Quando apro gli occhi mi ritrovo sdraiata in un letto. Non è la mia camera.
Mi guardo attorno.
Ho dei tubi collegati alle mani.
Solo allora capisco dove mi trovo.
<<Ivy! Ti sei svegliata!>>
Mentre giravo la testa il collo mi faceva male,dovevo averlo sbattuto.
<<Cosa è successo?>> riuscì ad articolare.
<<Non so. Sei uscita dalla classe correndo,il professor Gentili mi ha chiesto di venirti a chiamare e...>>
Gemma mi guardó il braccio.
Vorrebbe chiedermi qualcosa.
Riuscivo persino a immaginare cosa.
<<Hanno chiamato a casa?>>
Gemma fece sì con la testa.
I lunghi capelli biondi le caddero sulle spalle.
<<E non è venuto nessuno?>> mentre lo chiedevo mi si spezzava la voce.
Non rispose.
Ovviamente no.
Lei,Gemma,la mia migliore amica dai tempi delle elementari, era stata l'unica a degnarsi di venire.
Questo faceva ancora più male dei tagli. I tagli...<<Perché non me l'hai detto? Ne avremmo parlato...avremmo trovato una soluzione assieme. Perché?>>
Già,perché?
Perché anche se stavo male nessuno mi veniva a trovare? Perché mio padre mi aveva abbandonato? Perché a me?
Sentivo le lacrime venire fuori contra la mia volontà.
Le labbra serrate.
Gemma mi abbracciò.
<<Ti fai aiutare?>>
Alzai il mento.
<<Nessuno mi può aiutare.>>
Lei si alzò dal puff blu su cui era seduta,accanto al mio letto.
<<Pensi davvero che tagliarti risolva qualcosa?>>
<<No>>
Non lo pensavo,infatti.
<<Allora c'è qualcuno che può aiutarti.>>
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Inside you
Teen Fiction"E riusciva a salvarmi ogni volta. Da qualcosa che nemmeno io sapevo di voler essere salvata"