1° CAPITOLO

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SALVE RGAZZE/I, IO SONO ALESSIA. QUESTA E' LA MIA PRIMA STORIA, HO LETTO TANTE STORIE SU HARRY E COSì UN GIORNO MI SI E' ACCESA UNA LAMPADINA FACENDOMI PENSARE DI CREARNE UNA UN PO' DIVERSA DALLE ALTRE O ALMENO SPERO.

SPERO VI PIACCIA E SE VI VA LASCIATE UN COMMENTINO.

BACI.

AH E SCUSATE SE CI SONO ERRORI.

"So che sei sveglia e che vuoi solo far impazzire i miei poveri nervi fin troppo pazienti." Disse urlando.

Dopo un po' la sentii sbuffare e imprecare a bassa voce, mentre incominciò a picchiarmi con il cuscino che un secondo fa si trovava sul MIO materasso sotto la MIA testa!

Quella si che era una mossa sbagliata, lo era sempre. Risvegliava sempre i miei istinti aggressivi.

"Calma Amber so che ora vorresti solo uscire da questo comodo e caldo letto, e strozzarla alla mo' di Homer Simpson,ma oggi no, sai che poi gliela darai per vinta."Disse la piccola vocina nella mia testa.

Aveva ragione, sospirai silenziosamente."Amber stai ferma, calma e continua a fingere di dormire!"ordinai a me stessa.

Così feci, mi girai a pancia in giù sul letto, afferrai il piumone e mi copersi fin sopra la testa.Ora andava già meglio.

"Vattene."Dissi in un sussurro, ma un lato delle mie labbra erano premute sul materasso quindi mi uscì più un lamento che un sussurro.

"Ti prego, ti prego, giuro che sto fumando dalla rabbia, odio quando ti comporti così e oggi ti odio ancora di più perché  è peggio delle altre volte, non fare così proprio quest'oggi." Disse con tono supplichevole.

Era così adorabile quando mi supplicava,trattenni una risata mordendomi la lingua continuando a farmi coccolare dal mio dolce Morfeo.

Sentii uscire un'altro pesante sbuffo dalle sue labbra e sapevo che spazientita com'era, ora stava alzando gli occhi al cielo, mentre faceva cadere il cuscino a terra per poi andarsi a sedere sulla poltroncina vicino alla finestra. Amavo quella poltroncina, la feci mettere apposta lì, così che potevo osservare la mia cara natura e iniziare i miei viaggi con la mente.

Amavo osservare la pioggia che cadeva con forza sul suolo della terra, amavo ascoltare il suo suono che andava dal piano al forte, amavo guardare come i fulmini improvvisamente squarciavano il cielo, amavo osservare quel cielo cupo e spento che spesso mi rallegrava più di un cielo sereno, amavo osservare come le goccioline scivolavano giù dal vetro sino al marmo della finestra, ma amavo anche ascoltare il cinguettio degli uccellini, amavo guardare la mia natura sotto la luce del sole e del cielo blu, amavo osservare come le nuvole lentamente si scontravano o scomparivano, amavo tutto ciò, come amavo riprodurle su un foglio di carta, amavo osservare e riprodurre.Mi sentivo sempre così tanto spensierata e libera quando disegnavo, potevo fare tutto ciò che volevo senza nessuno che mi dicesse cosa fosse giusto o cose fosse sbagliato. Fin quando non mi trovavo a scuola o in compagnia di qualcuno.

"Okay, se proprio preferisci restare in questo letto, senza un cuscino, fin quando non sprofonderai in esso, fa pure..perché qui è più importante un letto con delle coperte calde di un'amica disperata e in crisi." Disse all'improvviso con voce alta e un po' dura.

Ridacchiai leggermente, sapevo avrebbe ricominciato. Ma oggi il mio corpo davvero non ne voleva sapere di muoversi e alzarsi, tutta me sarebbe stata scossa da più e più brividi non appena un centimetro della mia pelle sarebbe venuto a contatto con l'aria fredda della camera e non volevo.

Bulletproof loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora