1. il viaggio

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Inizia un'altra mattinata, ma non la solita mattinata noiosa e stressante di sempre, con la scuola e i compiti. Oggi è diverso, sono emozionata ma allo stesso tempo agitata. Non ho dormito tutta la notte, non ci riuscivo, ero ansiosa di vedere l'America, non sto più nella pelle. Sposto gli occhi verso la sveglia, che per oggi non avevo impostato, e mi accorgo che... sono in ritardo! Ogni mattina, appena sveglia accendo il telefono per controllare i messaggi che mi sono arrivati, i miei amici sono "notturni" stanno tutta la notte svegli sui social tra instagram, facebook e tik tok, cosa ne penso io? amo il giorno, il sole e di solito di notte amo dormire come tutto i resto delle persone. Cosa penso invece dei social? Mi piacciono, ho solo instagram e snapchat, mentre musically non ho mai provato a installarlo da quando è diventato tik tok, ma la maggior parte delle persone dicono che è cambiato sicuramente in meglio; la mia migliore amica Summer è abbastanza aggiornata sul "mondo virtuale", come direbbe mio padre, e ha anche un bel po' di follower su instagram, di sicuro non milioni, ma restano comunque tanti. Il primo messaggio che leggo è proprio da parte sua:

Vediamoci davanti lo starbucks dell'aeroporto.

Non rispondo neanche, so che lo avrebbe fatto anche lei se fosse stata in ritardo. Mi incammino velocemente verso l'armadio a tre ante: prendo un jeans nero abbastanza stretto, un maglioncino largo e corto e le vans nere un po' alte.

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"dato che ci troviamo qui, prendiamo uno spuntino per il viaggio?" indicando starbucks. Non le do' una risposta e entro direttamente nel bar convinta di essere seguita da lei e infatti e così.

"cosa prendiamo, sembra tutto così buono" dico guardando la vetrina dei dolci, c'è anche quella con i cibi salati ma per uno spuntino preferisco prendere un semplicissimo biscotto con le gocce di cioccolato.

"prendo un frappuccino" rivolgendosi al commesso ma facendolo sentire anche a me.

"e per me un cookies" dico convinta, il commesso non ci degna di uno sguardo "c'è tanta gente, usciamo?" dico a Summer. Lei annuisce perché, è impegnata a usare il telefono, è su instagram vedo avvicinandomi sempre più a lei.

"buongiorno amici!" inizia a dire Summer. "Stiamo per partire, speriamo che il viaggio andrà bene!" sobbalzo in aria, non mi aspettavo che dal nulla iniziasse a parlare con uno schermo anche se sono abbastanza abituata, spesso inizia a documentare ogni sua singola azione, non è una cosa che mi dispiace ma credo che ogni cosa debba essere vissuta e non farla vivere agli altri tramite uno schermo senza godersi i momenti.

"devi sempre fare così?" dico con tono scherzoso, poi passo i miei biglietti all'hostess e proseguo con le mie due valigie enormi preparate all'ultimo minuto il giorno prima.

"so che sei invidiosa" dice ridendo. "tranquilla se vuoi ti posso insegnare."

"nono grazie!"

"posto 5a e 5b, li vedi?" mi chiede, in realtà non mi ero neanche accorta che eravamo entrati nell'aereo, eravamo così prese a parlare che per un momento era come se il tempo si fosse fermato.

"lì!" esclamo puntando il dito su uno dei posti centrali

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"buooongiornooo!" dice scuotendomi.

"dai mamma basta" mugulo

"mamma? Brooke stai sognando?" guardando il telefono.

"no, cosa? ah Summer scusa" dico stiracchiandomi "dove siamo arrivate" sedendomi

"esattamente a New York" dice con tutta l'energia nel suo corpo.

"fantastico! Scusa ma da quanto sei sveglia?"

"10 minuti, o forse 5"

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"taxii" dico con tutta la mia forza aggiungendo una sventolata di mano per farmi vedere.

"cosa ci vuoi fare, siamo a New York, credo sia normale che i taxi non si fermino alla prima chiamata" dice convinta con il telefono tra le mani ,era seduta sulla sua valigia più grande mentre teneva tra le mani un borsone.

"prima chiamata? Saranno 10 minuti che cerco di farmi sentire!" alzando un po' il tono di voce senza badare al fatto che un bel po' di persone si sono girate verso di me. Summer sbuffa.

"scusate avete bisogno di una mano?" è una voce maschile, si avvicinava sempre più a noi.

"credo siano turiste" ora no, è una voce femminile.






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