Nelson.

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Era appena uscito dal suo studio e si era buttato sul letto matrimoniale, vuoto, dopo aver chiuso la porta della camera da letto.

Beatrice sarebbe stata via per qualche giorno, partita quella mattina stessa per Dublino con due sue amiche.

Era il 14 Luglio solo da tre ore e Nelson, nel pieno della notte, si rimproverò per non essersi dato da fare a Marzo o Aprile, quando ancora mancava molto tempo a quel caldo torrido.

Il giorno prima i tecnici erano riusciti ad installare solo il climatizzatore in salotto, ma non quello in camera sua.

Infatti, stava già iniziando a grondare di sudore a causa del caldo.
Provò ad aprire un po' la finestra, ma l'afa che entrava da quella calda notte bolognese era insopportabile.

La chiuse dopo neanche un minuto ed aprí l'armadio, iniziando a spostare tutti i suoi vestiti.

Chissà da che parte lo aveva messo Beatrice.

Stava iniziando a spazientirsi, mentre delle goccioline di sudore gli imperlavano il viso, quando, in fondo all'armadio, sommerso dalle sue magliette, trovò la scatola che cercava.

La tirò fuori e controllò che all'interno ci fosse l'oggetto tanto ambito: un piccolo ventilatore.

Lo prese, collegandolo alla presa vicino al suo comodino e posizionandolo sopra di esso.
Dopo averlo messo alla massima velocità, puntato dritto sulla sua faccia, finalmente cullato dall'aria fresca, si mise a letto.

Quella ricerca l'aveva completamente svegliato, nonostante ormai fossero le tre e mezza del mattino.

Guardò quindi al telefono un video di Sabaku, sperando di riuscire ad addormentarsi velocemente: il giorno dopo si sarebbe dovuto alzare alle 8 per le riprese di Space Valley.

Gli occhi, dopo poco, iniziarono a chiudersi leggermente.
A volte li riapriva di scatto, altre aspettava qualche secondo, o forse minuto, risvegliato dai suoni del video.

Poi, improvvisamente, un rumore molto più forte lo riscosse all'improvviso, svegliandolo definitivamente e facendolo mettere a sedere.

Qualcuno o qualcosa era caduto in salotto, ne era certo.

"I ladri" Pensò subito.

Erano la sua più grande paura, nonostante i venticinque anni di età.

Cercò di mantenere il sangue freddo e si alzò, andando ad origliare alla porta, sperando con tutto il cuore di esserselo immaginato.

Appoggiò l'orecchio alla porta della sua camera e si concentrò.

Inizialmente sentì solamente il battito del suo cuore, accelerato all'inverosimile.

Poi un rumore.
Non era niente di troppo forte, quasi come se qualcuno stesse spostando degli oggetti.

"Calmati Nelson" Pensò tra sé e sé "Probabilmente è perché è la prima volta, dopo molto tempo, che dormi da solo".

Ma, dopo poco, lo risentì, accompagnato da un tonfo sordo.

Girò la chiave della porta, chiudendosi dentro.
Lo fece lentamente, per non fare troppo rumore.

Come erano entrati in casa sua?
Perché ormai ne era certo: qualcuno doveva esserci visto che i rumori continuavano, incessanti.

Non riusciva a capire: aveva cenato con una semplice pizza surgelata, in studio, poco prima di iniziare una live su Twitch, live che si era davvero protratta molto più di quello che pensava.

Poi aveva giocato con i suoi amici online ed infine, alle tre, era andato in camera, lasciando il piatto della pizza in studio.

Ora che ci pensava erano ore che non andava in salotto ed in cucina: possibile che fossero stati lì, tutto quel tempo, senza agire?

Le paure di Space Valley | OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora