16 ANNI
Il riccio era seduto sul letto, a casa di Louis mentre leggeva un libro; l’ultimo invece era intento a guardare qualcosa al pc portatile.
“Fa caldo.”, Si era lamentato Harry togliendosi la maglia. Louis si era girato e lo ammirava, con la bocca semiaperta e in silenzio.
“C-che c’è?”, aveva detto sempre Harry in imbarazzo.
Louis aveva distolto lo sguardo, quasi triste.
“Non capisci vero?”, aveva chiesto a bassa voce Louis.
L’amico lo guardava qualche secondo, pensando che fosse uno dei sui soliti capricci, così era tornato al libro stendendo le gambe.
Louis si era alzato e lentamente era andato dal riccio e si era messo faccia a faccia con lui sedendosi sulle gambe, appunto di Harry.
E l’ultimo aveva avuto un fremito al contatto, gli piaceva, e in quell’istante avrebbe voluto stringerlo a sé e magari baciarlo; ma non lo aveva fatto, continuava a tenere il libro davanti agli occhi mentre cercava di mantenere la concentrazione e a contenersi in un modo che nemmeno lui immaginava.
Poi aveva sentito qualcosa bagnarli la toppa dei pantaloni, aveva visto Louis piangere la quarta volta nella sua vita.
“Io Harry non ce la faccio più.. non capisci perché sono così geloso? Non capisci perché sono protettivo? Perché sto cercando di essere più dolce? No, sei un stupido, però t-ti amo ugualmente e..”
Harry non aveva resistito. Il cuore gli scoppiava, le lacrime che nascondeva da anni minacciavano di uscire e... così, senza pensarci troppo lo aveva interrotto prendendogli la nuca per baciarlo, lo aveva steso sul letto mentre lo vedeva boccheggiare ma nonostante ciò Louis aveva allacciato le gambe al bacino del suo ‘amico’ e gli graffiava la pelle con le unghie attraverso la maglietta, mentre Harry si sosteneva sulle braccia.
Quello era inevitabilmente il bacio più bello di sempre per entrambi, uno poco casto ma dolce, che ti fa mancare l’aria e ti fa sentire amato.
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Rain.
FanfictionSua mamma diceva sempre che Harry, il suo bambino che tanto ama, dai vistosi capelli ricci, avesse un'anima dolce, tranquilla con nessuna personalità fissa... era una indecisione interna, vasta e tremolante come l'oceano.