Capitolo 1: Riguardo a te, Angy?

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<<Moira hai detto? Wow non ho mai sentito nessuno con questo nome nonostante ne sapessi l'esistenza. Il bello è che non sei neanche mora ah ah ah.>>
Era questo quello che rispondevano le persone quando sentivano il mio nome, che non trovavo nemmeno così raro, ma mi dava comunque fastidio che le persone dicessero le classiche frasi come "ma sei bionda!", "a me non sembri mora" accompagnate da una risatina irritante.

Abbozzai un sorriso forzato per nascondere la mia irritazione verso quella monotona frase. Feci per voltarmi ed andare al bagno, ma mi ricordai che alle persone nuove bisogna anche chiedere di presentarsi.
<<E tu invece? Come ti chiami?>>
<<Jennifer.>>
<<Ah, piacere>> sospirai. Non fosse stata QUELLA Jennifer che vedevo tutti i giorni durante il mio tragitto per andare a scuola, avrei mostrato più entusiasmo e simpatia, ma quella a parole era ancora più antipatica di quanto già lo sembrasse.
<<Qualcosa non va?>> mi chiese.
<<No, non preoccuparti, sono solo stanca.>> non mi andava di essere scortese con una ragazza che conoscevo a malapena.
La sera prima mi aveva scosso parecchio.
Angy era rimasta quasi secca quella sera.

<<Angy, non vorrai farlo di nuovo?>>
<<Ma sì dai, che vuoi che succeda? Sono stupidi, le telecamere di videosorveglianza sono girate ai lati dell'entrata, quindi non possono vedere se prendo qualcosa vicino alla cassa. Amber, distrai la commessa, io faccio giusto qualche scorta.>>

Amber annuì e si fece strada tra le piccole corsie del minimarket, si lasciò andare a terra contro gli scaffali del reparto dolciumi; capii subito di dover dare il mio contributo a quella pietosa improvvisata che aveva messo su Amber, così mi precipitai dalla commessa dicendole che c'era una ragazza nel reparto dolciumi che non si sentiva bene.
Nel mentre, Angela avrebbe preso di soppiatto degli snack, qualche dolcetto e delle lattine di Monster, le sue preferite.
Fece per uscire dal market, ma un proiettile freddo e impercettibile, prese di striscio la gamba di Angy.
<<Pensavi che fossi per caso stupida tesoro? Non lo sai ma, ti ho riconosciuta anche con dieci chili di trucco addosso, cara.

Angy si accasciò a terra, non oso immaginare cosa sarebbe successo se il. colpo fosse stato preciso.
E come al solito, Angy rischiò di farci arrestare e di lasciarci le penne.
Fui costretta a mettere KO la povera commessa che, anche se di buon occhio, si era messa contro il gruppo sbagliato.
Presi Angy in braccio e uscimmo dal market come se niente fosse.
Salimmo sull'attico di un condominio e rimanemmo lì per un po', a fissare quel cielo nero, vuoto e opaco.
<<Raga scusate se vi ho messo nei casini.>>
<<Sappiamo che sei stupida, non sai fare altro.>> replicò Amber.
<<Più che altro ti sei messa nei casini da sola, noi ce la saremmo cavata... Ma tu?>>
<<Questa vita me la sono scelta io a mio rischio, la responsabilità è mia e se un giorno non vorrete più appoggiarmi, state certe che me la caverò lo stesso.>> rispose determinata.

Certo che fare la parte della seria le riesce davvero male... Da quando ho incontrato questa ragazza dall'apparenza solare ed estroversa, ma con un caos dentro mai curato, ho sentito per la prima volta la presenza di una persona onestà, sincera e che non ti pugnalerebbe mai alle spalle.
Io e Angy abbiamo un rapporto unico, è come la combinazione coca cola e mentina, un esplosione di colori e spensieratezza, ma anche di malinconia visto che ci sosteniamo in ogni tipo di situazione, anche nelle peggiori.

<<Dai su, sappiamo tutti che senza di noi saresti in un repartino psichiatrico bro.>>

Ho l'abitudine di chiamare le persone bro, simpatica o meno.

<<Sì, nella stanza imbottita di materassi legata come una salsiccia ahahahahah>> e scoppiammo a ridere.
Amber era silenziosa, non interagiva con ciò che stavamo dicendo.
<<Amber, sei tra noi?>> le chiesi sventolandole una mano davanti alla faccia.
<<Sì ci sono. Scusate è che stavate parlando voi non sapevo che dire.>> rispose.
<<Ma siamo un gruppo, non interrompi mica.>>

Sì, lo ammetto, il carattere di Amber è seccante in molti tratti, ha sempre milioni di scuse per giustificarsi ed è molto pignola su TUTTO.

<<Okay, scusate.>> disse per poi tornare a tacere.
Angy si sporse per prendere la busta di cibo rubato.
<Sta' ferma che te lo prendo io. Vuoi la monster scommetto.>> affermai.
<<Mi conosci troppo bene bro, dovrei ammazzarvi se un giorno dovessimo separarci.>> rispose in tono scherzoso Angy. Io ricambiai il sorrisetto e decisi di prenderne una anch'io, in fondo è una delle mie bibite preferite anche per me, ma Angy ne è decisamente fissata.

L'unico angolo sacro della sua camera è quella delle monster. Uno scaffaletto composto da quattro mensole sulle quali dispone accuratamente ogni diverso tipo di lattina monster, anche in edizione limitata alcune di queste.
Ma in fondo è una collezione particolare, solitamente le persone collezionano cose noiose come francobolli o monete, il che mi annoia soltanto a dirlo.

<<Ehi Amb, ne vuoi una?>> le chiesi io.
<<Non mi piace.>> rispose di botto.
<<Ma non l'hai mai provata.>>
<<Ma.... Boh non mi ispira provarla.>>
roteai gli occhi guardando dritta ad Angy, lei fece spallucce come per dire che era scontata la riposta che mi avrebbe dato Amber. Non ci pensai più e iniziammo a bere la bevanda che ormai ci accompagnava da tempo.

Entrai in classe e squadrai tutte le facce da schiaffi dei miei compagni.
Presi posto all'ultimo banco ed iniziò la noiosissima lezione di tedesco.
Durante la spiegazione disegnavo varie cose: paesaggi, scarabocchi, figure astratte oppure decoravo il libro tracciando linee e cerchi.
Ad una certa decisi di prendere il cellulare per scrivere ad Angy se si sentisse meglio. Ieri era esaltata per l'adrenalina e la caffeina in circolo nel suo corpo, fortunatamente non era drogata per davvero.

Moira: -Ehi bro come ti senti?
Angy: -Meglio se si può dire, non riesco ad alzarmi dal letto
Moira: -Stai ferma dove sei pls o ti ammazzo ✨
Angy: -Ma non stai facendo cinese? ahahahhah
Moira: -no tedesco 😼
Angy: -ommioddio

<<Moira esercizio 5.>> a riportarmi in classe fu il richiamo della professoressa per un esercizio.
<<Scusi che pagina? Ho perso il segno.>>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 04, 2020 ⏰

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