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KOOKIE

<<Kookie…>> mi sentii sussurrare all'orecchio.
<<Lo sai che ti voglio…>>.

Un brivido si propagò per tutto il mio corpo.
Mi voltai molto lentamente.

Il sorriso quadrato di V mi fissava beffardo, mentre era a cavalcioni su di me.

Mi sentii avvampare, ma allo stesso tempo tremavo attanagliato dal freddo umido delle notti di estate che entrava dalla finestra socchiusa.

Mi guardai intorno, non era camera mia, ma una stanza orribilmente buia e inospitale.

Mio cugino sghignazzò alzando un sopracciglio ,prese a muoversi avanti e indietro strusciando il suo bacino contro le mie gambe irrigidite dal freddo e dall' eccitazione.

<<V>>
<<V>>
Lui mi permette una mano grande contro la mia bocca soffocando i miei ansimi acuti.

<<Shh kook pregami Di avere di più ma fallo in silenzio>> sussurrò scuotendomi le viscere.

Cominciò a muoversi più velocemente metre iniziavano a bruciarmi le coscie e la stanza girava vorticosamente su se stessa.
Ero certo sarei sprofondato sotto il peso della tensione.

Fissai nuovamente la finestra attraverso la quale si propagava l'assordante ululare del vento.

Il contatto con il corpo attraente di mio cugino provocava in me spasmi che non riuscivo a controllare mentre lui mugolava con tono grave.

Il letto sotto di noi scricchiolò paurosamente e ad ogni vibrazione mi si congelava il sangue fino a quando non si spalancò la porta.

C'era mio padre poggiato allo stipite con vestiti stranamente eleganti che non gli avevo mai visto addosso mente mio zio si rigirava un coltello tra le mani.

Tae balzò al mio fianco stringendosi a me fino a privarmi del respiro.

Mi voltai verso di lui con le lacrime agli occhi.
<< Kook lo sapevamo entrambi che sarebbe andata a finire così>> Sbiancai.
<< Scusami>> sussurrò accarezzandomi una guancia.

Mi asciugò le lacrime con il pollice.

<< Ricordati che ti amo e l'ho sempre fatto...>> Mi stampò un bacio lieve e non feci in tempo nemmeno a fargli domande che mio padre gli aveva già stretto le mani al collo.
<<Papà…>> singhiozzai.

Ma mio zio già mi puntava il coltello alla gola.

Sì, sarei morto lí, fra le braccia di colui che infondo avevo sempre amato e per le mani di coloro che mi avevano cresciuto, almeno saremmo morti insieme, stretti l'uno con l'altro: due anime unite ma bloccate da una famiglia spaventosamente aggrappata alla normalità, ma infondo l'amore non dovrebbe essere normale?
Deglutii a vuoto mentre sentivo la punta del coltello trafiggermi il collo…

Aprii gli occhi.
PANICO…


{L'AUTRICE: scusate se vi ho fatto aspettare qualche giorno ma non è uno dei miei best momenti ever e so anche che questo capitolo non è un granché ma spero vi piaccia
PS volevo ringraziare tutti per le 113 letture, è poco ,lo so, ma per me è  un grande traguardo.
tAnTo l0v3💜}

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