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I quattro si diressero fino a un pozzo non molto distante da lì.

Nonostante John fosse caduto in un pozzo, fino ad arrivare al cielo, per poi cadere a terra, sembrava una buona idea provare.

«Allora...» iniziò George, affacciandosi a guardare il fondo del pozzo.

«John, pensi che se cadi in questo pozzo, torni a casa?» domandò poi.

«Non lo so, ma l'importante è provare» disse John, sporgendosi dal pozzo e tenendosi alla corda.

In pochi istanti, si lasciò andare sulla corda, ma poi, quando essa si staccò, John cadde sul fondo, abbastanza profondo, del pozzo.

Rimase immobile, guardando a terra, ma nulla.

C'era solo del terreno, sotto di lui.

Vedeva bene le sagome dei suoi amici, affacciati dalla sporgenza del pozzo.

«Allora? Senti come se dovessi cadere?» chiese Ringo, tirando giù dal naso, gli occhiali da sole, per osservare John più attentamente.

«No...in realtà ho solo male al ginocchio, ma nient'altro» affermò il ragazzo.

I tre si guardarono a vicenda, preoccupati.

Non sapevano come fare, ma dovevano trovare un modo per aiutare John.

Presero un'altra corda e la buttarono a John, che si arrampicò con estrema facilità.

«Quindi...? Come posso tornare da mia moglie e da mio figlio?» domandò John, innervosito per la situazione.

«Non lo so, John. Spero presto, ma se non sappiamo neanche come è potuto accadere che sei finito in questo anno, le speranze per farti tornare indietro sono minime.» disse George, abbassando lo sguardo.

Lo sguardo di John diventò triste, mentre gli occhi color nocciola, si inumidirono.

«Non resterò qui un secondo di più! Devo tornare dalla mia famiglia! Chissà da quanto sono qui, e loro saranno già preoccupati! E poi? La band! Non posso abbandonare i voi del passato così!»

Paul gli andò vicino e gli mise una mano sulla spalla.

«Troveremo un modo...non so come, ma lo troveremo.»

«Ma se io, che provengo dal 1964, sono qui. Questo rischia di avere conseguenze sul passato e anche sul futuro, sbaglio?» chiese John, iniziando a preoccuparsi di più, molto più di quanto non lo fosse già.

«Hai ragione...ma come facciamo? Se sono passate poche ore, riusciresti a tornare e non ci sarebbero conseguenze, ma è rischioso se non torni prima. E ci sarebbero anche conseguenze adesso...» disse con fare pensieroso George.

«Non voglio neanche immaginare il casino che accadrebbe.» affermò Ringo, con tono spaventato.

«Un casino. Un gran casino. E non deve accadere.» disse frettolosamente Paul.

Erano confusi, ma dovevano trovare una soluzione.

Non si sarebbero potuti arrendere così facilmente, John non ne sarebbe stato fiero.

E ora si ritrovavano con il loro amico, proveniente dal passato, e che forse sarebbe stato l'ultimo istante che avrebbero vissuto con lui, se avrebbero trovato una soluzione.

Pensavano, ma non sapevano che fare.

E a pensarci, non potevano chiedere aiuto a nessuno: li avrebbero presi per pazzi.

«Voglio tornare a casa...» ripeté continuamente John, seduto sulla ringhiera del pozzo.

«Chiedo solo questo.» continuò.

I tre Beatles più anziani, si guardarono, pensando.

«Stasera dovrebbe venire Yoko a prendere i nastri delle registrazioni che ci ha prestato. Secondo voi può aiutarci?» proponne Ringo.

«No, e non possiamo fargliela conoscere. Cambierebbe solo il futuro di John, dirgli tutto.» disse Paul, guardando John.

«Ma può darci un consiglio-»

«No, Ringo, Paul ha ragione.» affermò George, interrompendo l'amico.

«E poi non credo che sia una maga, che sa come portare la gente indietro nel passato.» continuò il bassista, che poco prima aveva parlato.

«Si, avete ragione...» si arrese Ringo.

John, che aveva ascoltato la loro conversazione, era tentato a fare ai ragazzi delle domande, ma si concentrò principalmente su come tornare indietro.

«John, tu dov'eri esattamente, quando sei caduto nel pozzo?» domandò George.

«A casa mia. Cioè, poi ho camminato un po', per prendere il foglio di una canzone, e ho visto che c'era un pozzo, il foglio era caduto lì, e sono sceso per raccoglierla.» spiegò il ragazzo.

«E se andassimo lì? Magari è proprio in quel pozzo che puoi viaggiare nel tempo!» esclamò Ringo.

«Buona idea!» acconsentì Paul, prendendo John per il braccio, che sorrise leggermente.

I quattro, quindi, salirono in macchina, per andare nella vecchia casa di John.

||Angolo autrice||
Ehilà! Anche questo capitolo è concluso! Spero vi sia piaciuto e se volete, lasciate un commento, e ci vediamo quindi nel prossimo, capitolo, ciau! ♡

𝙒𝙃𝙀𝙉 𝙄'𝙈 𝙎𝙄𝙓𝙏𝙔-𝙁𝙊𝙐𝙍 - the beatlesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora