Riuscire a pubblicare il proprio romanzo è il sogno di molti qui su Wattpad. Qualcuno lo conserva come sogno del cassetto, sperando che la persona giusta capiti sulla propria storia; altri ci provano attivamente, partecipano a concorsi e inviano manoscritti qua e là... E, ogni tanto, il sogno si avvera.
Sara Carli, autrice di Melodia per anime spezzate, ha recentemente coronato il suo sogno nel cassetto e proprio a giugno ha pubblicato con la Brè Edizioni il suo romanzo d'esordio. Noi del Club avevamo avuto il piacere di recensire la versione Wattpad della storia e adesso abbiamo contattato Sara per una piccola intervista, per farci raccontare questa nuova avventura.
Ciao Sara, grazie per aver accettato la nostra intervista. Inizieremo con una domanda di rito... Dicci, come ci si sente ad avere finalmente Melodia per anime spezzate concretamente tra le mani?
Ciao, ragazze, grazie mille per avermi concesso questo spazio sul vostro giornale. Avere il mio libro tra le mani è inspiegabile. La sera in cui l'ho ricevuto sono rimasta incantata dalla copertina, che dal vivo mi piace ancora di più. Ma il vero "brividino" l'ho avuto quando ho iniziato a sfogliarlo, a leggere frasi che ormai potrei recitare a memoria stampate e impaginate in un libro vero. Ho proprio pensato "cavolo, ho scritto un libro". Per anni è stato un file word e adesso è un libro vero. Il pensiero che la storia di Luca e Viola non sia più solo mia, che la gente possa discutere delle loro peripezie, mi sembra assurdo. Nel romanzo i ragazzi sono alle prese con le prime vittorie e nel mondo dello spettacolo. Credo di aver provato la genuina sensazione che avevo attribuito a loro, davanti al primo palco. È stato bello.
Raccontaci, come è nata l'idea del libro? I personaggi e i fatti di Melodia per anime spezzate sono ispirati alla tua vita vera o sono del tutto frutto della tua fantasia?
Come cita la prima pagina, ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale! Specie perché sono stonata come una campana e non credo di avere l'attitudine adatta per fare nemmeno mezza piroette (però a volte ci provo). Tuttavia, penso che, come ogni scrittore o autore, tante cose sono germogliate nella mia testolina in seguito a qualcosa che avevo visto, vissuto o grazie a qualche canzone. Accumulo note nel telefono da anni, ogni volta che mi viene un'idea è come se sentissi un clic. Corro e scrivo, prima di scordarmi. Il titolo mi è balenato in testa mentre stavo scendendo dalla metropolitana, ricordo il momento esatto. La dichiarazione di uno dei protagonisti (non faccio spoiler) me la sono figurata quando, nello scendere dall'autobus, a una signora volò via il cappello. Luca mi è venuto in mente guardando The Voice, c'era una chitarrista dal sorriso contagioso come partecipante. Ammetto, poi, che ascolto davvero tanta musica e molte cose sono nate grazie alla strofa di una canzone. L'idea del prologo per esempio, che è un salto in avanti nel 2022, nacque ascoltando La mia versione dei ricordi di Francesco Gabbani.
Arrivare alla pubblicazione è sempre stato il tuo obiettivo o è un'idea che si è fatta strada pian piano?
Mai nella vita avrei pensato che questa storia sarebbe potuta diventare un libro. Io e Ottavia, la mia fedele compare di scrittura, discutevano della vicenda anni fa. Riscrittura dopo riscrittura ho iniziato a credere sempre di più nell'intera storia. Finché non mi sono detta "mah, sì, proviamo, tanto chi mi si fila". Ho regalato il file word a mia mamma per Natale. La poveretta si è raccapezzata per giorni tra le stampe di cinquecento fogli. È stata lei a spingermi a dire di sì, quando la Brè mi ha offerto il contratto.
A questo punto la domanda è d'obbligo: la tua famiglia sapeva che scrivevi? C'è stato qualcuno a supportarti durante la stesura o hai fatto tutto da te? Ma soprattutto... Come hanno reagito i tuoi familiari alla grande notizia?
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Il giornalino del Club dell'Inchiostro - Luglio/Agosto 2020
Non-FictionIl numero estivo del nostro giornalino, questo mese super scottante!