcuno sorridendo e allo stesso tempo preoccupato.
Era Tomura.

Tomura: oh ti sei svegliata!! Disse avvicinandosi.
Tu: cosa è successo? Dove sono? Perché ci sei tu qui?
Tomura: stai tranquilla.. Ti dirò quando ti sentirai meglio.. Ora riposa.

Tu chiusi gli occhi.

Ore 13:27.

Ti alzasti e ti guardai attorno incuriosita e preoccupata.

<dove erano i miei!?> pensavi.

Si aprì la porta e tu vidi Tomura con un vassoio con del cibo e da bere.
Tu lo guardavi perpressa.

Tomura: ti senti meglio adesso? Ti domandò ponendoti il vassoio davanti a te.
Tu: cosa è successo!?
Tomura: avete fatto un incidente e i tuoi genitori...beh..sono morti. Sono venuto a prenderti, ti avevo visto..
Tu: come i miei sono morti..!?
Tomura: si..

Tu lo guardavi con le lacrime agli occhi.
Lui ti abbracciò e ti diede un bacio in fronte.

Tomura: dai mangia..

Così tu mangiasti. Eri triste e confusa.

Tomura: non ti preoccupare.. Ci sono io con te, no? Disse giocando con una ciocca dei tuoi capelli.
Tu: si..

Lui ti prese il viso con le dita e ti baciò, poi tu lo abbracciasti.

Quattro anni dopo

Stavi con Tomura nel divano, insieme a tuo figlio.

Tu: ti amo, amore!!
Tomura: pure io, bimba mia!!

FINE!

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