Arrivati in Grecia il gruppo andò con una guida una ragazza di nome Megara aveva un corpo snello con lunghi capelli scuri ramati legati in un'alta coda di cavallo con la sua caratteristica più notevole sono le frange ricci sulla punta. Ha gli occhi viola con le palpebre di lavanda. Indossa un abito greco color lavanda con spalline dorate, una lunga gonna con l'orlo che termina appena sopra i suoi piedi sandali arancione e due fasce viola; una stretta sotto il suo busto per darle una vita sottile e una allentata legata alla sua destra da un ciondolo a spirale dorata attorno ai suoi fianchi larghi, che spiegò che La Grecia (in greco: Elládha), nome ufficiale Repubblica Ellenica (in greco: Ellinikí), è uno Stato membro dell'Unione europea situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'estremo lembo sud della penisola balcanica.
Confina a nord con Albania, Macedonia del Nord e Bulgaria, oltre che con la Turchia a nord-est. È bagnata dal Mar Egeo a est e a sud, dal Mar di Creta a sud, mentre il suo versante occidentale è bagnato dal Mar Ionio. Più di 1⁄5 della superficie totale è composta da oltre 6 000 tra isole e isolotti, 227 delle quali abitate.
La Grecia moderna dalla guerra d'indipendenza ricerca le sue radici nell'orizzonte storico-culturale della civiltà micenea e dell'antica Grecia, considerata idealmente tra le culle della civiltà occidentale. È infatti simbolicamente la patria antica della primordiale democrazia, della filosofia antica, di alcuni principi geometrici e artistici, nonché dei giochi olimpici antichi.
Benché da un punto di vista economico sia uno dei paesi meno avanzati dell’Unione Europea[8] e sia stata colpita recentemente da una grave crisi economica rischiando di uscire dalla moneta unica, è considerata uno Stato sviluppato, al trentaduesimo posto nella scala mondiale per indice di sviluppo umano e con un reddito pro capite di 20 317 $ (dell'OCSE dal 1961, e membro fondatore dell'Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero e dell'Agenzia Spaziale Europea. Ha inoltre ospitato ad Atene i Giochi della I Olimpiade nel 1896 ed i Giochi della XXVIII Olimpiade.
La capitale della Grecia è Atene. La seconda città più importante dello Stato è Salonicco, spesso chiamata (Simbrotévusa cioè "co-capitale") in greco. Altri maggiori centri urbani sono Patrasso nel Peloponneso e Candia a Creta. La lingua ufficiale è il greco moderno, seppur esistano numerose storiche minoranze etno-linguistiche. Ma la cosa che caratterizzava il posto era la loro mitologia sugli Dei La mitologia greca fu ed è la raccolta e quindi lo studio dei miti[1]greci appartenenti alla cultura religiosa degli antichi greci e che riguardano, in particolare, i loro dèi ed eroi.
I miti greci furono raccolti in cicli che concernono le differenti aree del mondo ellenico. Unico elemento unificante è la composizione del pantheon greco, costituito da una gerarchia di figure divine che rappresentano anche le forze o aspetti della natura. Gli studiosi contemporanei studiano e analizzano gli antichi miti nel tentativo di fare luce sulle istituzioni politiche e religiose dell'antica Grecia e, in generale, di tutta l'antica civiltà greca.
La mitologia greca si compone di una vasta raccolta di racconti che spiegano l'origine del mondo ed espongono dettagliatamente la vita e le avventure di un gran numero di dèi e dee, eroi ed eroine e altre creature mitologiche. Questi racconti inizialmente furono composti e diffusi in una forma poetica e compositiva orale, mentre sono invece giunti fino a noi principalmente attraverso i testi scritti dalla tradizione letteraria greca. Le più antiche fonti letterarie conosciute, i due poemi epici Iliade e Odissea, concentrano la loro attenzione sugli eventi che ruotano attorno alla vicenda della guerra di Troia. Altri due poemi quasi contemporanei alle opere omeriche, la Teogonia e Le opere e i giorni scritti da Esiodo, contengono invece racconti che riguardano la genesi del mondo, la cronologia dei sovrani celesti, il succedersi delle età dell'uomo, l'inizio delle sofferenze umane e l'origine delle pratiche sacrificali. Diversi miti sono contenuti anche negli Inni omerici, nei frammenti dei poemi del Ciclo epico, nelle poesie dei lirici greci, nelle opere dei tragediografi del V secolo a.C., negli scritti degli studiosi e dei poeti dell'età ellenistica e negli scrittori come Plutarco e Pausania.
Gli argomenti narrati dalla mitologia greca furono anche rappresentati in molti manufatti: i disegni geometrici sulla superficie di vasi e piatti risalenti anche all'VIII secolo a.C. ritraggono scene ispirate al ciclo della guerra di Troia o alle avventure di Eracle. Anche in seguito, sugli oggetti d'arte saranno rappresentate scene tratte da Omero o da altri miti, così da fornire agli studiosi materiale supplementare a supporto dei testi letterari
La mitologia greca ebbe una grandissima influenza sulla cultura, le arti e la letteratura della civiltà occidentale e la sua eredità resta tuttora ben viva nei suoi linguaggi e nelle sue culture. È stata sempre presente nel sistema educativo, a partire dai primi gradi dell'istruzione, mentre poeti e artisti di tutte le epoche si sono ispirati a essa, mettendo in evidenza la rilevanza e il peso che i temi mitologici classici potevano rivestire in tutte le epoche della storia. Dopo questa spiegazione il gruppo di amici visitarono i vari tempi degli Dei Megara comincio a spiegare la storia dei tre fratelli, Zeus, Ade, Poseidone, oltre a spiegare che erano figli di Crono, spiegò che gli Dei varie volte sono scesi sulla terra e hanno rimorchiato i mortali, e alcuni di loro divennero eroi come Ercole che ne aveva parlato prima poi parlo, anche di Perseo, così Eric, alzò la mano e chiese;
《 e Poseidone ha avuto dei figli o dei discendenti?》
Megara, rispose che di Poseidone parleranno quando andranno nel tempio dedicato a lui, così Eric rimase in silenzio mentre Ariel rispose che era la prima volta che chiedeva qualcosa su suo nonno, come mai, cosa aveva scoperto su Poseidone? Dopo aver visto Zeus e Ade il gruppo andò vicino al mare e aprendo un congegno si attivo una scalinata sotto il mare dove vi era il tempio di Poseidone, una volta arrivati dentro il tempio tutti videro un enorme statua con un enorme tridente Megara spiegò che Poseidone o Posidone (in greco antico: , Poseidôn), è il dio del mare, dei terremoti e dei maremoti nella mitologia greca.
Figlio di Crono e fratello di Zeus, Ade, Era, Estia e Demetra, Poseidone è uno dei dodici dèi dell'Olimpo. La sua consorte è la Nereide Anfitrite e da lei ha avuto quattro figli: Tritone, un essere mezzo uomo e mezzo pesce, Roda, ninfa marina protettrice dell'isola di Rodi (chiamata così in suo onore) e sposa di Elio, Cimopolea, dea minore delle tempeste marine molto violente, e Bentesicima, dea minore delle onde.
Il simbolo del dio era il tridente e gli animali a lui sacri erano il cavallo (creato da lui dalle onde del mare), il toro e il delfino. Suo epiteto ricorrente è "Enosìctono" (traslitterazione dell'antico "Enosìgeo", che si trova più raramente; in latino: Ennosigaeum; greco: Ε(ν) cioè "Scuotitore di terra".
Divinità simili a Poseidone del mondo antico furono Rodon nella religione illirica, Nethuns nella religione etrusca e Nettuno nella mitologia romana.
In suo onore venivano celebrati i giochi Istmici.
Etimologia del nome
Nell'età dell'oro[Età dell'oro della città di Pilo? E quando sarebbe?, Poseidone, se si fa affidamento alle tavolette d'argilla in scrittura Lineare B giunte fino a noi, nell'antica città di Pilo era considerato il più importante tra gli dei; in queste iscrizioni il nome PO-SE-DA-WO-NE (Poseidone) ricorre con frequenza molto maggiore rispetto a DI-U-JA (Zeus). Si trova anche una variante femminile dello stesso nome, PO-SE-DE-IA, il che indica l'esistenza di una dea compagna di Poseidone che in tempi successivi venne dimenticata. Le tavolette rinvenute a Pilo riportano la memoria di sacrifici in onore de Le due regine e Poseidone oppure Le due regine e il re. L'identità che più facilmente può essere attribuita alle due regine è quella di Demetra e Persefone o di due dee loro antesignane, in ogni caso divinità che in epoche successive non furono più associate alla figura di Poseidone. Il dio era già identificato come Scuotitore di terra ovvero E-NE-SI-DA-O-NE nella Cnosso di epoca micenea, un titolo estremamente importante, soprattutto considerando che i terremoti sono stati una delle cause principali della caduta della civiltà minoica.
In una delle tavolette di Pilo si trova un legame tra i nomi di Demetra e Poseidone, che compaiono come PO-SE-DA-WO-NE e DA-MA-TE, inseriti in un contesto di richieste di grazia agli dei. La sillaba DA, presente in entrambi i nomi sembrerebbe derivare da una radice protoindoeuropea associata al concetto di distribuzione di terre e privilegi per cui Poseidone potrebbe significare Signore distributore o Compagno della distributrice parallelamente a Demetra, La madre distributrice.
Secondo un'altra proposta, il nome deriverebbe dal vocativo , Padrone (o Sposo) della terra
Nella mitologia romana fu chiamato Nettuno.
Origini del culto
Posidone era originariamente il dio dell'acqua (da cui il suo epiteto di Υαιήοχος, Gaiéokos, "Possessore della terra" inteso come marito della Terra ovvero l'acqua che la feconda) e del terremoto (Ennosigeo, Scuotitore della terra), solo successivamente fu associato al mare. Questo perché l'ambiente originario dei Greci fu dapprima continentale, fatto dimostrato dalla rarità di nomi greci dei pesci[7].
Visto che la figura di Poseidone è in stretta relazione sia con il mare sia con i cavalli e considerando la lontananza dal mare delle zone in cui abitavano gli antichi indoeuropei, alcuni studiosi ritengono che Poseidone originariamente nasca come un dio-cavallo e che solo in seguito sia stato assimilato alle divinità acquatiche orientali quando i popoli greci mutarono la loro fonte di sostentamento principale passando dalla coltivazione della terra allo sfruttamento del mare con la pesca e i commerci marittimi.
Secondo Pausania, Poseidone era uno dei custodi dell'Oracolo di Delfi prima che Apollo ne assumesse il controllo. Apollo e Poseidone spesso si occuparono degli stessi aspetti delle vicende umane: ad esempio durante la fase della fondazione di nuove colonie Apollo per mezzo dell'Oracolo autorizzava i coloni a partire e indicava loro dove stabilirsi, mentre Poseidone si prendeva cura dei coloni durante la navigazione verso la nuova patria e procurava le acque lustrali per celebrare i sacrifici propiziatori per la fondazione della nuova città. L'Anabasi di Senofonte descrive un gruppo di soldati Spartani che intonano, dedicandolo a Poseidone, un peana che è un tipo di inno che, normalmente, veniva dedicato ad Apollo.
Nell'antichità si diceva che Poseidone potesse con il suo tridente rovesciare intere isole, come ha fatto con l'isola di Tia.
Come anche Dioniso e le Menadi Poseidone aveva la capacità di provocare alcune forme di disturbo mentale: uno dei testi di Ippocrate riporta come alla sua opera fosse attribuito l'insorgere di certi tipi di epilessia.
Poseidone era venerato come divinità principale in molte città: ad Atene era considerato secondo soltanto ad Atena, mentre a Corinto e in molte città della Magna Grecia era considerato il protettore della polis.
Le celebrazioni in onore di Poseidone si tenevano, all'inizio della stagione invernale, in molte città del mondo greco.
I marinai rivolgevano preghiere a Poseidone perché concedesse loro un viaggio sicuro e talvolta come sacrificio annegavano dei cavalli in suo onore. Quando mostrava il lato benigno della sua natura Poseidone creava nuove isole come approdo per i naviganti e offriva un mare calmo e senza tempeste. Quando invece veniva offeso e si sentiva ignorato allora colpiva la terra con il suo tridente provocando mari tempestosi e terremoti, annegando chi si trovasse in navigazione e affondando le imbarcazioni.
L'iconografia classica di Poseidone lo ritrae alla guida del suo carro trainato da cavallucci marini o da cavalli capaci di correre sul mare. Spesso era rappresentato insieme a delfini e con in mano il suo tridente.
Poseidone nella mitologia
La nascita e il trionfo su Crono
Poseidone era figlio di Crono e Rea e fratello di Zeus, Ade, Estia, Demetra ed Era. Secondo Esiodo Poseidone è fratello maggiore di Zeus, mentre secondo Omero il maggiore è Zeus, Poseidone il secondo e Ade il terzo.
Esiodo racconta infatti che, come i suoi fratelli e sorelle, Poseidone venne divorato dal padre Crono e successivamente rigurgitato da esso il quale fu costretto da Zeus, l'ultimogenito riuscito a sfuggire al terribile genitore grazie alla madre Rea. Secondo altre tradizioni invece Rea riuscì a salvare Poseidone: secondo Pausania diede in pasto al marito un puledro e nascose il figlio in un branco di cavalli; secondo Diodoro Siculo Rea affidò il figlio alle cure dei Telchini, magici abitanti di Rodi, e dell'Oceanina Cefira[8].
Poseidone insieme a fratelli e sorelle, agli Ecatonchiri e ai Ciclopi, che gli forgiarono la sua arma, il tridente, sconfisse Crono e i Titani nella Titanomachia. I Titani furono scaraventati nel Tartaro e Poseidone stesso provvide a costruire le mura di bronzo che li imprigionavano
Quando poi si decise di dividere il mondo in tre regni, vi fu un sorteggio: Zeus ricevette il cielo, Ade, ingannato da Zeus, il mondo sotterraneo dell'oltretomba, mentre a Poseidone toccarono il mare e le acque.
Il dio del mare partecipò anche alla guerra tra gli Olimpi e i Giganti, la Gigantomachia, nella quale combatté contro il gigante Polibote e lo sconfisse tagliando un pezzo dell'isola di Coo con il suo tridente e scaraventandoglielo contro, creando così l'isola di Nisiro[11].
La contesa con Atena per Atene
Agostino nel La città di Dio riporta la spiegazione di Varrone sull'etimologia del nome della città di Atene: la sfida tra Atena e Poseidone. In quel luogo spuntò all'improvviso un ulivo e sgorgò dell'acqua. Consultato l'Oracolo di Delfi, rispose a lui che l'ulivo simboleggiava la dea Atena e l'acqua il dio Poseidone e che i cittadini potevano scegliere il nome di una delle due divinità per denominare la propria città. Il re Cecrope allora convocò tutti i cittadini: i maschi votarono per Poseidone, le donne per Atena. Vinse la seconda perché si ebbe un voto in più delle donne. Allora Poseidone devastò i campi di Atene con le onde del mare e per placarne l'ira le donne furono punite: da allora in poi non avrebbero votato, nessun figlio avrebbe preso il nome della madre e nessuna sarebbe stata chiamata come la dea vincitrice della contesa
Apollodoro invece narra che a giudicare la disputa tra le due divinità furono gli dei dell'Olimpo, che decretarono la vittoria di Atena poiché Cecrope aveva testimoniato che la dea aveva piantato l'olivo prima di Poseidone[13].
Si pensa che questa leggenda sia sorta nel ricordo di contrasti sorti nel periodo miceneo tra gli abitanti originari della città e dei nuovi immigrati. È interessante notare come Atene, nonostante questa scelta, all'apice del suo sviluppo fu una grande potenza navale, capace di sconfiggere la flotta persiana nella battaglia di Salamina.
In una versione della storia differente, Atena e Poseidone avevano rotto una relazione appena prima della contesa, aggiungendo quindi un altro motivo valido alla lotta per il possesso della città.
L'Inno omerico a Poseidone
L'inno a Poseidone, incluso nella raccolta degli Inni omerici, consiste in una breve invocazione, un preambolo di sette versi che si rivolge al dio come "scuotitore della terra e delle lande marine, dio dei profondi abissi che è anche signore del Monte Elicona e dell'ampia Aigaì" e ricorda anche la sua doppia natura di dio dell'Olimpo: "domatore di cavalli e salvatore di navi".
La ribellione a Zeus e la punizione
Omero racconta che un giorno gli dei dell'Olimpo, capeggiati da Era, Apollo e Poseidone, si ribellarono a Zeus e lo legarono. A salvare il Re degli Dei fu la nereide Teti, che chiamò il centimano Briareo che lo liberò
Come punizione Zeus costrinse Poseidone e anche Apollo a servire il re di Troia Laomedonte. Questi chiese loro di costruire un'enorme cinta muraria che corresse tutt'attorno alla sua città e promise di ricompensarli per questo servizio. Il re di Troia tuttavia non mantenne la parola data. Per vendicarsi, Poseidone mandò un mostro marino ad attaccare la città, che però venne ucciso da Eracle.
Nella guerra di Troia
Nell'Iliade Poseidone si schiera dalla parte dei Greci e in diverse occasioni scende in battaglia contro l'esercito Troiano. Tuttavia nel XX libro, interviene a salvare Enea quando il principe Troiano è sul punto di essere ucciso da Achille.
L'astio per Odisseo
Odisseo, come racconta lui stesso, per salvarsi dal selvaggio e antropofago Ciclope Polifemo, figlio del dio del mare e della ninfa marina Toosa, lo acceca e scappa. Poseidone, da quel momento, scatena tutta la sua furia nei confronti del re di Itaca, che non ucciderà, ma costringerà per anni lontano dalla sua patria.
Poseidone non partecipa al concilio degli dei nel quale viene deciso che Odisseo potrà tornare a casa lasciando Ogigia dopo tanti anni dal momento che partecipa a un banchetto presso gli Etiopi. Quando il dio del mare, tornando dal banchetto, si accorse che Odisseo stava navigando in mare, capì che gli dei avevano deciso che potesse ritornare a casa e scatenò i venti contro il mortale, facendolo naufragare dalla propria zattera prima che arrivasse a Scheria, la patria dei Feaci.
Per punire i Feaci che avevano riportato a casa Odisseo, il dio del mare trasformò la nave e gli uomini che avevano aiutato il re di Itaca in pietra.
Ma forse questo lo sapevano così Eric chiese se aveva avuto dei figli? Così Megara spiegò che quelli più importanti erano Tritone attuale, sovrano di Atlantica, poi vi erano Agenore, e Percy ma vi era una differenza Tritone era figlio di Poseidone e Anfitrite ex sovrana di Atlantica, e dea dei mari Tritone era un dio mentre Agenore, era un semi dio nato da un umana e di un dio che fu famoso per aver aiutato Perseo a fermare Ares il dio della Guerra, ma che decise di rimanere sulla terra e vivere come pescatore poi vi era Percy che fermo l'ultima guerra che scoppiò quando Zeus accuso Percy di aver rubato la folgore Olimpica così Percy dopo averla recuperata dall'oltre tomba dicendo che era stato Luke figlio di Hermes, Percy salvo l’ultimo conflitto tra i 3 fratelli che si sarebbe svolto a New York. Ma anche lui rimase sulla terra con sua madre Sally poi vi era Tyson ma lui non era umano lui era un ciclope che si ottiene dall’Unione da una Ninfa e un dio quindi oltre a Tritone e la sua stirpe non vi era nessuno neanche discendente. Dopo la spiegazione la ragazza li porto in una grotta, dove vi era una spada conficcata, in una roccia sopra l'acqua quella spada era quella di Poseidone che uso contro Crono per sigillarlo negli abissi del Tartaro dove vi erano tutti i titani, accanto a essa vi era ancora una statua di Poseidone, così Eric prima di uscire chiese di poter stare solo, Megara spiegò che quella spada fatta da Efesto, con il miglior acciaio era la seconda arma migliore dopo il Tridente d'oro che controllava tutti gli oceani e i Mari e si diceva che fosse stato Poseidone a mettere la spada li e solo il suo erede avrebbe potuto prenderla, poi gli altri se ne andarono, lasciando il ragazzo solo che si piegò e disse;
《Poseidone dio Dei Mari so di aver fatto cose poco liete, ma lo fatto per vivere, da quando quella sirena mi salvo da bambino non mi riconobbi riesco a comunicare con le tue creature, e stare sott’acqua molto più degli altri, sentire voci e altre cose Grimsby mi sta addestrando ma se non ho ereditato tutto questo potere perché sono così? 》In quel momento dalle acque si sentirono dei rumori spaventosi e uscì una testa era L'Idra (Hydra) è un gigantesco mostro come serpente. È basato sull'originale Idra, un mostro che ha combattuto l'originale Hercules nella storia.
L'Idra inizia con una sola testa, ma ogni volta che una delle sue teste viene rimossa, altre tre la sostituiscono.
L'Idra una volta era un servitore di Ade che era comandato per uccidere Ercole. Nell'epica battaglia, quando si ingoia Ercole, Hercules taglia la testa di Idra tagliando alla sua gola dall'interno. L'Idra non era ancora morto, e altre tre teste sono cresciute al suo posto. Ercole continua a tagliare le teste nel vano tentativo di uccidere l'Idra. Apparentemente, era una giungla di teste, e Hercules sembrava non essere in grado di ucciderlo. Alla fine, Ercole ha escogitato un piano, e ingannato l'Idra per causare una frana. La frana ha schiacciato l'Idra, uccidendolo permanentemente. Questa Idra invece era stata creata da Ursula che aveva recuperato del sangue da quella di Ade per crearla la differenza era che questa era acquatica e non di terra i suoi colori non erano viola ma era verde con pelle azzurra e gialla. Il ragazzo subito entro nel panico ma decise di aggirare la creatura, che comincio ad attaccarlo, in quel momento una voce sussurro, _ la spada prendila, ce la puoi fare_ Eric subito non era convinto ma poi decise di dargli ascolto poi prese la spada estraendola, e prese anche un cristallo blu che si mise al collo, il ragazzo comincio a tagliare le teste ma non fecero altro che aumentare ormai Eric era con le spalle al muro ma quando sembrava che il ragazzo fosse spacciato il cristallo al collo si illumino di una forte luce color ghiaccio e uscì una ragazza ; ha i capelli lunghi bianchi e la pelle marrone. Ha tatuaggi di colore blu (che rappresentano le lacrime), che sembrano cambiare leggermente dopo che è diventata regina e grandi occhi blu. Indossa anche un frammento di cristallo intorno al collo. Con il potere del cristallo di Atlantide, a Kida viene data una vita anormalmente lunga. Sebbene Kida abbia all'incirca 8.500 - 8.800 anni , ma assomiglia fisicamente a qualcuno tra i 20 anni.
Il suo abbigliamento cambia quando fa il passaggio dalla principessa alla regina, con i suoi vestiti che vanno dall'essere molto rivelatori all'essere elaborati. Come principessa, indossa solo un semplice bikini blu, la parte superiore è una fascia senza spalline e il fondo è coperto da una gonna tipo sarong e va in giro a piedi nudi. Nel sequel, il suo vestito è un abito turchese scuro senza spalline con due spacchi su entrambi i lati e un motivo a chevron dorato sull'orlo, con una fascia rossa in vita e un mantello blu scuro con una parte inferiore dorata attaccata sul retro, Kida può effettivamente tornare al suo vestito da principessa anche come regina. La ragazza uscita dal cristallo guardo la creatura e dai suoi occhi uscì la stessa luce di quando uscì lei così il mostro si pietrifico. Il mostro il ragazzo si avvicinò a lei pian piano ma prima che potesse ringraziarla la ragazza sparì, Ursula furiosa voleva presentarsi ma un uomo, aveva la pelle molto abbronzata, capelli e barba nera e occhi verde mare; indossa sempre una camicia hawaiana, un paio di bermuda e dei sandali. Risiede in un immenso palazzo nell'Oceano Atlantico e la sua arma, forgiata per lui dai Telchini, è il tridente. Ursula esclamò “Padre" poi sparì, poco prima che il ragazzo uscì una mano acquatica lo tocco, così si giro e vide lo stesso uomo che aveva appena visto Ursula; 《Salve figliolo sono Poseidone ho sentito, la tua preghiera e sono qui》《Come mai ho queste abilità Signore?》《Perché tu sei un mio discendente oltre a essere uno dei Panthalassa, ogni creatura del mare lo creata io come Zeus creo gli uomini》 Ora Eric cominciava a capire perché tutti l'avevano con lui e quello che gli aveva detto Grimsby era vero lui era la chiave per far finire il conflitto tra gli Atlantici e i Panthalassa e il dio gli disse di non separarsi mai dal ciondolo e dalla spada che era diventata una penna, perché quegli oggetti erano solo il primo passo per trovare il Tridente d'oro, detto questo il dio dei mari sparì nel nulla.
STAI LEGGENDO
Il Richiamo della Sirena
FantasyTrama Nel 1985, nei Caraibi, il Surfista Kaito Curry incontra una donna che si fa chiamare Atlanna. Quest'ultima è la regina dei Panthalassa, e ne è sfuggita per evitare di sposarsi con Gaito, futuro re dei Panthalassa . Kaito e Atlanna si innamora...