Man mano che mi addentravo dentro la città le strade si facevano sempre più strette e buie. Avevo addosso quella strana sensazione come se mi stessero seguendo. Alzai la testa all'altezza della spalla e cercai di riconoscere se in quel buio che mi lasciavo alle spalle ci fosse qualcuno. In un primo momento non vidi nessuno ma una volta vicina ad un lampione stranamente acceso vidi una figura nera svoltare in un vicolo come se avesse percepito che l'ho notata. Accelerai il passo mentre mi allontanavo dall'unica fonte di luce presente in quel luogo oscuro. I brividi per via del freddo continuarono a scorrermi lungo la schiena , ma non potei fare altro che stringermi di più nella sciarpa di lana e proseguire, non avevo tempo per le deviazioni. Avevo un compito ben preciso a cui attenermi, ne dipendeva tutta la mia vita. Ripensai alle parole minacciose di Harold Formes, il diavolo in persona. "Hai tempo fino a mezzanotte di domani, non oltre, sennò sarai rimandata a Rudengard." Quelle parole continuarono a risuonarmi nella testa fin da quando ero partita, non potevo tornare, sapevo che cosa sarebbe successo. Scacciai velocemente questi pensieri e mi concentrai sul viaggio. Dovevo ancora attraversare la Mobilhill dopodiché sarei arrivata alla destinazione che tanto temevo. Sapevo di star facendo la cosa giusta, non ne avevo dubbi ma c'era un leggero timore del fallimento.
Ed eccomi lì, davanti al cancello che avrebbe segnato il mio destino. Sembrava quasi una parete di ferro che andava a finire nel cielo, credo che inquotesse timore in chiunque. Con il cuore che batteva all'impazzata presi il coraggio e suonai al campanello a forma di Enuriko, una creatura infernale che era anche la protettrice di Mobilhill. Dopo aver suonato ritrassi la mano come scottata, era arrivato il momento, dovevo farcela. All'improvviso si aprì una finestra nella parete e un uomo anziano mi osservò dall'alto in basso. Deglutii a fatica sotto il suo sguardo inquisitore, mi metteva in soggezione. "Il numero" disse secco con una voce ferma e decisa. Sospirai piano e ripercorsi mentalmente le cifre del numero di identificazione.
"1555764398763658" dissi cercando di sembrare decisa anche se in realtà dentro di me stavo tremando.
L'uomo anziano trascrisse i numeri nel suo portatile dopodiché mi scrutò attentamente per un'ultima volta.
Dopo un'attesa che pareva quasi non finire mai finalmente spezzò il silenzio parlando: "Può entrare signorina Heavens. "
Sospirai capendo di esserci riuscita. Rivolsi lo sguardo verso l'alto dove quell'imponente cancello si stava pian piano aprendo lasciandomi intravedere ciò che c'era al suo interno. Era la prima volta che entravo a Mobilio, anzi era la prima volta che avevo un motivo per andarci e sperai che fosse anche l'ultimo. Avevo sentito molte storie a proposito di questa città e delle persone che vi vivevano e devo dire che anche solo ripensarci mi faceva rabbrividire. Il posto era conosciuto per il suo legame con l'occulto e con l'oscuro. La pratica della stregoneria era all'ordine del giorno così come i vari riti satanici.
Mi addentrai all'interno della città una volta che il cancello fu aperto abbastanza da farmi passare.
Tutto ciò che vidi furono persone con delle lunghe tuniche nere e il cappuccio a coprirli il viso. Mi sentivo spaesata in quel posto che mi metteva i brividi. Mentre camminavo mi arrivavano delle occhiate poco amichevoli dagli abitanti del posto e alcuni vedendomi, persino cambiavano strada. Non riuscivo più a capire nulla, mi nascosi il viso nei capelli in modo da non essere totalmente esposta. Dovevo solo attraversare la città e avrei finito, potevo farcela.
Man mano che proseguivo nel cammino notai una ragazzina piccola giocare da sola in una sorta di parco giochi sicuramente abbandonato da molti anni. La bambina stava seduta sui resti di quello che un tempo doveva essere uno scivolo. All'improvviso si girò nella mia direzione e vidi che le spuntavano alcune ciocche di capelli rossi dal cappuccio che portava abbassato sulla fronte. Aveva un'aria così famigliare, come se l'avessi già vista da qualche parte ma anche sforzandomi no riuscii a ricordarmelo, niente aveva più senso in quel posto. Quando mi rigirai nella direzione della bambina lei non c'era più.
PS: ciao a tutti! ecco a voi un nuovissimo capitolo del mio nuovo libro. Spero vi piaccia e se siete confusi non vi preoccupate più avanti sarà tutto più chiaro. Se avete voglia scrivetemi cosa ne pensate!!
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LE CRONACHE DI RUDENGARD I
FantasíaÈ il primo volume delle cronache di Rudengard. Tratta di una ragazza coraggiosa costretta ad affrontare il proprio destino completamente da sola. Durante il suo lungo viaggio però, incontrerà amici che le aiuteranno a superare le varie difficoltà e...