CAPITOLO 3

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Il ragazzo in foto è Ash

<<Ciao>> mi accoglie lui davanti al portone del mio condominio.
<<Sei inquietante>> ridacchio.
Mette il labbro di fuori e fa finta di piangere.
<<Perché?>> domanda sempre con il broncio.
<<Beh sembri un vero e proprio stalker>> sorrido e pian piano lui si avvicina a me.
<<Prometto che non ti darò più fastidio,se oggi mi concederai di conoscerti>> sorride e il suo viso ormai è a pochi centimetri dal mio.
Il battito accellera e i miei respiri sono irregolari.
Amber ma che stai facendo?

Annuisco e lui fa un ghigno per poi allontanarsi da me dandomi le spalle.
Mi ignora e continua a camminare non so verso che cosa.
Lo seguo istintivamente e faccio attenzione alla strada che è piena di macchine.
<<Dove vai?>> alzo la voce,cercando di farmi sentire visto che già si è allontanato molto.
Si rigira e ha un bellissimo sorriso stampato in volto.
Poi si rigira di nuovo e continua a camminare.
Il cammino prosegue per un altro paio di minuti e quando mi fa cenno di avvicinarmi,mi rendo conto di essere davanti a un panorama stupendo.

Siamo su una collina piena di fiori e l'erba è di un verde così fantastico e ben curato.
Al centro c'è un tavolo da picnic e intorno ad essa degli alberi di ciliegio che hanno le foglie rosa,rendendo l'atmosfera bellissima e rilassante.
<<Wow>> riesco a dire.
<<Ora sfogati>> sussurra sedendosi sulla panchina.
Lo seguo e faccio un sorrisino.
<<Se mi devo sfogare in un posto del genere...preferisco di no>> sussurro e lo guardo negli occhi,che solo ora noto che sono di un verde bellissimo.

Non dice nulla ma continua a guardarmi negli occhi e poi fa un cenno col capo per farmi parlare.
Tira fuori dalla sua tuta dell'adidas,un pacchetto di sigarette,ne prende una e poi l'accende e inizia ad aspirare.
Lo osservo per qualche secondo e poi inizio a parlare.

<<I miei genitori sono morti quando avevo tre anni,per via di un maledetto incidente stradale dove anche io stessa ero presente>> inizio e si forma un nodo in gola,ma mi convinco di non piangere.
Mi osserva e ammetto che nel suo sguardo c'è qualcosa che mi invita a continuare,come se mi potessi fidare di questa persona in modo da potergli dire tutto ciò che mi fa stare male.
<<Ho vissuto per tutta la vita dentro un orfanotrofio,nessuno mi ha mai adottata fino a quando all'età di diciott'anni ho avuto il permesso di uscire e vivere da sola>> deglutisco e mi accomodo lentamente sulla panchina.

Incrocia le braccia sul petto e con la mano continua a tenere la sigaretta.
<<Non ti dico che mi dispiace,perché sarebbe scontato>> dice e mette la Marlboro fra i denti.
Ha una voce giovanile e calda ma allo stesso misteriosa e mi piace.
Amber!

Sorrido.
Il silenzio cala e il vento diventa sempre più piacevole.

<<Quanti anni hai?>> domando improvvisamente.
Sorride e fa un ghigno,un brivido percorre la mia spina dorsale.
Porta in avanti il corpo e posa i gomiti sul tavolino.
Il suo volto è di nuovo molto vicino al mio e i nostri respiri si incontrano.
<<E cosi la stronzetta si è decisa a conoscermi?>> ghigna.
Resto in silenzio per un po e i nostri occhi si fissano intensamente.

Poi abbasso lo sguardo e mi alzo dalla panchina.
<<Allora torno a casa>> dico e inizio ad allontanarmi,ma non mi allontano neanche di un passo,perché mi afferra il polso e mi fa ritornare seduta.
<<Ho vent'anni>> dice velocemente <<E tu?>> domanda,come se non fosse successo niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13, 2020 ⏰

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