Buio totale. Ecco cosa mi avvolgeva in quel momento, non serviva a nulla girarsi. Ovunque mi voltassi trovavo un nero denso ed insopportabile, che mi entrava fin dentro le ossa. Mi sentivo così sola, ed era come se quella solitudine non fosse nuova per me. Un angoscia insopportabile mi provocò una stretta soffocante al cuore, fino a che quella voce, una voce femminile che le appariva terribilmente familiare, ma allo stesso tempo estranea, non riempì quel luogo così silenzioso. "Non avere paura di ciò che sei, non sei da sola, Kurumi. " sentii nelle orecchie, prima che il terreno sotto i miei piedi sparisse nel nulla, lasciandomi cadere nel vuoto più totale. Ed automaticamente, il mio grido si fece largo in quell'oscurità angosciante. Ma nel momento in cui il mio occhio destro si aprì, mi accorsi di non star affatto precipitando. E di trovarmi invece, in una camera da letto, dall'arredamento classico, i cui colori predominanti erano il rosso e il nero. Appoggiai istintivamente una mano sul petto, proprio all'altezza del cuore. Ero confusa, terribilmente, ma il ricordo dei sei ragazzi, che la mia mente catalogava come vampiri, riapparve nei miei pensieri. Ricordavo di essere scappata fino all'ingresso, ma che qualcosa mi aveva impedito di fuggire. Avevo forse sognato tutto?
Mettendomi seduta, mi venne istintivo massaggiarmi il collo, quasi a costatare che nessuno mi avesse morsa. E per fortuna, il collo era privo di qualsiasi segno. Un sospiro di sollievo mi sfuggì dalle labbra, sempre più convinta che dovevo essermi sognata ogni cosa. Ricordavo ogni dettaglio riguardo quell'incontro, ma qualsiasi altro ricordo, era inesistente. Più mi sforzavo di far tornare qualsiasi elemento in mente, e più trovavo il nulla. Mi morsi il labbro, in un gesto di frustrazione, e proprio in quel momento mi sentii prendere per il mento, da una mano fredda come il ghiaccio, costringendomi a girarmi in quella direzione. Ed il mio occhio destro si sgranò, nell'incontrare due iridi smeraldine, dall'aspetto quasi felino. "Non era affatto un sogno.." pensai, anche se molto probabilmente, sarebbe stato più corretto definirlo un incubo.« Finalmente ti sei risvegliata, Bitch-chan dormigliona. Iniziavo ad annoiarmi..~ »
Lo sentii dire, ed automaticamente cercai di liberarmi dalla presa che esercitava sul mio viso, e di allontanarmi il più possibile da lui. Ma prima ancora che potessi anche solo provare ad allontanarlo, la mano del rosso scese sul collo, stringendolo con forza, e togliendomi il respiro. Mi venne istintivo portare le mani intorno al polso del ragazzo, cercando in tutti i modi di anche solo fargli allentare la presa, ma non riuscii a muoverlo di un millimetro. Iniziai a respirare con maggior fatica, mentre la gola iniziava a bruciare ad ogni piccolo respiro. Il panico si impossessò di me.
« Vedi, Bitch-chan, non dovresti giocare troppo con il fuoco. Ti bruceresti dolorosamente. »
Mi sussurrò all'orecchio, prima di leccarlo con lentezza, producendo, in tutta risposta, un brivido, che percorse tutta la mia schiena. Ogni cosa mi consigliava di non oppormi ancora, e probabilmente avrei dovuto ascoltare la testa.
« Io non ho paura di te.. »
Mormorai, sapendo che la mia provocazione avrebbe potuto peggiorare la mia situazione. Ed infondo, non era nemmeno vero. Ero a dir poco terrorizzata, eppure cercavo ostinatamente di portare sul viso quella maschera da coraggiosa, indifferente dinanzi al pericolo. La sua forza era incommensurabile, rispetto alla mia. Non avevo alcuna speranza contro di lui. Lo sentii allentare la presa, e per un attimo, mi illusi che mi avrebbe lasciata stare, che forse non mi avrebbe fatto del male. Ma proprio mentre iniziavo a pensare ciò, lo sentii sfiorare la pelle immacolata del mio collo con la lingua, e le sue mani mi strinsero, in una morsa fatale, a lui. Ero in trappola.
« Ne avrai, Bitch-chan. È arrivato il momento per te, di essere educata. Questo sarà solo l'inizio della tua lunga punizione. »
Il suo tono mi raggelò il sangue nelle vene, facendo allo stesso tempo, battere il mio cuore furiosamente. Poi, il dolore arrivò con violenza. Una fitta insopportabile al collo, il cui dolore mi tolse il respiro per una manciata di secondi, ed inutilmente cercai di staccarlo. Mi stava mordendo, e potevo chiaramente sentire il mio sangue, che veniva succhiato dal vampiro, scorrendo velocemente verso il collo. Con la coda dell'occhio, lo vidi chiaramente sgranare appena le iridi feline, in un'espressione di sorpresa, ma che sparì poco dopo, dato che lo sentii mordere poco più in basso rispetto a prima.
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𝐓𝐡𝐞 𝐠𝐢𝐫𝐥 𝐰𝐡𝐨 𝐓𝐢𝐦𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐠𝐨𝐭: 𝐒𝐰𝐞𝐞𝐭 𝐃𝐞𝐚𝐭𝐡
VampireEra passato un anno ormai, da quando Yui Komori, colei che apparentemente sarebbe dovuta essere una semplice sposa sacrificale, aveva pugnalato il suo cuore con quella lama d'argento, donatole da Subaru. Un anno, da quando aveva lasciato la vita da...