18 giugno 2020.

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(Itziar)

Apro gli occhi.
La luce del sole insiste per entrare nella stanza attraverso i piccoli spiragli delle tapparelle.
Maledette tapparelle.
Do un'occhiata al telefono: sono le 10:36.
Mi alzo dal letto con la consapevolezza che questo sarà un giorno come un altro anche se farei di tutto per renderlo un po' speciale.
Mentre preparo il mio solito caffè apro whatsapp: mia madre mi ha già mandato gli auguri scrivendomi che mi chiamerà prima di pranzo.
Aaah ho proprio bisogno di parlare con Ama.
Sul gruppo 'INGOT' Juanpe e Robert mi hanno scritto gli auguri più semplici ma speciali citando una vecchia poesia basca che amo particolarmente.
Sto sorseggiando il mio caffè quando iniziano ad arrivare gli auguri anche sul gruppo 'La casa de papelita' : Esther, Pedro, Darko, Jesus, Ursula...non manca nessuno.
Solo una persona non mi ha scritto nulla.
Magari starà ancora dormendo.
Ma no, che cazzo dico, lui si sveglia sempre presto o almeno prima di me.
Vaffanculo, perché non vedere i suoi auguri mi fa stare così male?
Sono una idiota, me la devo finire.
Poso la tazza nel lavandino e vado sotto la doccia per schiarirmi le idee.
Perché perché perché?
Non devo pensarci, non lo devo pensare.
Scelgo i vestiti e li indosso.
Perché non mi hai scritto come tutti?
Mi sto mettendo un po' di rimmel e la mia solita matita nera.
Vuoi torturarmi? Lo so che ti piace giocare...
Mi dirigo in salotto e dò un'occhiata alle cose sparse in giro.
Forse dovrei dare una sistemata...
Sono arrivata a Madrid da Basauri solo 3 giorni fa e le riprese iniziano il 23.
Ho ancora tempo.
Impugno le chiavi e mi porto a tracolla la borsa.
Scendo le scale.
Apro il portone.
Fa un caldo pazzesco.
Un bellissimo sole estivo illumina Plaza del Sol.
Madrid, lo ammetto.
Mi eri mancata.

Zorionak Itziar❣️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora