You're mine, forever

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Jason era sul patio di casa della sorella. Sookie e Bill avevano deciso di prendersi una vacanza. Le aveva promesso che avrebbe tenuto casa in ordine, mentre loro due erano via.

Erano passati tre anni abbondanti dal casino dell'epatite V. E alla fine anche lui era riuscito in qualche maniera a trovare stabilità.

Quella stabilità che aveva cercato e anelato per tutta la vita e che aveva trovato in un uomo, che non era uno qualsiasi, ma Eric. Lo stesso che l'aveva salvato con disinteresse, che aveva amato sua sorella e poi si era progressivamente innamorato di lui. Jason non aveva mai pensato a lui in quel modo fino a quel momento.

Quel maledetto vichingo l'aveva accalappiato e non lo aveva più lasciato andare, lo aveva salvato e si era accorto di quanto gli era rimasto dentro. Sulle prime Jason aveva cercato di negare e nascondere la cosa.

Ma Eric aveva lasciato una traccia indelebile che non era più andata via e che piano piano gli aveva aperto gli occhi e gli aveva mostrato quanto tenesse al vampiro; e quanto il vichingo tenesse a lui. Non era freddo e distaccato come mostrava era il ragazzo più dolce che avesse mai conosciuto.

Ci avevano provato e stava funzionando erano quasi tre anni che si frequentavano. Eric aveva i suoi difetti, ma sapeva essere premuroso quando ci si metteva. Era uno riservato, ma Jason poteva godere di quella versione che quasi nessuno conosceva e si sentiva un privilegiato in quel senso.

Era notte fonda, Jason guardò l'orologio; Era in ritardo, erano passate abbondantemente le due del mattino. 

Eric gli aveva promesso che avrebbero passato la nottata insieme, ma forse non era la serata giusta. Era piuttosto abituato alle sue bidonate, Jason era davvero irritato. Era già la terza in una sola settimana, cominciava a spazientirsi.

Però pensò anche al suo ruolo di sceriffo nonché vice di Bill quindi poteva essere benissimo stato trattenuto da qualche piantagrane. Tutto era possibile, non era per niente impossibile che fosse per quel motivo.

Il giovane sbuffò, a volte proprio sembravano di due mondi totalmente in antitesi l'uno con l'altro.

Come se Eric non riuscisse ad entrare nel suo e lui non riuscisse a fare altrettanto; Eppure non erano così diversi. Era solamente la loro natura ad esserlo, non erano così differenti come aveva sempre ritenuto.

L'aveva pensato fino a che non aveva davvero conosciuto Eric, oltre la superficie, era andato al di là delle apparenze e dei pregiudizi precostituiti che si era fatto in tutti quegli anni.

Eric si era fatto sua sorella, e dopo aveva spostato l'attenzione su di lui, rischiando di essere cacciato da Sookie quando erano stati scoperti a letto insieme. La sorella non l'aveva accettato immediatamente. A Jason sembrò quasi gelosa di quel rapporto che aveva con il vichingo.

Jason, alla fine, era riuscito a farla ragionare; il nordico non lo aveva costretto anzi era una cosa che era reciproca. Per Jason era qualcosa di speciale stare con Eric, non avrebbe barattato il suo amore e la sua relazione con nient'altro al mondo.

Il ragazzo guardò nuovamente il quadrante, due e mezza, mezza notte andata a farsi fottere e di Eric neanche l'ombra. Avrebbe voluto chiamarlo, ma gli stava venendo il nervoso. Era in ritardo!

Era il suo compleanno e lo passava completamente in solitudine! I suoi trentacinque anni, voleva festeggiare con il suo uomo che aveva pensato bene di scomparire nel nulla.

Era tentato di chiamare al club, Pam forse gli avrebbe detto dove cazzo si era cacciato Eric. Ma ne dubitava fortemente, Pamela lo aveva e lo stava vivendo come un incomodo tra lei e il suo creatore, era gelosa di Eric. E mal lo sopportava, meno lo vedeva e meno ci litigava.

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