"Oh mio dio!" Esclamo, saltando giù dal letto. Mia mamma mi aveva aperto le ante, permettendomi di ammirare la cosa che amo di più al mondo. La neve.
Dalla felicità spalancai la porta-finestra, morendo sul colpo per il freddo. Rientrai, ammirando i fiocchi candidi e soffici appoggiarsi delicatamente al suolo, dal vetro della finestra. Non curante dell'orario, mi vestii e mi precipitai fuori di casa. Volevo godermi la neve, volevo godermi la prima nevicata di quell'inverno tanto atteso.
Decisi di fare una passeggiata nel parco del paese, con le mie solite cuffiette e la mia musica preferita a palla.
Mi sedetti su un'altalena, dondolandomi lievemente con le punte dei miei stivaletti neri. Chiusi gli occhi, per potermi godere quel freddo pungente che mi pizzicava le guance rosee.
Riaprii gli occhi per godermi quel meraviglioso panorama bianco e freddo. Mi alzai e, siccome non c'era nessuno, iniziai a saltellare qua e là, lasciando delle impronte profonde nello distesa immacolata.
Per un attimo mi sentii una bambina ma non m'importava.. ero felice.
Nel completare un salto che mi fece uscire dal giardino e atterrare sul vialetto, mi scontrai con qualcuno. Nello sbattere contro a questo individuo caddi e sprofondai nel terreno sottostante.
"Oddio scusa, che imbranato!" Sentii sopra di me. Aprii gli occhi e mi scontrai con due meravigliosi occhi color nocciola valorizzati da un paio di occhiali neri. Aveva un sorriso che, beh, come dire? Ti mandava in tilt. I capelli castano chiaro, ricadevano in un ciuffo che rendeva il ragazzo estremamente carino. Era semplicemente perfetto.
"No, scusami te, sono un disastro." Gli dissi mentre mi alzai aiutata dalla mano tesa del ragazzo.
Mi pulii la felpa e il sedere dalla neve, mentre lui mi disse: "Macchè! Colpa mia! Ero distratto dalla musica delle cuffiette e da tutta sta neve.. non ti ho vista.." non smisi di ammirarlo perché era veramente bello.
"Non ti preoccupare, colpa mia.. sono un completo disastro, non ne combino una giusta." Dissi abbassando lo sguardo, mentre attorcigliavo gli auricolari per posarli in tasca.
"Piacere, Ashton, Ashton Irwin. Ah e.. non sei un disastro." mi disse sorridendomi.
"Mh.. piacere, Helen, Helen Stevens." arrossii "e.. sì. Sono un disastro." abbassai lo sguardo, perché sentii i suoi occhi puntati su di me.
"Mh.." sospirò "non sei un disastro. Credimi. Vieni a fare una passeggiata con me?"
A questa domanda rimasi un po stupita perché, ceh, ci conosciamo da meno di 5 minuti e potrebbe essere un pervertito malato! Ma c'era qualcosa in lui che mi ispirava fiducia, mi sembrava un bravo ragazzo, così risposi sorridendo: "Mh.. perché no."
Ci incamminammo per il paese quando iniziai a tremare. Maledetta io che anche quando la temperatura è sotto zero indosso solo una felpa.
Ashton e io stavamo parlando di noi stessi, dei nostri gusti, della nostra vita, del nostro mondo, quando mi rivolse lo sguardo.
"Ma tu stai tremando! Hai freddo.. ecco, tieni." Mi disse, togliendosi il giaccone e subito dopo appoggiandomelo sulle spalle.
"Oh no s-sto bene, non ti preoccupare.. così avrai f-freddo te." risposi, guardandolo negli occhi. Sotto aveva solo una felpa leggera color violetto, non volevo soffrisse di freddo per colpa mia. Non ne valeva la pena.
"Oh figurati, sto bene così." Mi rispose, mostrandomi il migliore dei suoi sorrisi al quale arrossii e diventai quasi il colore della sua felpa.
"Okay.. va bene.. però al primo tremolio che vedo te lo rimetti ok?"
Lo vidi annuire e subito dopo lo sentii ridere.
Risi anche io perché la sua risata era alquanto strana hahaha.
Arrivati davanti ad un enorme campo bianco, lo vidi allontanarsi ed inoltrarsi nel campo. Lo osservai. Si stava chinando. "Non lo starà facendo davvero.." pensai tra me e me.
Neanche il tempo di finire il mio pensiero, che una palla di neve mi colpì, dritta in pancia.
"Irwiin!!!" Urlai divertita. Mi chinai per formare una palla di neve, per poi puntare su Ashton, il quale si abbassò, e la sfera bianca lo colpì dritto sul sedere.
Scoppiai in una rumorosa risata, la quale mi fece piegare in due, quando una palla di neve mi beccò in piena faccia.
"Beccataa!" Sentii urlare in lontananza.
"Adesso arrivo io e ti sotterro con la nevee!!!" Urlai prendendo la neve in entrambi le mani e iniziando a correre. Lui mi aspettò tranquillo, fermo, restando immobile.
"Sei spacciato Ash!" urlai, oramai lo avrei beccato di sicuro. Dritto in faccia.
Invece davanti ad Ashton c'era una lastra di ghiaccio la quale mi fece scivolare e sbattere sul petto del ragazzo, facendoci cadere per terra. Io sotto e lui sopra.
"Non ce l'hai fatta!" Mi disse Ashton facendomi la linguaccia.
I nostri visi erano terribilmente vicini. Era sopra di me, appoggiato per terra con solo gli avambracci. Mi sentivo alle strette ma anche al sicuro.
"Ehy, Ashton..." gli dissi "non hai ancora vinto!" Detto questo presi da accanto a noi due manciate di neve le quali le spalmai in faccia ad Ashton.
Scoppiai a ridere. La sua faccia era alquanto strana, un misto tra stupore e felicità.
"Ammirevole, signorina Stevens." Mi disse lasciandosi scappare una risatina. Risi anche io, era così buffo e carino.
Restammo fermi in un tempo indeterminato, fissandoci negli occhi.
Quando lui mi sussurrò: "Helen, sei perfetta." Arrossii violentemente, nessuno mai mi aveva fatto qualche tipo di complimento.
"Sei una ragazza meravigliosa e.. no. Non sei un disastro." A queste parole mi lasciai scappare un mezzo sorriso triste. Io ero un disastro. Un errore. Ma non so perché, detto da lui, sembrava quasi vero. Mi sembrava di essere un qualcosa in questo mondo.
"Ash non ne sarei così sic-" non feci in tempo a finire la frase che Ashton appoggiò le sue labbra alle mie. Le sue labbra, anche se screpolate erano terribilmente morbide e calde. Ero felice. Ma felice sul serio.
Ci staccammo e ci alzammo. Mi sentii andare a fuoco le guance in quel momento. Ashton continuava a tenermi per i fianchi, senza staccare il suo sguardo da me.
Senza pensarci due volte lo abbracciai, sussurandogli un lieve "grazie" al quale lui rispose stringendomi più forte e accarezzandomi la testa.
"Andrà tutto bene, ci sono qua io con te ora. Non ti preoccupare." Mi disse.
Scoppiai a piangere. Troppe emozioni, troppi pensieri, troppo odio verso me stessa.
Finalmente ero amata da qualcuno.. qualcuno era disposto ad aiutarmi, a tirarmi fuori dalla mia tristezza.
Senza dire niente mi cullò nelle sue braccia, riuscendo a calmarmi. Quel silenzio diceva più di mille parole.
Mano nella mano ritornammo al parco, dove ci promettemmo che ci saremmo rivisti, presto.
Spazio autrice.
Heilà bella gente, eccomi di nuovo qua con un altro One Shot! Spero vi piaccia e mi raccomando, votate e lasciate un commento! Ci tengo!
Alla prossima, baci♥
AshtonIrwinsSmilexx♥
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Winter. [a.f.i.•os]
FanfictionHelen era una ragazza come tutte le altre, ma tanto ferita. Helen ha 16 anni. Occhi marroni, capelli castani, lunghi. Una ragazza triste, senza autostima, con l'odio per se stessa senza confini, sempre immersa nelle felpe giganti e nei suoi pensieri...