Quando Gemma mi disse,su quel letto d'ospedale, che qualcuno poteva aiutarmi mi sentì stranamente cosciente del fatto che almeno a qualcuno della mia vita importava.
Tornata a casa trovai molti messaggi di alcune mie amiche e uno di mia madre.
Mi aspettava a casa con una torta al pistacchio,la mia preferita.
Non parlammo dei tagli,ne del perché fossi svenuta.
Forse semplicemente non voleva sapere e a me non andava di raccontarlo.
Andai a dormire felice del fatto che l'indomani Gemma mi avrebbe mostrato la sua "soluzione".
<<Parlarne fa bene.>> aveva detto mentre,poco dopo il suono della campana che segnava la fine delle lezioni,mi stava portando in presidenza.
<<Non vorrai mica che parli col preside dei miei problemi?>>
<<No,non col preside!>>
Mi fece sedere in una delle poltrone della sala d'aspetto mentre lei entrava nell'ufficio informazioni.
Ne uscì poco dopo sorridente e con un volantino in mano.
<<Signora Dolores. Terzo piano,aula 42.>>
Guardai prima lei poi il volantino.
<<Cosa?>> strillai.
<<Ti ho iscritto a in corso extra scolastico sull'autolesionismo. Ogni lunedì.>>
Rimasi letteralmente di pietra.
<<E mia madre? Mi aspetta per pranzo!>>
Lei sorrise.
<<Ho già pensato a tutto io! Tranquilla!>>
Salivazione zero.
<<No. Non ci vado!>> risposi.
Il suo sorriso si spense.
<<Fa come vuoi. Io vado,allora. Ci sentiamo pomeriggio.>>
Così dicendo Gemma scomparì nel corridoio.
Ed io rimasi sola col volantino in mano. Con una bruttissima sensazione di gelo che mi attanagliava lo stomaco.
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Inside you
Teen Fiction"E riusciva a salvarmi ogni volta. Da qualcosa che nemmeno io sapevo di voler essere salvata"