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Mi sono resa conto che questa storia non ha una vera e propria trama, quindi d'ora in poi sarà una raccolta di one shots cesolas.


Nicolas era seduto alla sua postazione a montare il video della settimana, motivo per cui probabilmente il video sarebbe uscito troppo lungo e con tagli imbarazzanti, infatti il lavoro al momento era l'unico dei pensieri del ragazzo che non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Cesare e Tonno che stavano bevendo un caffé nell'angolo cucina, ma fose sarebbe meglio dire che stava fissando Cesare che beveva il caffè con il ragazzo.

Era tutto il giorno che il maggiore stava appiccicato agli altri, si alternava tra Tonno e Nelson, ad un certo punto aveva perfino provato ad abbracciare Frank che però l'aveva cacciato malamente, per la gioia di Nicolas. Mentre registravano si era scambiato dei baci sulle guance con l'amico, rigorosamente da filmare con la seconda camera e tra un piatto e l'altro continuava a cercare il rosso e si metteva a parlare a pochi centimetri dal suo viso.

Nessuno a parte il moro si stava accorgendo di quanto il comportamento di Cesare fosse strano, principamente perché non lo era, forse poteva sembrare un po' più bisognoso di affetto rispetto al solito ma non era certo qualcosa che li avrebbe spinti a preoccuparsi o anche solo fare domande. Dall'altra parte Nicolas notava che ogni sua azione era seguita da un sorrisino e un'occhiata nella sua direzione e nonostante sapesse benissimo perché non riusciva a togliersi ogni scena dalla testa, così come stava ormai montando quel video da ore e non o guardava da altrettanto. La sua attenzione era attirata da come la mano di Cesare fosse casualmente sulla spalla dell'altro, da come sorridessero in sincro e dal sopracciglio che si alzava con fare beffardo.

Resistere stando lì seduto facendo finta di nulla era ormai diventato impossibile, quindi il ragazzo si alzò lentamente e mantenendo il controllo in modo fantastico andò in bagno, ma non prima di aver incrociato lo sguardo con il maggiore, contava di essere stato abbastanza esplicativo. Ne ebbe la conferma nel sentirlo annunciare pochi secondi dopo che sarebbe andato ad infastidirlo in bagno, sorrise immaginando come si fosse dileguato per raggiungerlo immediatamente.

-Allora?- Cesare era davanti alla porta che si era premurato di chiudere a chiave e Nicolas lo guardava dall'altra parte della stanza mentre si torturava le mani.

-Quella maglia ti sta molto bene, sai?- Con il tempo aveva imparato che fargli dei complimenti era un ottimo metodo me distrarlo e soprattutto portarlo dalla propria parte.

-Lo so, volevi dirmi solo questo?- Ma non questa volta. Cesare si stava avvicinando lentamente, ormai erano praticamente faccia a faccia, o meglio, faccia a petto, e l'altro ragazzo era ormai spalle al muro senza via d'uscita, in tutti i sensi.

-Fose, forse, quando ieri ho detto di non avere problemi a starti lontano potrei essermi sbagliato-

-Ah sì? E cosa intendi esattamente?- Il castano aveva poggiato le mani alla parete dietro a Nicolas e lo guardava dall'alto mentre cercava di spalmarsi il più possibile  contro la parete e allontanarsi da lui pur di non dargliela completamente vinta.

-Cesare, intendo che non ci riesco- Si allungò in punta dei piedi per ricevere il tanto penato bacio e a pochi millimetri mormorò un'ultima frase che gli sarebbe costata cara.

-E comunque hai barato-.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2020 ⏰

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