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Sono follia pura, insensata, enigmatica. Sono la gomitata nei fianchi a chi se lo merita, sono l'incontro perfetto nel momento perfetto, il giocattolo preferito dei ragazzi che sognano, quella che è troppo strafottente per le tue cazzate e ti ride in faccia. Vomito informalità, e se parlo a vanvera non mi pento quasi mai di ciò che dico. Me ne sbatto di te, delle ragioni, delle cause, effetti e conseguenze. Vivo e basta. Tu invece fammi da background e limitati ad esistere. Canto da sola, ballo per strada, urlo al mondo ciò che penso. Appartengo per natura all'opposizione. Se vuoi metterti a confronto io ci sto, bastano dieci minuti, uno davanti a me, e altri nove per tornartene a casa. Un consiglio? Vai veloce, ho gli occhi grandi per guardarti meglio, e testa dura per lasciare il segno, non ce nè, non capirai mai l'ABC di una ribelle. Nascondetevi voi dietro le vostre regole. Continuo a credere che non ci sia nulla di più sexy di una ragazza che sappia reggere il peso dei propri bagagli. A tutti quelli che si chiedono se ancora sono viva: arrendetevi. Mi troverete sempre, ovunque. Alcuni sono scappati dal labirinto che c'è in me, altri stanno cercando l'uscita, e altri ancora adorano essersi persi. Mi hanno definito un uragano, perché distruggo, perché sono un caos di sensazioni, un marasma di emozioni. Sono l'armadio più disordinato di una donna. Ma quando sono felice ho nel cuore i colori dell'arcobaleno. So ascoltare dicono, e so leggere. Non i libri, quelli sono capaci tutti, so leggere la gente. Credo che certe donne non siano fatte per essere domate. Forse hanno bisogno di restare libere finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre.