Capitolo 2

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Capitolo 2

La mattinata trascorre tranquilla, io e Clara siamo sedute sotto un mandorlo, parliamo di papà, che ritornerà sta sera, e di quali doni ci porterà dal suo viaggio. Parliamo anche del ballo, a cui Clara non potrà partecipare perché non ha fatto il suo ingresso in società, ma a lei non dispiace troppo perdersi il ballo le dispiace piuttosto perdersi il bel giovane londinese. Credo che Mariagrazia l’abbia contagiata, e forse anche me, perché adesso sono curiosa di conoscere questo giovane e di smentire tutte le lodi che gli rivolgono, alla fine si scoprirà che è un giovane sovrappeso, altezzoso e barboso come suo zio, spero che Mariagrazia e Clara non ne siano troppo dispiaciute.

Papà ritorna poco prima di sera e ci porta dei doni stupendi, a Clara uno scialle in pura seta e a me, (sono così entusiasta!) un abito per il ballo del barone Redgar, un capolavoro, un abito così meraviglioso! Me lo consegna in un pacco bianco con sopra un fiocco bordeaux di lino, dentro trovo il vestito, un abito crema, in seta, con una scollatura non troppo profonda, stretto in vita con una larga gonna, ma non pomposa è allo stesso tempo elegante e raffinato. L’abito ha le maniche a sbuffo sulle spalle, che si stringono e scendono fino al gomito dove il tessuto scende in basso per un venti centimetri. Adoro questo vestito e non vedo l’ora di indossarlo, Clara si avvicina con aria sognante quanto la mia. –“ Sorella, è veramente meraviglioso! Sono sicura che sarete la più bella, non sapete quanto vi invidio! Ma sono molto felice per voi.” –“ Oh, non siate invidiosa, io invidio voi, che resterete qui e non ascolterete tutte le noiosissime storie del  barone!” Clara sorride e mi abbraccia. –“ Avete ragione, meglio restare al palazzo.” ‘Papà’ ci sorride e andiamo  a cenare, durante la quale nostro padre ci racconta del suo viaggio e mi porge l’invito per il ballo, cerco di pensare positivo, in fondo non potrà essere così terribile, o almeno, lo spero.

Il ballo si terrà domani sera, quindi io e Mariagrazia ci facciamo coccolare dalle cameriere, abbiamo finito gli acquisti per il ballo, io con  un paio delizioso di scarpe, non troppo scomode. Mariagrazia mi ha mostrato il suo vestito, devo dire che è decisamente carino, ma, non per vantarmi, non è all’altezza del mio che sotto la luce delle candele rispenderà come se brillasse di luce propria. Il vestito celeste di mia cugina è in lino, celeste, che risalta le sue forme come se le fosse stato cucito addosso, anche se poi Mariagrazia me lo conferma, vuole fare bella figura, e io spero proprio che ci riesca, anche se non lo ha detto, a fare colpo sul nobile.

Il giorno dopo, le cameriere iniziano a prepararmi nel primo pomeriggio, ma dopo ore di trattamenti sono comunque in ritardo. Mi guardo allo specchio e la ragazza che vi si rispecchia non sono di certo io. Non posso esserlo, quella fanciulla aggraziata e bellissima, indossa l’abito che mio padre mi ha portato dal suo viaggio, ha i capelli, in parte slegati, che le ricadono in dolci onde sulla schiena, il viso, messo in risalto dal trucco leggero, è radioso e splendente come il tessuto del vestito. Le labbra sono rosa scuro, e gli occhi nocciola sono incorniciati da colori che ne mettono in risalto il colore e la loro forma. Non sembro io, ma sono io. Sono stupenda, e in ritardo. Quando scendo le scale mio padre sorride mi porge il braccio e ci incamminiamo per entrare in carrozza, avviandoci al palazzo del barone Redgar. Arriviamo al palazzo ed entriamo nel sontuoso salone, il barone ha speso un patrimonio per quella stanza. Dal tetto pende un meraviglioso ed enorme lampadario, alle finestre  sono appese delle tende rosso scuro di velluto. Il pamivento in marmo color avorio risplende così tanto che potrei anche specchiarmici. La gente chiacchiera  allegra, e alcuni ballano un valzer, che i musicisti, vestiti da sera, stanno suonando. Il barone da perfetto padrone di casa, con la sua dama, la baronessa Redgar, ci viene incontro e ci saluta. –“ Buona sera conte Ariaci, signorina Arianna! State proprio diventando una graziosa fanciulla!” –“ Molte grazie, barone.” –“ Sapete chi sono sicuro,  sarebbe felice di conoscervi? Mio nipote! Non so se sapete che è arrivato da Londra qualche settimana fa.” –“Si, ne sono al corrente.” –“ Bene, allora lasciate che ve lo presenti! Eric! Eric!” Eric? Non mi è nuovo questo nome, sicuramente lo avrò sentito nelle conversazioni ,che fingevo di ascoltare, con Mariagrazia. Ed ecco che lui si gira, restiamo a fissarci sbalorditi, per lo meno io. –“Lei è….” Inizio. –“Voi siete….” Non so continuare, poi mi sorride, e mi ritrovo a farlo anche io, nuovamente. Mio padre lo saluta. –“Piacere di conoscerla..” –“Il piacere è mio, conte Ariaci.” Conosce mio padre? Conosceva anche me, prima che ci scontrassimo? Non so che pensare…. Ma prima che possa fare qualche domanda inopportuna il barone si intromette, e la domanda inopportuna, come è suo solito fare, la rivolge lui a suo nipote: -“Nipote, perché non danzate con questa splendida signorina?                               Per lo stupore grano gli occhi, e li apro ancora di più quando lui si gira verso di me e dice, rivolgendosi al barone: “Ma certo zio, stavo giusto per chiederglielo io stesso” e poi rivolgendosi a me “ mi fareste l’onore di  questo ballo, signorina Ariaci?” Sono senza parole, riesco a malapena a dire: “Ma certo, con piacere”. Lui allora mi prende la mano e mi porta verso il centro della sala mentre mi sento pungere la pelle da continue punte invisibili che mi salgono per le braccia, mi sento gli occhi di tutti puntati addosso, ma cerco di essere sicura, è solo un ballo no?        Arrivati al centro della sala mi stringe a sé e mette la mano sulla mia vita, mentre io appoggio la mia sulla sua spalla e gli porgo la mano. Iniziamo a volteggiare sulle note di un bellissimo valzer, sollevo gli occhi e incontro i suoi occhi azzurri e verdi che mi scrutano curiosi sorridendo. So che può sembrare strano, ma mi è familiare, non perchè io l'abbia incontrato, o mi sia scontrata con lui qualche giorno fa, ma è come se lo avessi già conosciuto. Quando finalmente mi decido a chiederglielo, durante i nostri volteggi, scorgo una figura di ragazza che ci fissa, cercando di mascherarlo, indossa un vestito azzurro. E quando mi accorgo che è Mariagrazia arrossisco guardando prima lui e poi lei. Non può essersi offesa, giusto? O almeno lo spero. Sto ancora rimuginando quando Eric mi riscuote dalle mie riflessioni, così lo guardo, e quasi nello stesso istante diciamo -"Ci siamo già visti da qualche parte?" -" Avete un'aria vagamente familiare". Sorridiamo entrambi e allora lui mi invita a proseguire per prima, quindi rispondo -" Non saprei, ho vissuto per qualche anno a Londra, ma.... non saprei" -"Non credo, mi ricorderei perfettamente di averla già vista, e sicuramente l'avrei invitata a prendere un the" dice sorridendomi. Arrossisco lievemente e quando mi accingo a rispondere, la musica, e così il valzer, finisce, ed Eric mi accompagna al lato della pista da ballo. Quando sta per rivolgersi nuovamente a me, mi sento chiamare e toccare un braccio. -"Cugina!" esclama Mariagrazia "siete davvero meravigliosa!" dice squadrandomi da capo a piedi, con qualcosa nello sguardo, credo gelosia, ma non ne vedo motivo siccome lei è bella se non quanto me, e siccome siamo quasi identiche, di più. Qualcosa che lei nasconde subito dietro un caloroso sorriso. -" Grazie, cara cugina, anche voi state molto bene". Poi ricordandomi di Eric mi rivolgo ad entrambi dicendo:-" Scusate, stavo quasi per dimenticarmene. Mariagrazia, questo è Eric, il nipote del barone Redgar; Eric, lei è Mariagrazia, mia cugina." - "Piacere" dice Eric rivolgendole un sorriso. -"Oh, piacere mio, ho così tanto sentito parlare di lei!" dice Mariagrazia in un modo così zuccheroso da darmi fastidio, per non so quale motivo. -"Cugina" dice poi rivolgendosi a me " ti dispiacerebbe se andassimo in giardino a parlare? Sempre se a Eric non dispiace". Confusa dalla sua richiesta rispondo prontamente: -" Certo, nessun problema". - " E per voi?" Chiede lei ad Eric, che risponde guardandomi: - " Certo che no". Allora sto per avviarmi con lei quando Mariagrazia prende Eric sottobraccio, il quale glielo aveva offerto poco prima, e si avviano in giardino. Io invece rimango al lato della sala da ballo, confusa,  e con la sensazione che la mia "cara" cugina mi abbia teso un tranello ad equivoco, usandomi per farla presentare ad Eric, ma sicuramente mi sto sbagliando. Non mi farebbe mai una cosa simile, soprattutto per un giovane nobile appena conosciuto,no?

Il balcone che dà sul mare...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora