Capitolo 1

904 40 17
                                    


Draco

"Draco! Draco! Sveglia!"

Erano le sei e trenta del mattino e come ogni giorno Pansy si era recata nel dormitorio di Draco per svegliarlo - siccome quest'ultimo non riusciva proprio ad alzarsi a quell'ora - e non vedendo movimenti da parte del dormiente decise di accaparrarsi qualche cuscino e lanciarglielo addosso.

Erano passate ormai diverse settimane dall'ultima volta in cui l'erede dei Malfoy aveva deciso di svegliarsi da solo e recarsi in Sala Grande per fare colazione senza bisogno di un sostegno fisico e morale da parte di Pansy Parkinson, che, per fortuna di Draco, non aveva intenzione di lasciarlo marcire sul fondo del Lago Nero, per il momento. Anche Blaise Zabini aveva cercato di aiutarlo, ma si era ritirato da quell'incarico quando - avendo cercato di tirargli fuori qualche parola di bocca per capire la motivazione di quel comportamento - il ragazzo aveva dato di matto in un misto di lacrime e sorrisetti strani urlando a squarciagola di stare bene e chiedendo la motivazione di quella domanda con un eccesso di egocentrismo misto a tristezza.

"Pansy lasciami in pace! Non ho la minima intenzione di fare lezione oggi!" ringhiò il ragazzo per poi sospirare e nascondere il capo sotto il cuscino color smeraldo e rannicchiandosi sotto le coperte del medesimo colore.

"Draco! Basta con queste stupidaggini, alzati e preparati, è sempre la stessa storia da settimane ormai..." disse la ragazza spostando le coperte dal corpo dell'amico

"ALZATI ORA!" disse poi scandendo le parole "Ah e non provare a farmelo ripetere" ringhiò con un sorrisetto dipinto sulle labbra.

Draco, che spostando leggermente il cuscino che gli copriva la visuale era riuscito ad intravedere il ghigno di Pansy, e, sapendo ciò che sarebbe accaduto se non avesse eseguito quel comando, si sedette sul bordo del letto con movimenti alquanto lenti. Dopodiché si alzò con un fare da sonnambulo e si diresse verso il bagno del dormitorio, in cui trovò subito dei vestiti puliti e la divisa preparati da Pansy qualche minuto prima, che, dopo essersi lavato e profumato per bene, indossò.

Se c'era una cosa che non dimenticava mai di fare alla perfezione, era prepararsi. Cosa che per quanto basilare potesse essere, serviva a camuffare quel percettibile senso di vuoto dentro di lui che di certo non era da sottovalutare quando lo si incontrava per rarissimo caso nella Sala Comune dei serpeverde.

"Era ora! Quanto ci metti a prepararti!" disse la ragazza scorgendo il viso pallido del biondo nell'angolo del corridoio che osservava la situazione aspettando l'attimo giusto, cioè quando in Sala Comune non c'erano troppe persone, per uscire. Il lamento di Pansy però, risuonò lieve nella sua mente occupata ormai da tempo da pensieri cupi.

"S-sono qui" la voce di Draco era roca e stanca, non aveva l'aria di essere eccentrica e prepotente da oramai quasi tre settimane.

Nessuno sapeva quello che passava per la mente del ragazzo, quantomeno l'accaduto che aveva cambiato così drasticamente il suo umore, ma - per chi aveva la fortuna, se si poteva chiamare in quel modo, di vederlo - nell'aria che gli girava attorno era racchiusa tutta la sua tristezza e la sua debolezza, che solitamente, per un Malfoy, era particolarmente invisibile agli occhi altrui.

"Finalmente! Ci mancava poco che mentre aspettavo Potter diventava un asso in pozioni!! E tutti sanno quanto lui sia negato...ora girano tutti intorno a San P" ma la voce del biondo la interruppe.

"BASTA! Non pronunciare MAI più quel nome!" Draco aveva zittito l'intera Sala Comune con le sue grida, e tutte le poche persone presenti si erano girate per osservare quella sceneggiata. Era da molto tempo che non sentivano più la sua voce, non apriva mai bocca eccetto con Pansy, e di certo nessuno si aspettava di sentirlo reagire così.

L'ODIO È AMORE - DRARRY💚❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora