Quante volte abbiamo sentito parlare della lotta, ebbene sì, ho usato questo termine, per la parità dei sessi? Molti si vantano di averla ottenuta, ma ci sono delle piccolezze apparentemente insignificanti che ci dimostrano la falsità di questa affermazione. Parliamo di un'entità che nessuno si permette mai di screditare: la chiesa. Io fino a qualche mese fa, ero credente. Andavo tutte le domeniche a messa, frequentavo gli scout, mi affidavo totalmente alla chiesa. Poi ho iniziato ad avere i primi dubbi. Nella chiesa, se si è uomo, si può procedere con gli studi fino a diventare papa, se lo si vuole. Perché le donne devono fermarsi ad essere suore? Non mi risulta ci sia nessuna parola di Dio o Gesù che ci invita ad eleggere papi uomini invece di donne. Questa, è una delle principali motivazioni. Poi, i parroci, i vescovi e tutti coloro che praticano la messa e altro, si credono messaggeri di Dio. Non mi risulta neanche che Dio li abbia scelti personalmente per fare le sue veci. Sono semplici studiosi che professano la parola di Dio. Durante la confessione, ci assolvono i parroci. Userò la parola parroci per comodità. Chi sono loro per poter assolvere noi dai nostri peccati? In fondo anche loro sono umani, anche loro peccano, eppure si credono in grado di poter assolvere un loro fratello dai propri peccati. Se dovessi confessarmi, lo farei solo ed esclusivamente con Dio. Io credo in lui, ma non nella chiesa. Come posso io, persona, andare avanti e lottare per i miei ideali, se la chiesa è la prima che mi tarpa le ali?
Adesso, parliamo di qualcosa che ci sembra talmente normale, da non prestarci neanche più caso. Per noi, nel caso dovesse avvenire il contrario, sarebbe inconcepibile, strano. Perché, quando ci si trova in un gruppo misto, deve prevalere il maschile? Quando si è ragazzi e ragazze, prevale il nome 'ragazzi'. Chi dice che questo sia giusto? Non sia mai, che i ragazzi vengano chiamati generalmente ragazze. Eppure, noi ragazze dobbiamo farlo. Chi dice che devono esserci dei requisiti particolari per piacere a qualcuno? La società. Ed è qui che mi accorgo che il problema è ben più radicato in profondità. È inutile combattere tra di noi, cercando di ottenere qualcosa da qualcuno che non può aiutarci. Tutti dicono di volersi muovere, ma infine nessuno fa niente. Siamo tutti bravi a parlare, a proporre, ma quando si deve intervenire, sono davvero pochi quelli che hanno il coraggio di mettersi in gioco. Che poi, mettersi in gioco a quale scopo? La libertà. Che bella parola, questa. Io non mi sento libera di essere me stessa, perché al giorno d'oggi se non si hanno forme o fisico, si viene discriminati, esclusi. Tutto questo perché la società ci impone dei prototipi di persone che dovremmo essere. Studiosi perfetti, figli perfetti, compagni perfetti. Beh, fatemelo dire, la società può andare anche a fanculo. Io sono questa, voi siete questi. Io sono libera di essere chi voglio, di arrivare dove voglio, anche andando controcorrente, anche continuando un percorso in salita da sola. Sono stanca, davvero stanca, di essere chiamata femmina oppure bambina. Io ho le stesse capacità che hanno gli altri. Sono una donna, e devo, ripeto, devo, essere rispettata per come sono. Non tollero le mancanze di rispetto, le discriminazioni, perché noi donne, non abbiamo niente da invidiare a nessuno. In contrario, abbiamo molto da dare. Abbiamo l'intelligenza, una cosa importantissima. Io sono femminista, e me ne vanto. Perché combatto ogni giorno contro questi avvenimenti, che anche se mi corrodono dentro, mi danno la forza di lottare per un bene comune. Questa è una denuncia, a tutti gli effetti. Io denuncio tutti questi avvenimenti. Io denuncio la scorrettezza. Io denuncio le discriminazioni. Io denuncio, e tu?
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~Morte~
PoetryUna raccolta di poesie scritte da me, dove ogni verso nasconde un significato. Nulla è come sembra in questi componimenti, se volete scoprire il vero significato, scrivetemi, sarò lieta di farvi conoscere ciò che c'è dietro a semplici parole. 30/05...