IX. Frantumi

844 53 2
                                    


Sophie sentiva l'orologio all'interno della sala grande ticchettare, scandendo ogni singolo secondo che passava.
Ogni singolo secondo che la separava dalla fine di quell'interminabile G.U.F.O. di Difesa contro le Arti Oscure.
Aveva già risposto a tutte le domande e le aveva ricontrollate, come sapeva aver fatto Lily.
La vedeva nella fila accanto a lei che osservava la testa di Severus Piton china sul suo esame, come se stesse riflettendo su qualcosa di importante.
Qualche giorno prima le aveva confidato che era preoccupata per il serpeverde: le era parso schivo e riservato, molto più del solito, e aveva paura che qualcosa lo turbasse ma non volesse dirglielo.
L'aveva rassicurata dicendole che di sicuro non era niente: erano migliori amici e le cose si sarebbero risolte nel migliore dei modi.
In più probabilmente era solo agitato per gli esami.
Quello che stavano facendo ora, infatti, era l'ultimo: dopo sarebbero stati ufficialmente liberi.
Spostò poi lo sguardo davanti a Lily, dove c'era James.
Vedeva dalla sua tasca spuntare il boccino d'oro che possedeva da qualche giorno, probabilmente rubato dalle scorte di Madama Bumb.
Era solito lanciarlo in aria, osservato dagli occhi adoranti di Peter, e poi riprenderlo al volo, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
Sembrava assorto nello scrivere qualcosa sulla sua pergamena, come se fosse completamente concentrato.
Sophie lo osservò meglio e si rese conto che stava scrivendo sempre la stessa cosa, perchè muoveva la piuma sempre compiendo due movimenti precisi.
Si chiese se non stesse scrivendo le iniziali di qualcuno.
Fece poi volare lo sguardo a Remus che scriveva le ultime cose, mentre Peter, nella fila accanto, tentava di allungare il collo senza farsi vedere dal professore per copiare dalla pergamena dell'amico.
Nascose un sorriso, che morì quando incontrò gli occhi di Sirius.
Era qualche banco davanti a Remus e si era voltato leggermente, senza dare nell'occhio.
Il cuore le salì in gola mentre si guardavano.
Da quando avevano litigato, nessuno dei due aveva cercato l'altro.
Sophie avrebbe voluto farlo, ma aveva paura.
Aveva detto ad Alex che avrebbe scoperto se Sirius fosse stato davvero la persona giusta per lei, ma ora pareva aver perso tutto il coraggio.
Usava con se stessa la scusa che, per i G.U.F.O., nell'ultima settimana era stata completamente sommersa dalle cose da fare, ma era una bugia.
E quel pomeriggio non avrebbe più avuto scuse.
Sirius poi si voltò e interruppe il contatto visivo, mentre Sophie si portava la mano al collo e sentiva la mancanza del ciondolo a forma di cigno.
Finalmente l'orologio segnò la fine dell'esame e tutti gli studenti si alzarono dalle loro sedie, con esclamazioni di goia e di sollievo.
Lily le andò incontro.
"Come è andata?" domandò.
Sophie scrollò le splle.
"Spero bene"
L'altra sorrise, annuendo, e abbracciò l'amica.
"Tutti vanno al Lago Nero per festeggiare la fine dell'anno" disse Lily "ci sarà ance Sirius, vuoi andarci lo stesso?"
Sophie guardò i malandrini che stavano uscendo dala sala grande, chiacchierando.
"Sì" fece "questa situazione deve finire"
"Okay. Così mi piaci"
Risero e seguirono la massa di studenti fuori dal castello.
Si sedettero all'ombra di una quercia, mentre gli altri ragazzi iniziavano a schizzarsi con l'acqua del lago.
Sophie era sdraiata sull'erba verde e aveva la testa poggiata in grembo a Lily, che leggeva una lettera inviata dai suoi genitori.
"Tutto bene?" fece la bionda, notando che Lily era rimasta in silenzio per tutto il tempo.
"Diciamo di sì"
Sophie aggrottò la fronte e posò il libro che stava leggendo in grembo, con un dito infilato tra le pagine per tenere il segno.
"Cosa ti hanno detto?"
Lily sospirò.
"Petunia si è diplomata e ha trovato lavoro a Londra, in una dattilografia. Sono preoccupati perchè si sta facendo sempre più distante"
"Ma non è sempre stata riservata?"
La rossa annuì, poi un'ombra le passò sul volto.
"Prima con me non lo era mai" mormorò a bassa voce "prima che scoprisse che sono una strega"
Sophie rimase in silenzio, limitando a strigere la mano di Lily.
Sapeva del difficile rapporto che lei aveva con la sorella, da sempre gelosa di non avere le sue stesse capacità magiche.
Aveva sempre pensato che le cose si sarebbero risolte, tra di loro, ma con il passare degli anni ne dubitava sempre di più.
"Ehi Lily vieni un secondo?" il prefetto di Tassorosso fece un cenno a Sophie e poi rivolse la sua attenzione a Lily.
"Certo, Lizzy"
La bionda si spostò per far alzare l'amica che seguì Lizzy vero l'entrata del castello.
Si fermarono a parlare, probabilmente degi ultimi turni di ronda.
Sophie quindi poggiò la schiena alla quercia e guardò davanti a sè.
I malandrini erano seduti poco distanti da lei e sembravano annoiarsi.
James stava tirando in aria il suo boccino d'oro per poi riafferarlo subito, mentre Peter lo guardava ammirato.
Remus non c'era e Sophie si chiese dove fosse andato.
Quella notte ci sarebbe stata la luna piena, quindi probabilmente era andato a riposarsi in sala comune.
Poi James ebbe come un guizzo e diede un colpetto a Sirius, che sembrava sonnecchiare sdraiato sul prato.
Il giovane Black quindi si mise a sedere e ghignò, seguendo lo sguardo dell'amico.
Guai in vista, pensò Sophie.
Severus stava passando proprio davanti a lei, con ancora la borsa piena di pergamene.
"Tutto bene, Mocciosus?" domandò James ad alta voce, alzandosi insieme a Sirius.
Il serpeverde non si fece cogliere impreparato: con un movimento fluido estrasse la bacchetta dalla borsa, ma fu troppo lento.
"Expelliarmus!" gridò James.
"James!" esclamò Sophie, con un nota di avvertimento nel tono di voce.
La bachetta di Severus volò dalla sua mano e finì lontano.
"Impedimenta!" aggiunse Sirius.
Sophie si alzò e lo guardò con disappunto, incrociando le braccia sotto il seno.
Lui le rivolse solo uno sguardo indecifrabile.
"Come è andato l'esame, Mocciosus?" continuò James, guardando dall'alto il serpeverde che era caduto a terra e non riusciva ad alzarsi.
"L'ho osservato, Ramoso" commentò Sirius, con un ghigno "aveva il naso incollato alla pergamena. Probabilmente, con tutto l'unto che ci ha lasciato, non si riuscirà a leggere nemmeno una parola"
Ora il gruppo di studenti che avevano finito l'esame si era radunato intorno ai tre, per osservare la scena.
Alcuni sembravano solo divertiti, altri tornarono a fare quello che stavano facendo prima perchè non era la prima volta che i malandrini se la prendevano con Severus Piton.
Sophie non aveva niente nè contro nè a favore del serpeverde, ma quella era pura cattiveria.
E poi tutta quella folla avrebbe presto attirato l'attenzione di Lily.
"Smettetela" fece quindi, avvicinandosi "vi divertite davvero così?"
"Aspetta... aspetta e vedrai!" sibilò Severus dal basso.
I suoi occhi scuri ardevano di odio puro.
"Aspettare cosa?" rimbeccò Sirius, con tono che pareva ghiaccio.
Sembrava rigido ora che Sophie gli era così vicina.
Dalla bocca di Severus uscirono un misto di imprecazioni e incatesimi.
"Faresti meglio a lavarti la bocca" soggiunse James, con tono leggero "Gratta e netta!"
Una schiuma rosea uscì immediatamente dalle labbra di Severus, che cominciò a tossire soffocando.
"Lascialo stare!" gridò una voce.
Sophie si voltò e vide Lily che superava la folla di studenti, imperiosa nonostante la bassa statura.
"Tutto bene, Evans?" fece James.
La sua voce era cambiata come se qualcuno avesse cliccato un interrutore: sembrava più profonda, più matura.
"Lascialo stare" replicò Lily, gli occhi verdi che parevano due lame "che cosa ti ha fatto?"
"È più il fatto che esiste, non so se mi spiego"
Molti risero, incitando James.
Sophie si chiese di nuovo dove fosse finito Remus, perchè avrebbe potuto far ragionare i due.
"Ti credi divertente, Potter" continuò Lily, gelida "ma sei solo un bullo arrogante e prepotente. Non lo capirai mai, vero? Lascialo stare"
Gli occhi dorati di lui luccicarono.
"Solo se esci con me, Evans" replicò subito "esci con me e non alzerò mai più la bacchetta su Mocciosus"
"Non accetterei nemmeno se dovessi scegliere fra te e la piovra gigante"
"Ti è andata male, Ramoso" commentò Sirius, divertito.
"Sirius..." tentò Sophie.
Se solo l'avesse guardata negli occhi, sapeva che sarebbe riuscita a farlo smettere.
All'improvviso, James lanciò un gemito, la mano che scattava sulla guancia.
In quache modo Severus era riuscito a riprendere la bacchetta e lo aveva colpito con un incatesimo, facendolo sanguinare.
Il giovane Potter mosse il braccio rapidamente e ora il serpeverde penzolava a testa in giù, la veste che ricadeva attratta dalla forza di gravità, mettendo in mostra un paio di gambe ossute e le mutande grigiastre.
"Mettilo giù!" gridò Lily.
"Ai tuoi ordini" rispose mellifluo James.
Lasciò cadere il braccio e così Severus, che non perse tempo: si alzò in fretta e puntò la bacchetta contro il grifondoro.
"Petrificus Totalus" lo precedette Sirius, facendolo cadere di nuovo a terra rigido.
Lily estrasse la sua bacchetta e la puntò contro i due malandrini.
"Dai, Evans, non constringermi a farti un incantesimo" fece James, con una leggera esitazione.
Tutti sapevano quanto fosse brava Lily.
"Allora liberalo!" replicò lei.
Ramoso sospirò e mormorò un controincatesimo.
"Ecco fatto" disse mentre Severus si rialzava "ti è andata bene che ci fosse Evans, Mocciosus"
"Non mi serve l'aiuto di una piccola schifosa mezzosangue!" ringhiò lui.
Lily trasalì.
Sophie fece per estrarre la bacchetta, ma una mano la fermò.
Alzò lo sguardo ed incredibilmente si trattava di Sirius.
Non ebbe il tempo di dire nulla, perchè udì la voce dell'amica.
"Molto bene" replicò freddamente "vuol dire che in futuro non mi prenderò più la briga di aiutarti"
"Chiedi scusa ad Evans!" esclamò James puntando di nuovo la bacchetta contro Severus.
"Non voglio che mi chieda scusa perchè l'hai costretto tu!" sbottò Lily "Siete uguali, voi due"
Ramoso fece per protestare ma Lily si avvicinò pericolosamente ai due, puntando gli occhi in quelli d'oro di lui.
"Sempre a spettinarti i capelli perchè ti sembra affascinante avere l'aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre ad esibirti con quello stupido boccino e a camminare tronfio nei corridoi e a lanciare incatesimi su chiunque ti infastidisca solo perchè sei capace. Sei così pieno di te che non so come faccia la tua scopa a staccarsi da terra! Mi dai la nausea" gridò.
Poi si voltò e corse via, prima che qualcuno vedesse le lacrime che le pungevano gli occhi.
James la richiamò, ma Lily non si voltò.
"Siete contenti?" Sophie si liberò della presa di Sirius e guardò i due malandrini "Avete dato spettacolo come fate sempre. E per cosa? Solo per puro divertimento. Il bello è che nemmeno ve ne rendete conto"
Li guardò un'ultima volta con freddezza, poi si girò e corse dentro il castello.
Doveva trovare Lily.
Quando si incamminò per il corridoio, vide due serpeverde che parlavano tra loro ridacchiando.
"... sì, al terzo piano, dove Silente ci ha espressamente detto di non andare" commentò uno.
L'altra rise scioccamente.
"Cosa avrà in mente Lupin io non lo so"
Sophie si fermò di scatto e si voltò verso di loro.
"Cosa?!" esclamò "Remus è in un luogo vietato della scuola e voi state qui a ridere?"
"Cosa dovremmo fare, dolcezza?" fece lui, con gli occhi che brillavano.
Era Castellan, il capitano di Serpeverde.
Sophie chiese mentalmente scusa a Lily e corse verso il terzo piano, alla ricerca di Remus.
Perchè c'era andato se Silente lo aveva vietato?
Si ritrovò davanti ad una porta socchiusa da dove proveniva un basso ringhiare.
Improvvisamente impallidì, perchè un pensiero le balenò in mente: e se Remus si fosse trasformato prima della luna piena?
In teoria non poteva accadere, eppure non sapeva che altro pensare.
Fece un respiro profondo ed entrò nella stanza.
"Remus, sono io..." iniziò, ma si rese conto di tutto troppo tardi.
La porta le si chiuse alle spalle e sentì il lucchetto scattare.
Realizzò che era questa la vendetta che i serpeverde avevano ordito contro di lei, credendola l'artefice dello scherzo della vernice in realtà ad opera dei malandrini, quando vide che cosa si ergeva davanti a lei.
Un enorme cane a tre teste che dormiva emettendo un lieve ringhio.
Il sangue le si gelò nelle vene, mentre tratteneva il respiro.
Avrebbe voluto chiamare aiuto, ma temeva di svegliare la creatura.
E poi perchè diavolo c'era Cerbero ad Hogwarts?
All'improvviso, sentì la voce di Sirius fuori dalla porta.
"Sophie?" disse "Sei qui? Che diavolo ci sei venuta a fare?"
Fu come se un macigno le venisse tolto dal cuore.
"Oh Merlino" borbottò "Sirius! Tirami fuori di qui! Subito!"
Lo sentì avvicinarsi.
"È chiusa a chiave!"
"Ti prego!" strepitò "Non sono sola qui! Fa' in fretta! Usa un incatesimo!"
"Non funziona!"
Il cane cominciò a muoversi, come se si stesse svegliando.
"Sirius! C'è un cane a tre teste, gigante, e si sta svegliando!"
La sua voce era rotta dalla paura.
"Concentrati sulla mia voce" disse lui "andrà tutto bene. Te lo prometto. Cerca solo di stare calma o quella cosa ti attaccherà. Non deve svegliarsi"
Sophie fece un respiro profondo, sentendo il cuore batterle a mille fin dentro le orecchie.
Poggiò la fronte sulla porta, mormorando a bassa voce.
Ti prego, pensò.
Sentì Sirius fare un verso frustato e alla fine il lucchetto esplose.
Sophie spinse la porta e quella si aprì, facendola uscire.
La sentì richiudersi alla spalle mentre lanciava le braccia al collo di Sirius e lo abbracciava.
"Oh Dio, grazie al cielo c'eri tu" mormorò, stringendolo.
"Stai bene?" le chiese lui, carezzandole i capelli.
Sapeva di star tremando ma non le importava.
Lei annuì, allontanandosi un poco.
"Cosa ci facevi tu qui?" domandò, allontanandosi di un passo.
Non poteva dimenticare così in fretta il modo in cui aveva trattato Severus, nonostante quello che provava per lui.
Quello che Sirius e James avevano fatto era sbagliato e basta.
"Ero venuto a cercati" disse "volevo chiederti scusa per... lo sai"
"In questo momento non dovresti chiedere scusa a me, Sirius"
Lui la guardò con tanto d'occhi.
"Non sono io la persona che tu e James avete appeso a testa in giù o che prendete in giro da anni. Avete sbagliato, ma non volete ammetterlo. Lily ha voluto aiutare Piton e guarda com'è andata a finire"
Sirius fece un passo indietro.
"Quindi lo difendi? Difendi Mocciosus dopo che ha insultato la Evans?"
"Certo che non lo difendo!" sbottò Sophie "Sono stata la prima a tirar fuori la bacchetta dopo che l'ha chiamata in quel modo! Dico solo che ciò che avete fatto ha dato inizio a tutto"
"Quindi è questo quello che pensi"
Lei rimase in silenzio, limitandosi a fissarlo.
"E io che ero venuto qui per parlare di noi" disse.
Sophie fece un respiro.
"Dopo quello che hai fatto oggi non sono così sicura di volere ancora un noi"
Sirius fece per replicare, ma poi richiuse la bocca e se ne andò, lasciandola sola a chiedersi se avesse fatto la scelta giusta.

Hold on | Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora