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"Sono stanca" Riferisco ad Elijah, per poi portarmi il bicchiere pieno di acqua alla bocca.

Io ed Elijah siamo seduti su questi sgabelli da almeno un'ora e mezza, mentre guardiamo Kai sguazzare da una parte all'altra dell'immensa sala, a bere tutti i drink presenti in questa casa.

In questo momento si è intrufolato a giocare a beer pong.

"Almeno uno dei tre qui si sta divertendo. Che ore sono?" Sospira.
Do un'occhiata all'orologio che porto al polso.
"Due meno cinque"
"Bene" Si alza in piedi per poi stiracchiarsi.
"È l'ora di andare, prendi le tue cose e aspettami in macchina" Mi ordina per poi lanciarmi le chiavi, che, maldestramente, prendo al volo.
"Ce la fai?" Chiedo con una smorfia, riferendomi a Kai che non si riesce a reggersi in piedi.
"L'ho visto peggio di così, ce la farò Tree" Mi ammicca per poi andare a recuperare Kai.

La festa è ancora viva e piena di gente.
Da quando ho fatto la 'conoscenza' di Noah, l'ho visto solo un altro paio di volte che parlava con Ryan e altri ragazzi. I nostri sguardi si sono incrociati un paio di volte, ma dopo ciò, niente di speciale.

Raggiungo in breve tempo la nostra macchina e mi appoggio ad essa, aspettando Elijah e Kai.

Fuori dalla casa ci sono una decina di persone, tutte sparse per il giardino davanti. Non oso immaginare che casino dovrà pulire il giorno dopo Ryan...

Appena volto lo sguardo verso sinistra, trovo un'auto nera dietro la nostra macchina.

Focalizzo bene la figura che vi è all'interno e noto che è Noah: ha lo sguardo duro fisso in avanti. Come se fosse privo di anima e in uno stato di trance, stringe il volante con estrema durezza e pressione, per poi tirargli all'improvviso un colpo, come se fosse estremamente frustrato e sopraffatto.

Appena incrocia nuovamente il mio sguardo, come se non fosse successo niente, mette in moto e parte.

"Tree" Mi richiama la voce di Elijah "Apri la portiera, sta per collassare" Dice riferendosi a Kai che barcolla per salire sull'auto.

-

"Sto malissimo" Afferma con voce rauca Kai, raggiungendo me ed  Elijah in veranda: Io sull'amaca ed Elijah su una sedia, a sorseggiare i rispettivi caffè mattutini.
"Eccolo il nostro party boy" Commenta Elijah ridacchiando.
"Buongiorno principessa" Lo saluto sorridendo, mentre tutto quello che fa è sedersi sull'amaca in cui sono sdraiata, rischiando di farmi ribaltare, per lo più, rubandomi la tazza di caffè che mi ero preparata con così tanta cura e amore.
"Ti ammazzo" Lo minaccio sbuffando.
"Questo caffè fa schifo" Me lo ridà.
"Vado a prepararmi per andare a surfare, muovetevi" Ci rammenta Elijah alzandosi dalla sedia, per poi rientrare in casa.
Io faccio lo stesso.
"Muoviti" Gli dico poco prima di rientrare.
In tutta risposta Kai sbuffa.
"Mi sa che vomiterò in mare oggi"
"Basta che muovi il sedere!" Urlo dalle scale.

-

Siamo in acqua ormai da due ore abbondanti. Il cielo è oscurato da delle nuvole gigantesche e il mare è piuttosto mosso. Non posso però negare che le onde sono anch'esse cariche e alte.

Tra me, Elijah e Kai ci sono almeno una decina di altri surfisti e, guarda caso, ci sono anche Noah e Ryan, che ci hanno appena salutato da lontano.

"Conosci Noah Ripley?" Mi chiede Kai sistemandosi i capelli, sistemandosi gli occhiali da sole in faccia, affinché i raggi del sole non gli diano fastidio, a causa del brutto hangover che ha.
"Noah Ripley, dici? L'ho conosciuto ieri alla festa. Lo conosci?"
Scrolla le spalle "Di vista, ma da quel che vedo, sembra un tipo piuttosto stronzo quanto me"
"Piantala" Abbozzo un sorriso "È solo... riservato" Faccio spallucce, basandomi su ciò che mi è sembrato ieri Noah.

Proprio così: mi sembra una persona piuttosto riservata, dal momento che non è stato così tanto 'socievole' e 'amichevole' come il suo amico Ryan. Ma non gliene faccio una colpa. Ognuno è fatto a modo suo.

"Quindi era lui il ragazzo di ieri che surfava?" Continua Kai.
"Sì"
"Niente male per essere un pivellino"
"Non credo sia un pivellino, sai. Le cavalca come se le conoscesse da una vita"
"Non l'ho mai visto da queste parti, prima di ieri"
"Nemmeno io"

Infatti ieri, potrebbe essere stata la prima volta per Noah qui a Hookipa beach, anche se per uno come lui questa spiaggia dovrebbe essere un punto di attrazione totale, date le onde che ci sono ogni giorno, anche se in quasi tutta l'isola ci dovrebbero essere onde niente male.

Mi chiedo da dove sia sbucato fuori, o meglio, dove sia stato tutto questo tempo.

"Questa è tua Tree" Mi avvisa Elijah ritornando da me e Kai, remando con le braccia dopo aver preso un'onda a dir poco niente male, interrompendo la conversazione con Kai.
"Se vuoi te la lascio, Kai" Offro l'onda a quest'ultimo, sapendo benissimo che ama quanto me le onde gigantesche.
"No, per carità se prendo quest'onda finirò per vomitare. Per questa volta te la lascio" Dice fingendo un conato di vomito.

Non ci penso due volte e inizio a remare per mettermi in posizione.

"Hai concorrenza laggiù" Mi urla Kai.
Mi volto verso di lui e seguo il dito che punta in direzione di Noah. Scuoto la testa e continuo a remare.

Cosa vuoi dimostrare precisamente?

"Prova a distrarti un'altra volta e vedi come ritorni a casa a piedi" Mi intimidisce Elijah, mettendo le mani ad imbuto per farsi sentire.
"Per chi mi avete presa?"

Do un'ultima occhiata a Noah, che sorprendo fare la stessa cosa, per poi abbozzare un ghigno, facendo spuntare la sua fossetta sinistra.

L'onda raggiunge entrambi e con grinta inizio a remare come se da quello dipendesse la mia giornata. Appena sento l'onda sollevarsi, mi alzo automaticamente con essa, come se il mio corpo sapesse già i movimenti da fare. Come se il mio corpo avesse cavalcato tante di quelle onde, tanto da assimilarne una miriade e, memorizzarsi la loro potenza e capacità che possono esercitare su me stessa.
Il grande impulso ventoso, fa sì che la mia onda si alzi ancora di più. Avremo di sicuro sfiorato i tre metri e mezzo, infatti sono quasi dentro il tunnel dell'onda.
Apro le braccia per stabilizzare l'equilibrio che la tavola di mamma riesce subito a darmi.
Questa volta non mi distrarrò e arriverò fino in fondo.
L'onda finalmente riesce a sollevarsi ancora un po', fino a ripiegarsi, formando così un piccolo tunnel dal quale riesco a scorgere il fondo.
Con un braccio sfioro l'acqua che forma come una parete e, con l'altra mantengo l'equilibrio.
L'adrenalina sale a mille e proprio questa mi permette di raggiungere la fine dell'onda e uscire dal tunnel.

Appena mi butto in acqua, francamente esausta da quell'onda spettacolare, sento Elijah e Kai urlare e gioire per me. La prima cosa che faccio io, invece, è voltare lo sguardo e vedere che fine abbia fatto Noah.

Quest'ultimo è seduto sopra la sua tavola e applaudisce verso la mia direzione, sempre con il suo sorrisetto stampato in volto.

Mi sdraio a pancia in giù sulla tavola e raggiungo i miei fratelli.

"È stato incredibile!" Alza le braccia in aria Elijah.
"Sì, devo ammette che sei stata abbastanza brava" Afferma con fare altezzoso Kai, incrociando le braccia e alzando leggermente la testa.
"Credo sia stata l'onda più bella della settimana!" Esordisco io.
"Avrei voluto cavalcarla anche io" Brontola Kai.
"La prossima volta ti rifarai" Ammicco.
"Non berrò più, lezione imparata" Alza le mani in segno di resa.
"Che mi dite di Noah?" Domando strizzando i capelli fradici.
"Ha abbandonato prima che l'onda si piegasse" Mi riferisce Elijah.
"Ha abbandonato?" Domando incredula.
"Ha chiaramente capito che l'onda era tua e, non sua" Afferma Kai facendo spallucce.

In effetti è come se quell'onda fosse interamente domata dalla mia tavola da surf, seguiva ogni mio movimento e sosteneva il mio corpo, trasportandolo fino in fondo.

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