Sea Love~

101 4 0
                                    

Andavo spesso al mare, sin da piccola, è sempre stato parte integrante della mia vita, ho sempre vissuto al mare e non riesco ad immaginare una vita in città lontana dal sapore di salsedine e dal rumore delle onde contro la scogliera, il mare, che bella parola che suono debole e insignificante ma che concetto potente ed immenso. Avevo diciassette anni.. Ok forse quasi diciassette! E tutte le mattine mi vestivo ed andavo al mare, era inverno, le vacanze di Natale con precisione, che durarono più degli altri anni, la spiaggia era deserta quel periodo, colpa del freddo, io ero li comunque tutte le mattine; e come da routine arrivavo sulla scogliera infilavo le mani tra le rocce e prendevo la scatola nascosta li, dove le onde non arrivavano e gli animali non mettevano il muso, era una scatola in legno, non molto grande, come sempre la aprivo, respiravo a fondo e poi finalmente prendevo il pacchetto di sigarette, ne sfilavo una, prendevo uno dei pochi accendini nella scatola, accendevo il tabacco e aspiravo tutte quelle sostanze tossiche che mi avrebbero distrutto i polmoni, e poi come da routine piangevo, piangevo tantissimo, e il trucco messo solo qualche minuto prima scivolava sulle mie guance, piangevo e pensavo a quanto questo mondo mi masticasse e poi mi sputasse via, pensavo a quanto in questo schifo di mondo ero sola, a quanto passassi inosservata alle persone, pensavo a quanto ero invisibile, pensavo agli insulti di mia madre, alle bestemmie di mio padre e alla noncuranza che avevano nel ferirmi, sapevo quanto fosse complicata la loro situazione, con una disgrazia dopo l'altra, che senza che se ne accorgessero facevano ricadere su di me, avevo il peso delle loro sofferenze, delle loro angosce, preoccupazioni, e Dio, pesavano così tanto, neanche il cielo era così pesante.. Come sempre piangevo tanto da arrivare a singhiozzare troppo rumorosamente, spesso urlavo di disperazione e dopo la terza o quarta sigaretta prendevo le lamette che erano nella bustina, dentro la scatola e chiudevo gli occhi lasciano che fossero i pensieri a guidare le mie azioni, muovendo le mani lacerando la pelle, all'inizio faceva male, pizzicava appena, ma lo scorrere del sangue lungo la mano ed attraverso le dita mi rassicurava, mi rilassava, mi alleviava il dolore, accendevo la quarta sigaretta, la mia preferita di sempre, con il filtro sporco di sangue che toccava le dita e poi le labbra con il sapore metallico del sangue rosse proprio dove posavano sul filtro, era una scena terribile la vedere tutti i giorni davvero, una ragazza che vestiva di nero, con il trucco colato sotto gli occhi dello stesso colore del mare accanto a lei, con le lacrime a rigarle il visto, i capelli che avevano così tanti toni di biondo, fino al moro che svolazzavano e si appiccicavano sulle guance bagnate, con le braccia lacerate, ferite ancora aperte da cui ancora usciva il sangue che le sporcava poi le mani, che sporcavano quella sigaretta, che sporcava quelle labbra bianche, come il viso pallido.. Finivo anche l'ultima sigaretta e poi ripulivo il sangue, fasciavo le ferite, riponevo la scatola al suo posto e con gli occhi sporchi di trucco e le labbra di sangue tornavo a casa..

Tutti i giorni camminavo fino alla scogliera, con la bufera, il temporale, la neve o il sole, quella mattina c'era il sole, più sole de solito mente camminavo verso la scogliera guardando le impronte sulla sabbia, arrivavi allo scoglio e intrufolai le mani nella fessura tra le rocce.

Vuoto.

Provai ancora.

Niente.

Mi agitai parecchio e controllai ancora e ancora.

Niente. Niente. Niente.

Cominciai a respirare irregolarmente, mi agitavo ogni secondo di più. Sentivo le lacrime bruciare in gola per la frustrazione e per i nervi, stavo impazzendo, ero disperata.

-"Cerchi questa?" chiese una voce roca accanto a me, alzai la testa di scatto ed incontrai due occhi azzurri, che occhi, mai visti di quel colore.. Così profondi e immensi, più immensi del cielo sopra di lui, quasi il cuore si sollevò quando il suo sguardo si addolcì ma poi spostai gli occhi sull'oggetto che teneva in mano e il cuore esplose, esplose letteralmente di rabbia.

In love with sea.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora