Inspiro l'aria fredda del mattino. Le vans calpestano il terreno ancora ghiacciato, interrompendo il silenzio mattutino che mi avvolge. Mi dirigo alla stazione. È una mattina come le altre. Un profumo di erba tagliata mi invade le narici, mentre cammino a grandi passi per lottare contro il freddo. Sono sola. La stazione è ancora lontana. Un debole sole si fa spazio tra le nuvole rischiarando il paesaggio tetro e cupo della cittá. Un lievissimo strato di neve del giorno precedente copre i tetti delle case, mentre si scioglie lentamente al tocco dei raggi. Tuttavia è ancora piuttosto buio. Finisco di percorrere la prima via e come al solito svolto a destra, e mi immetto in quella successiva. Sento qualcosa dietro di me, come quella strana sensazione che ti colpisce quando pensi di non essere solo. Mi volto, non c' è nessuno. Continuo a camminare. Ad un tratto un sordo rumore di passi. Mi volto, non c' è nessuno. Il rumore cessa. Proseguo indifferente. Di nuovo la sensazione, mi giro, niente. Cammino più veloce. Mi volto di scatto, di nuovo, non c' è nessuno. Percepisco un tocco gelido alla mano, poi il buio.