Il Dono Di Osha

Capitolo 4: Proteggere

Aprii gli occhi...

Intorno a me é tutto nero.

Sbattendo le palpebre e ad un tratto mi ritrovo in una distesa infinita di piante ed erba.

"Dove sono?"

Tutto é silenzioso, si sente solo il vento che soffia, ma é tutto cosí...

"Calmo"

Sento i miei pensieri, come se  qualcuno me li sussurasse all'orecchio...

"Che succede?"

Nonostante io non capisca, il panico non sopraggiunge. Questa pace mi pervade.

Chiudo gli occhi nuovamente...

La distesa d'erba non c'é piú, al suo posto si erige un muro altissimo. Intorno a me ora c'è solo sabbia, un immenso deserto, ma non fa caldo anzi non percepisco nessun tipo di sensazione.

"Il muro Osha"...

Guardo il muro. Ci sono dei segni, delle incisioni, ma ad una prima occhiata sono incomprensibili.

"Forse toccandole"...

Appoggio la mano sulle scritte, ma nulla, nessun sussulto, nessuna sensazione, é solo un muro freddo.
Mi sento stanca, mi si chiudono gli occhi.

Li riapro e davanti a me il muro é scomparso come anche il deserto attorno. Ora vi é un laghetto. L'acqua é limpida, riesco a specchiarmi.

"I miei occhi"...

Brillano, sono blu.

"Che succede? Quella non sono io"...

Vedo una ragazza riflessa nell'acqua: Capelli biondi, lisci, legati, la sua pelle é chiara con un viso angelico e orecchie a punta, da wyveriano.

"Chi sei?"

Non so a cosa pensare. É tutto cosí...

"Strano?"
"Chi parla?"
"Sono io"
"Sto parlando con me stessa?"
"Si é cosí"
"Dove sono?"
"Dove vorresti essere?"
"Con i miei amici"
"Lucilia e Roland?"
"Si"
"Allora svegliati"
"Come?"
"Trova la tua strada"

Chiudo gli occhi...
Li riapro...
Lo stesso muro di prima.

"Concentrati"

Mi concentro. Fisso il muro.

"Le vedo"

Alcune incisioni cominciano ad illuminarsi, brillano di colori diversi, ciò nonostante ancora non riesco a decifrarle.

"Devo provare"

Mi avvicino per appoggiare la mano sulle incisioni.

"Sento qualcosa"