4 - Pioggia

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"Sakura, la prossima volta aiuta la persona che ti è piu cara, non perdere tempo con una vecchia come me, anche se mi fa piacere perchè tu mi assomigli davvero molto.
Non sono tante le donne coraggiose come te, sono sicura che un giorno diventerai un grande medico e supererai il tuo stesso maestro"

 Non sono tante le donne coraggiose come te, sono sicura che un giorno diventerai un grande medico e supererai il tuo stesso maestro"

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CAPITOLO 4 - PIOGGIA

Sakura ripensava alle parole della vecchia Chiyo, mentre osservava la Luna da dietro le inferriate di una piccola finestrella in alto dentro una cella.

"Stai ridendo come al solito, vecchia Chiyo? Sono diventata troppo passionale... o poco professionale, ogni tanto è facile confondere le due cose"

Sakura udì dei passi: era il Kazekage Gaara.
"Scusa per aver origliato, non era mia intenzione" .
La donna evitò lo sguardo di Gaara, anche se cercò più volte di schiarire la voce per dire qualcosa.

"Lo sai che quelle sbarre non mi possono trattenere, vero?"

Gaara si sedette su una sedia nelle vicinanze della cella.

"Lo so, infatti non ti trattengo qui dentro pensando che tu sia un pericolo, ma hai combinato un bel trambusto alla stazione e la gente si è spaventata parecchio"

Sakura abbassò lo sguardo e fece qualche passo in avanti, poggiando la testa sulla parete.

"Sai cosa mi fa più male di questa situazione? Ripensare allo sguardo di mia figlia..." , una lacrime scese dal volto di Sakura, "...aveva paura di me"
Strinse un pugno e si trattenne da tirare un pugno al muro per non sfondarlo e finì in ginocchio, in lacrime.
"Non se ne parla mai spesso , specialmente in questo periodo di pace apparente... ma le prime vittime della guerra sono quasi sempre bambini e anziani..."
Sakura si interruppe per un momento e si asciugò le lacrime e si alzò, avvicinando alle sbarre, guardando Gaara negli occhi.
"...quando ho analizzato il sangue di quei bambini e ho visto che sono stati avvelenati...
ho visto rosso, anche perchè mi sono imbattuta già in passato in quel tipo di veleno.
All'epoca non era così sofisticato, ma durante una delle mie missioni sotto la guida del Sesto...
un villaggio minore era stato coinvolto da quella che sembrava essere un epidemia , ma in realtà erano state avvelenate le acque di un fiumiciattolo nelle vicinanze.
All'epoca c'era anche Ino con me, ma non potemmo fare nulla: ci limitammo solo a sedare i bambini che piangevano disperati dal dolore, tra questi anche neonati.
Non si è mai scoperto il responsabile e la storia andò a morire così, ma io feci una promessa a me stessa: mi rimboccai le maniche per non essere più inerme davanti a situazioni del genere"

Gaara fissò Sakura con i suoi occhi limpidi e prese una chiave dalla tasca e aprì la cella.
"Il Consiglio mi farà pesare anche questa , ma abbiamo bisogno di te"
Sakura si asciugò meglio gli occhi e aprì lentamente la cella , seguendo poi Gaara per quel corridoio buio , illuminato solo dalla Luna.
Fuori ad aspettarla c'era la figlia , in piedi , con le mani sul petto.
Sakura corse da Sarada ad abbracciarla e pianse insieme alla figlia.
Non dissero una parola , un abbraccio fu più che sufficiente.
Gaara si avvicinò con descrizione , con il tatto e la gentilezza che lo contraddistingueva.
"Sakura , mi dispiace, ma se vuoi seguirmi.
Può venire anche Sarada"
L'abbraccio che sembrò essere durato ore, cessò e diede spazio alle responsabilità.
Gaara invitò entrambe a seguirlo, mentre gli spiegava la situazione.

"Le condizioni dei bambini sono stabili grazie a te, ma manca la cura.
Stanno interrogando la professoressa Hikari, ma insiste dicendo che è innocente e stiamo ricorrendo a tutte le nostre risorse per farla confessare e se necessario...
... anche a quelle più pesanti"

Sarada si fermò improvvisamente , rimanendo qualche passo indietro.

"Posso darvi una mano con il mio Sharingan, mio padre mi ha insegnato qualche trucco..."

E le parole di suo padre le risuonarono in testa:

"Non importa a che stadio è il tuo sharingan: mi è stato insegnato da tuo zio che dipende dalle abilità dell'individuo.
Tu sei talentuosa, Sarada ... mi ricordi tuo zio Itachi"
                                                   *

Sarada si ritrovò faccia a faccia con la professoressa Hikari e attivò un genjutsu.
L'uomo vicino a lei cominciò a fare delle domande, mentre la professoressa era in una sorta di trance data dal potere degli occhi di Sarada.
Sakura e Gaara erano dietro al vetro, a osservare la scena senza dire nulla.

"E' il volere di...", cominciò a dire qualcosa di diverso dai precedenti interrogatori , "...volere di... quelli che non riposano tranquilli...
non la vedete...?
c'è tensione...
...la pace è illusione... stiamo...vegliando per voi"

E l'uomo si avvicinò alla donna, fissandola intesamente.

"Di cosa parli? Chi sta vegliando su di noi?"

La donna non rispose e Sarada stava accusando la fatica di tenere la donna sotto quel genjutsu e Sakura entrò, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, la figlia alzò la mano e le fece il gesto di fermarsi, senza distogliere per un attimo uno sguardo dalla professoressa.

"Siete inermi...non...siete pronti...non siete...protetti...sta per piovere..."
La professoressa perse i sensi , sbattendo la testa sulla scrivania, mentre Sarada cadde tra le braccia di sua madre, ormai esausta.
Il Kazekage entrò nella stanza e accarezzò la fronte di Sarada, per poi rivolgere lo sguardo a Sakura.

"Cosa significa ciò che ha detto? Sta per piovere...?"

Improvvisamente Sakura cominciò ad annusare l'aria.
Poggiò delicamente Sarada a terra.

"Proprio quello che ha detto : sta per piovere, ma il problema è che questo odore non è di semplice pioggia.
Questo è..."

Sakura corse fuori e vide una nuvola sopra le loro teste e dei fulmini viola.
La donna si guardò intornola gente indicare in cielo:
C'erano vecchi, bambini, donne ...tutti usciti per osservare lo strano fenomeno.
Sakura si morse il dito ed evocò improvvisamente Katsuyu, la lumaca gigante.

"Fai alla svelta, proteggi ogni abitante... per favore!"

Katsuyu si divise in tante lumache che assaltarono gli abitanti, spaventatissimi, assorbiti totalmente da esse.
La pioggia cominciò a cadere e Sakura spinse dentro Gaara che stava per entrare.

"Ma Sakura...?"
Gaara venne interrotto bruscamente da Sakura.

"Sulla nostra testa sta piovendo il veleno che ho ritrovato nel corpo dei ragazzini, invita la gente ad entrare dentro casa.
Non avete un telepate o simili?"

Il Kazekage si voltò verso l'uomo degli interrogatori che corse verso un macchinario ed entrò in videochiamata con una torre enorme in mezzo alla città con un grande schermo.
Sakura corse e prese posto dell'uomo e parlò al macchinario.

"Mi dispiace, ma quelle lumache vi stanno proteggendo dalla pioggia.
Non posso dire altro, ma è nociva e invito tutti ad entrare.
Io sono Sakura Haruno e..."

Si avvicinò anche Gaara e comparve anche lui sullo schermo.

"...e io sono il Kazekage, siete pregati tutti di entrare dentro le vostre case per la vostra incolumità"

Sarada riprese i sensi e si alzò lentamente.

"Mamma... cosa succede?"

Sakura si avvicinò alla figlia e le poggiò entrambe le mani sulle spalle.

"Sei stata meravigliosa, ma ora devi essere qualcos'altro: coraggiosa.
Non so esattamente cosa stia succedendo, ma ce la caveremo.
Te lo prometto"

FINE CAPITOLO 4


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