💜foto vmin di oggi, sta FESTA2020 mi sta uccidendo guys💜
Jimin il mattino dopo si alzò alle 9:00, la prima lezione sarebbe stata alle 9:15 e di sicuro lui non aveva intenzione di svegliarsi in anticipo, tanto con la scusa della webcam non funzionante nessuno lo avrebbe visto in pigiama, con i capelli spettinati e più addormentato che altro, dopo essersi alzato andò in cucina, si fece il suo solito cappuccino -più caffè che latte come sempre- e tornò in camera sua per le lezioni della giornata, passarono così le ore tra una lezione e l'altra, a 12:15 finì per sua fortuna e subito ne approfittò per buttarsi sul puff ad ascoltare la musica -come se non lo avesse fatto anche durante le lezioni- poi la madre rientrò da lavoro e iniziò a preparare il pranzo, aspettando che anche il marito tornasse, quando si fece l'ora di pranzo e il pasto fu pronto i due ragazzi furono chiamati in cucina, entrambi si sedettero e iniziarono a mangiare con i genitori, chiacchierando del più e del meno <alla fine oggi uscite?> chiese poi la madre e subito Jihyun rispose di sì, accennando dell'uscita con la sua ragazza ai genitori, mentre jimin continuava a mangiare senza alzare la faccia o far parte del discorso <tu invece hai intenzione di rimanere chiuso in casa come sempre? anzi rintanato in camera tua> chiese poi nuovamente la madre al minore e lui alzò gli occhi al cielo, prima di rispondere che non era sicuro, che forse sarebbe uscito con taehyung e gli altri, la madre e il padre a quella risposta sorrisero, felici di sapere ciò dal figlio, entrambi amavano gli altri ragazzi ed erano felici che il figlio potesse godere della loro compagnia, il pranzo continuò così tra una chiacchiera e l'altra sulla scuola e la tv a fare da sottofondo, dopodiché entrambi i ragazzi tornarono ognuno nella propria camera e i genitori a lavoro, entrambi avevano dovuto continuare a lavorare anche durante la quarantena, essendo entrambi nel settore alimentare, anche se con lavori differenti.
Il biondo una volta tornato in camera sua prese il suo cellulare e scrisse al miglioreamico, d'altronde ai genitori aveva detto di essersi mezzo organizzato, quando in realtà non aveva nemmeno parlato di una possibile uscita ai suoi amici, così scrisse a taehyung, con lui aveva già parlato del fatto che spesso non riuscisse ad avere contatto fisico con la sua famiglia e che spesso questo lo infastidisse -nonostante lui fosse uno dei ragazzi più appiccicosi che ci potessero essere, necessitava di contatto fisico, prima di questa situazione ovviamente- così dopo aver chiesto al suo miglioreamico come stesse e averci parlato un po' di cavolate, iniziò a parlargli della sua paura, il timore di non riuscire ad avere contatto fisico con i suoi amici, egli gli disse di calmarsi, di cercare di non preoccuparsi, che loro avrebbero fatto il più possibile per farlo sentire a suo agio e se proprio non fosse riuscito ad avere contatto fisico lo avrebbero capito e gli avrebbero lasciato i suoi spazi, ma nonostante ciò il biondo aveva un po' paura, non era molto fiducioso di se stesso e questo lo disse subito all'azzurro, che ormai di lui conosceva tutto, il loro rapporto si basava sul parlare, erano persone diverse ma spesso la pensavano allo stesso modo, all'inizio non andavano molto d'accordo, appunto per i caratteri totalmente diversi, ma nel tempo, conoscendosi meglio e parlando di più, si erano trovati a legare molto e tenere tanto a quel legame speciale, diventando così il punto fisso l'uno dell'altro, per questo cercavano di parlare di tutto, eliminando la vergogna e l'orgoglio dalle loro conversazioni e mettendoci in mezzo solo la sincerità, questo era il loro rapporto, e proprio per questo il biondo si era ritrovato a parlare solo con lui durante quei mesi, gli aveva parlato dell'ansia e dello stress immenso che provava all'inizio e anche del modo in cui non l'aveva affrontato ma bensì messo da parte, entrambi sapevano che quella non era la scelta migliore, ma il ragazzo aveva bisogno di calmarsi e stare bene, quindi l'azzurro l'aveva assecondato, ovviamente anche taehyung parlava di tutto a jimin, il loro rapporto non era fatto da uno che parla e uno che ascolta, bensì da due ragazzi che si interessano l'uno all'altro e che vogliono sempre ascoltarsi tra di loro e esserci il più possibile, erano l'uno essenziale per l'altro, e non riuscivano a fare a meno di quel loro legame tanto importante qual'era.
Così i due ragazzi parlarono un po' e alla fine decisero che sarebbero usciti il giorno dopo, il blu non voleva mettere fretta al biondo, ma allo stesso doveva spronarlo a fare qualcosa e di questo jimin gli era grato, per ciò decisero che sarebbero usciti il giorno dopo, insieme anche agli altri, in modo tale da divertirsi e pensare il meno possibile alle sue ansie, infatti il ragazzo chiese all'azzurro di invitare anche il suo ragazzo, così da presentarglielo, era felice di conoscerlo, anche se l'idea di un possibile attacco d'ansia in presenza degli amici e di colui che ancora non conosceva non lo faceva stare molto tranquillo.
Cercò di non pensarci troppo, continuò a messaggiare con l'amico e gli chiese appunto del ragazzo con cui si stava frequentando da un po' , i due avevano iniziato a sentirsi la settimana in cui era iniziata la quarantena e avevano continuato a frequentarsi per telefono, ovviamente non era la stessa cosa, quindi anche se passati quasi tre mesi, decisero di non mettersi insieme e aspettare di frequentarsi anche di persona, per non affrettare troppo la cosa e evitare di fare casini, il biondo era felice di ciò che il migliore amico gli stava dicendo, lo assecondava al quanto su quelle scelte e tra una chiacchiera e l'altra l'azzurro gli disse che sì il ragazzo con cui si stava frequentando ci sarebbe stato, ma ci sarebbe stato anche il suo fratellastro se ai due andava bene, quest'ultimo era stato in classe con seokjin da bambino, anche se un anno più piccolo, così il biondo accettò e disse che non c'erano problemi, d'altronde uno sconosciuto non viene mica a invadere i tuoi spazi personali, no? Per ciò cercò di stare tranquillo e non mettersi troppi problemi per l'uscita del giorno dopo, dopo una ventina di minuti smise di messaggiare con l'amico e andò a farsi una doccia, per poi tornare in camera sua a fare i compiti e ascoltare la musica.
Il pomeriggio lo passò come al solito, stessa cosa la cena, piena delle solite rimproverate fatte dai genitori, piene di frasi tipo "stai sempre rintanato lì dentro" "ogni tanto potresti farti vedere" "guarda che esistiamo anche noi eh" e così via, il ragazzo proprio non li sopportava quando si comportavano così, non capiva come i suoi genitori potessero assillarlo così tanto, rimproverarlo solo perché voleva i suoi spazi, spesso chiedeva di evitare certe sgridate -era il primo a cui non faceva piacere il suo comportamento e isolamento- ma loro continuavano come se a lui non importasse nulla di niente, come se lui non ci stesse davvero male e questo al ragazzo lo faceva stare ancora peggio, si sentiva in colpa per tutto ciò, si sentiva in colpa per essersi distaccato così tanto, si sentiva in colpa per il fatto di non passare nemmeno 20 minuti di fila con la sua famiglia -se non durante un pasto- e si sentiva in colpa ogni singola volta che veniva sgridato, non voleva avere paura del contatto fisico, non voleva sentire il bisogno di allontanarsi e stare da solo, perciò ai genitori e a suo fratello non gliene parlava, ai loro non diceva mai niente, in pratica non lo conoscevano, nel tempo le uniche cose di cui gli parlava erano cavolate qua e là, ma mai aveva osato parlare di qualcosa di serio, era come se avesse due vite, la sua vita, con tutte le sue cose private, il suo carattere, le sue amicizie e il resto, e poi una vita finta, con la sua famiglia, nella quale l'argomento più serio era la scelta del kebab della sera prima, non riusciva ad aprirsi con loro, in generale non lo faceva molto, preferiva tenersi tutto per se e parlare di certi argomenti solo con i suoi amici più stretti, ovviamente tae, hobi, nam e jin, con ognuno di loro era parecchio legato, i loro erano legami totalmente diversi ma tutti troppo importanti per essere spiegati a parole, a partire dal bambino dalla carnagione ambrata a cui si era avvicinato in spiaggia perché incuriosito dalla fossetta affianco al suo dolce sorriso alla tenera età di 6 anni, al bambino che lo aveva soccorso quando a 9 anni era caduto dall'altalena e si era sbucciato il ginocchio, al ragazzino sorridente che sprizzava felicità da tutti i pori che a 12 anni in corridoio lo aveva aiutato a trovare la sua classe nella nuova scuola, fino al ragazzo con cui si era ritrovato a essere compagno di banco il primo giorno di medie, così aveva conosciuto quelli che poi erano diventati i suoi amici più stretti, gli unici che aveva invitato a casa sua più e più volte e gli unici che i genitori conoscevano abbastanza bene.
Il ragazzo passò la notte con 300 pensieri che gli passavano nella mente e la musica a palla nelle orecchie, gli piaceva passare così il tempo, avrebbe preferito non pensare a nulla, ma gli andava bene comunque, aveva un po' paura per l'indomani, la sola idea di uscire e vedere qualcuno lo terrorizzava, tant'è che quella notte si sentì dinuovo male, ma non come il giorno prima nella quale quel piccolo attacco d'ansia era durato forse una mezz'oretta, il ragazzo quella notte si era sentito male veramente, dopo qualche ora di musica e pensieri inutili, si era ritrovato ad avere mille ansie e preoccupazioni, ciò gli ricordo quando qualche mese prima hoseok gli aveva dato il consiglio sul campo di fiori, quel giorno se lo ricordava benissimo, stava facendo lezione, durante la seconda ora un suo compagno di banco -non taehyung dato che assente il giorno- lo stava sgridando come al solito per aver saltato i pasti e per il fatto che come al solito non mangiasse da quasi 48 ore e quella era la terza volta che era sul punto di collassare quella mattina, così il suo compagno bambam durante la sgridata lo minacciò come sempre di dire la sua situazione ai suoi genitori per fargli smettere di saltare i pasti, e in quel modo jimin oltre ad avere un calo di pressione, si ritrovò ad essere assalito da ansie e preoccupazioni -di cui ovviamente non parlò all'amico- e così passò tutta la seconda ora a fissare il vuoto, col respiro irregolare e tremando, mentre bambam e jackson cercavano di fargli mangiare qualcosa, l'ansia poi lo assalì ancora di più, durante la terza ora si trovò obbligato ad uscire fuori dall'aula, scrisse sul banco a bambam del fatto che si stesse sentendo male e voleva essere accompagnato fuori, ma che doveva chiedere lui alla professoressa, perché appunto non riusciva nemmeno a parlare, cercava di regolarizzare il respiro ogni tanto, aveva il battito a mille, tremava e la pressione gli scendeva sempre di più, a malapena era riuscito ad alzarsi dopo il permesso della docente, fu accompagnato in bagno da bambam e dopo che questo gli fece compagnia e lo fece tranquillizzare un pochino si decise a tornare in classe, dopo un po' peró l'ansia di poco prima tornò e il biondo stette ancora peggio, durante il cambio dell'ora un suo compagno, Mark, aveva provato a parlargli, ma lui non capiva assolutamente niente, fissava il vuoto davanti a se, respirava a malapena, sentiva tutto ottavato e non riusciva a fare assolutamente niente, Mark provò ad accarezzarlo appena, lo scosse un po' per vedere una qualsiasi reazione, cercava di parlargli e tranquillizzarlo, ma non riusciva a fare niente, il ragazzo sembrava in un mondo suo -e un po' lo era- alcuni compagni si avvicinarono ma per sua fortuna jackson li allontanò dicendo che il minore avesse bisogno di spazio, aspettarono che il professore dell'ora dopo entrasse in classe e a quel punto il biondo si fece accompagnare dinuovo fuori, stavolta rimase in corridoio, appoggiato a una parete, durante ciò bambam e jackson gli dicevano di calmarsi e gli davano il loro supporto, mentre allo stesso tempo cercavano di capire a cosa fosse dovuta l'ansia e cercavano anche di farlo mangiare, il ragazzo passò altri venti minuti fuori dall'aula con i suoi due compagni -e pensare che i professori pensavano avesse un semplice calo di zuccheri- poi dopo un po' passò hoseok, e lo trovò li appoggiato al muro, che tremava, non respirava regolarmente e fissava il vuoto mentre i suoi amici gli tenevano la mano e cercavano di farlo stare tranquillo, hobi si avvicinò subito -nonostante stesse andando in palestra con la sua classe in quell'istante- e lo abbracciò, gli disse di stare calmo mentre lo stringeva forte tra le sue braccia e gli sussurrava belle parole all'orecchio, dopo una decina di minuti così il ragazzo si calmò appena, subito jackson e bambam andarono a chiedere del cibo e dello zucchero alla bidella -oltre lo snickers che già avevano in mano e gli stavano provando a offrire da oltre un'ora- e così hobi lo fece tranquillizzare, gli chiese cosa fosse successo, lo fece calmare un po' di più e gli fece bere un po' della sua acqua mentre gli amici tornavano con il cibo, dopo poco peró hoseok fu costretto ad andare in palestra perché la professoressa non era molto paziente, ma promise a jimin che sarebbe tornato da lui alla ricreazione, nel frattempo il biondo mangiò -obbligato dai compagni- e poi rientrò in classe, hoseok tornò da lui alla fine dell'ora, passò 20 minuti davanti alla porta della sua aula, dedicandogli carezze, strette di mano e abbracci mentre gli sussurrava belle parole e gli ricordava di non fare più cazzate, alla fine il biondo si calmò un po' di più e riuscì a stare meglio per le due ore rimanenti, quella giornata era stata un vero incubo, all'ultima ora aveva persino educazione fisica e le fece con le poche forze che aveva, il ragazzo rimase turbato da quell'attacco d'ansia, era abituato ad averne spesso, ma quello era stato fin troppo per lui, non riusciva a uscirne, solitamente gli bastava chiudersi in bagno e appoggiarsi alla fredda parete per una mezz'oretta a regolare il respiro e pensare qualcosa di bello, ma quello era stato molto peggio, e quella notte si trovò nella stessa situazione, con la differenza che con lui non c'era nessuno a fargli compagnia, c'era solo il gatto che teneva poggiato sul petto e abbracciava nel mentre, non sapeva come avrebbe fatto il giorno dopo, ma sapeva che aveva bisogno di una pausa da tutto quello, aveva paura e voleva solo che qualcuno andasse da lui e lo abbracciasse, ma allo stesso tempo non voleva che nessuno gli si avvicinasse, alla fine era tornato punto a capo, era come quella settimana, e proprio non sapeva che fare.Oddio guys questo capitolo mi ha spezzatx un po' , non credevo di arrivare a parlare delle mie esperienze per descriverle meglio -e no non ne parlo mai così liberamente con nessuno riguardo ste robe se non la persona che corrisponde a tae nella storia, l'unico motivo per cui l'ho fatto è perché nessuno sa chi sono qui.
Comunque credo di essermi già affezionatx parecchio a questa storia, sappiate che no non parla di me, ho messo qualcosa di mio per dare voce ai miei pensieri, ma poi la storia continuerà come una yoonmin e ci sarà tanto altro.
Scrivendo questa storia ho notato quanto beach faccia schifo a confronto, qua riesco a esprimermi molto meglio e boh nulla ci tengo molto di più a questa storia anche se iniziata a scrivere ieri notte, null spero che il doppio aggiornamento sia ben accettato e che questa storia vi piaccia, bye💞~A💞
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lonely~yoonmin
FanficDove jimin si trova a riuscire dopo tanto tempo in quarantena per colpa del covid, ma a differenza degli altri, non riesce a stare in compagnia, perché troppo abituato a isolarsi. yoonmin accenni: vkook e namjin argomenti abbastanza seri/delicati (...