- Sono pronta, come sto? -. I capelli sono a posto, la maglia è in ordine, le scarpe anche e i pantaloni pure. È tutto pronto, ma io no. - Stai bene muoviti ad uscire!-. Okay mamma mantieni la calma tranquilla, uscirò di casa.... Forse. Chiudo la videochiamata con mia mamma, prendo la borsa e scendo di corsa per arrivare alla metro. Okay si forse dovrei prendermi una macchina ma perché scomodarsi tanto quando ci sono i mezzi pubblici? Mentre corro verso il mio primo giorno nella nuova università sono sopraffatta da tante emozioni. Ricordo ancora il primo giorno del liceo come se fosse ieri e la stessa ansia mi percorre come se fosse una vecchia amica appena incontrata, quelle emozioni da adolescente che mi hanno portato a fare tanti sbagli però sono stati tutto sommato degli anni stupendi. Finita la maturità diventa tutto diverso, ti senti veramente parte di questo mondo perché ti affacci al mondo del lavoro, del vivere lontano da casa e tutto il resto. Tornata dal mio viaggio con le mie amiche, mi sono subito data da fare: test d'ingresso, trovare un nuovo appartamento, trovare una città. UN GRANDE TRAUMA! però alla fine c'è l'ho fatta, convivo con le mie migliori amiche, sono entrata nell'università migliore di fisica e sono pronta a dare tutta me stessa a questa materia bellissima che fa parte della mia vita da sempre. È tutto perfetto, eppure ho un po' di malinconia... Non ci sono i miei genitori ad accompagnarmi alla porta della scuola, anche se li ho sempre mandati via, però c'è il mio istinto che mi accompagna da sempre e mi da forza.
Decido di fare una sosta alla mia caffetteria preferita per prendere il decimo caffè della giornata;
- si, un caffè macchiato grazie mille-.
- Ma che diavolo, dio santo ma ci vedi bene o dovevi buttarmi il caffè proprio sulla mia camicetta, deficiente!- Perfetto, primo giorno di università e devo tornare a casa, giuro che se faccio ritardo per colpa di questo scemo lo ammazzo con le mie mani.
- Mi dispiace un sacco, scusami mi è scivolato il bicchiere dalle mani, andavo di fretta..-,
- Ti sorprenderà sapere che anch'io andavo di fretta e che adesso dovrò tornare a casa a cambiarmi per colpa tua!-.
- Mi dispiace un sacco, vorrei aiutarti ma sono in ritardo anch'io e devo scappare! -.
Corre verso l'uscita e si defila come se non fosse andato incontro alla sua morte appena 2 secondi fa. Che persona egoista ed insolente, se dovessi incontrarlo di nuovo gli vomito sulla maglia!. Corro di fretta a casa, mi cambio alla velocità della luce, prego che il pullman non faccia ritardo e in qualche modo arrivo davanti all'università. BHE, ho solo due minuti di ritardo posso dire che mi sono persa per i corridoi viste le dimensioni della scuola, una scuola stupenda ovviamente... Ma chi voglio prendere in giro avrò i capelli super gonfi (alla faccia dell'anti crespo) un'aria stressata e dovrei presentarmi così? Impreco un paio di volte nel trovare un bagno per donne, visto che non posso entrare nel primo che capita, mi manca solo entrare in un bagno per uomini e la mia giornata è rovinata, ma alla fine trovo la classe. Prendo un posto nella fila centrale visto che non voglio fare la secchiona di turno al primo banco né è la giornata adatta per andare all'ultimo. Mentre sta per entrare il professore, sento alcuni ehy innocui che provengono dalla mia sinistra, decido di girarmi e guarda chi mi ritrovo; il deficiente sono troppo di fretta per non prestare attenzione a dove
guardo! Giuro che se adesso non la smette di chiamarmi questa non sarà l'aula di matematica ma l'aula della procura perché lo ammazzo. Da brava ragazza, lo ignoro totalmente e cerco di prestare attenzione alle parole del prof ma eccolo che si siede vicino a me, si vede che ha istinti suicidi il ragazzo non so, come si fa a mandarlo via?
- Ehy, stamattina sono corso e non ho avuto il tempo di presentarmi, sono Leonardo e siccome nn sono stato un gran gentiluomo mi sono permesso di prenderti un caffè americano però prometto di non buttartelo addosso!-. Okay adesso Maria prendi la tua forza gli tiri un pugno e nessuno se ne accorgerà lo nascondi dietro i banchi e lo troverà il responsabile delle pulizie, facile no? Tutto questo succede nella mia testa un attimo prima di girarmi a guardarlo in faccia per sferrare il mio gancio destro. Non ci credo mi ha davvero preso il caffè e si sta scusando, vogliamo parlare della maglietta nera che indossa che definisce per bene le sue braccia palestrate?
- Okay, mi chiamo Maria, ti ringrazio per il caffè solo che ti chiederei adesso di stare zitto perché ho voglia di seguire, niente di personale ci tengo solo a non essere espulsa il mio primo giorno di università-.
Lo capirà che ho intenzione di seguire o continuerà a parlare? Speriamo vada bene.
- Si concordo con te, sarebbe meglio essere espulsi per esserci ritrovati nella stanza degli esperimenti a fare cose losche piuttosto che venire espulsi per un pugno-.
Ma mi sta prendendo in giro o vuole giocare come un cretino? Okay caro adesso ti becchi un colpo basso.
- Bhe direi di sì, da come lo dici sembri uno con tanta esperienza eppure mi sembri un cretino che è tutto fumo e niente arrosto. Prima di fare qualcosa di losco preferirei assicurarmi che quel qualcuno sia ben dotato-.
La sua faccia si è allargata in un sorriso, che oserei dire meraviglioso, e si limita ad una risata di cuore che mi lascia a bocca aperta. Il resto della lezione riesco a seguire e a prendere appunti, nonostante il mio nuovo conoscente che mi infastidisce ogni due minuti ma alla decima botta di indifferenza ha deciso di placarsi e di seguire anche lui. Quando era nel pieno della sua concentrazione mi sono concessa uno sguardo al suo viso e sembrava un orsacchiotto da stritolare. MENOMALE CHE ESISTE LA MATEMATICA! o chissà che cosa avrei potuto fare. Alla fine della lezione mi ritrovo a ridere insieme a questo ragazzo che si è gentilmente offerto di accompagnarmi alla metro con la sua macchina, e siccome sono pigra e non avevo voglia di aspettare l'autobus, perché avrei dovuto rifiutare un passaggio gratis?. Lo ringrazio e scendo dalla macchina intenta a non voltarmi e a continuare a camminare verso la metro ma ecco che lui arriva da dietro mi ferma col braccio e mi da il suo numero di telefono.
Okay, come primo giorno di università non è mica andata male, questa scuola sembra fatta a pennello per me e sono felicissima dei corsi di oggi eppure questa sera ho altro per la testa. Questo strano ma affascinante ragazzo mi sa che mi farà impazzire, ma amo le sfide e perché non accettare anche questa.

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Tutto Succede Per Caso
RomanceMaria aveva appena raggiunto l'università dei suoi sogni quando un piccolo incidente la fa riflettere su chi è veramente. Leo era riuscito a farla riflettere sulle sue insicurezze, facendo uscire la sua parte migliore.