12 ANNI
Harry aveva sempre pensato che della propria vita se ne dovesse fare un’opera d’arte; peccato che il suo disegno non stava venendo bene.
Quel giorno era scappato, via da tutti, perché quando era in guerra con se stesso faceva così, correva via da tutto senza fermarsi.
Senza accorgersene era arrivato fino al dirupo della montagna vicino a dove abitava... Sembrava che la testa gli potesse scoppiare da un momento all’altro, gli occhi brucianti per le lacrime, il freddo che screpolava le labbra e i ricci spiaccicati sulla fronte. Aveva mille pensieri per la testa: si sentiva confuso, malato, spaccato e stupido. A scuola non lo avevano accettato.
Il momento di pochi minuti fa gli lampeggiava nella testa, dopo aver dichiarato la sua omosessualità davanti a tutti c’era chi rideva, chi lo guardava con disprezzo, e chi mostrava sorrisi falsi; e poi c’era lui... Louis, il suo migliore amico che lo guardava confuso, con la bocca aperta e nessuna espressione particolare.
Sua mamma diceva sempre che Harry, il suo bambino che tanto ama, dai vistosi capelli ricci, avesse un’anima dolce, tranquilla con nessuna personalità fissa... era una indecisione interna, vasta e tremolante come l’oceano.
Aveva sentito passi veloci dietro di sé, probabilmente qualcuno che correva, ma non ci aveva fatto caso ed era rimasto lì seduto con le gambe strette al petto e le lacrime secche sulle guance a guardare la nebbia oltre il dirupo.
Una mano piccola gli si era appoggiata sulla spalla.
“Hazza, io ti voglio bene per quello che sei...”, aveva sussurrato Louis facendo alzare l’amico per abbracciarlo.
Ed era questo che faceva più male al riccio.
“Grazie Lou”.
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Rain.
FanfictionSua mamma diceva sempre che Harry, il suo bambino che tanto ama, dai vistosi capelli ricci, avesse un'anima dolce, tranquilla con nessuna personalità fissa... era una indecisione interna, vasta e tremolante come l'oceano.