Mi ricordo di te

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Giorgio:"Eh?"

Alex:"Se non ti spiace preferirei parlarne dopo in privato."

Giorgio:"Emh...suppongo vada bene?"

Lyon:"Si, si ditemi di più. Possiamo fare qualcosa?"

Nancy:"Siamo in aula di musica infondo. Che ne dite di..."

Cico:"IO PRENDO LA CHITARRA."

Anna:"La tastiera è mia."

Lyon:"Io e Fairy cantiamo."

Fairy:"Oh si!"

Stre:"Io ballo."

Stefano:"Anche io."

Alex:"Io suono la batteria."

Mario:"Io i tamburi."

Nancy:"Io il basso."

Giorgio:"Io credo che guarderò e basta..."

Alex:"Dai Giorgio, suona anche tu è più divertente."

Giorgio:"Ma io non so suonare."

Alex:"Neanche noi."

Giorgio:"E va bene, suonerò....questo Kazoo."

"È inutile dire che questa sorta di concerto, se così si può chiamare, fu alquanto pietoso. Ma ci divertimmo parecchio. Passammo tutta la punizione a cantare a squarciagola e a suonare come matti e tra risate e i vari rimproveri da parte del professore che avrebbe dovuto sorvegliarci ma che in realtà entrava di rado in quell'aula, alla fine tornammo a casa. La casa sembrava vuota, forse perché mio padre non c'era. Ultimamente è così incasinato che preferisco non averlo attorno. Mia madre invece stava stendendo fuori il bucato appena lavato, ma non mi sentì entrare. Mi tolsi le scarpe e andai nella mia stanza al piano di sopra. Poi ripensai ad Alex...e al fatto che dovevamo parlare, ma non fu così. Me ne sono completamente dimenticato. Volevo mandargli un messaggio ma mi accorsi che il mio telefono era morto, per cui lo misi in carica e mentre aspettavo che raggiungesse un livello di batteria decente mi misi a fare i compiti. Biologia e matematica. Le mie materie preferite. Dopo un paio di ore, verso l'ora di cena mia madre salì in camera mia."

Madre:"Posso parlarti Giorgio?"

Giorgio:"Tanto lo farai comunque."

Madre:"Cosa c'è che non va?"

Giorgio:"Ti fai maltrattare da quell'essere che chiami 'amore' e mi chiedi pure cosa c'è che non va?"

Madre:"Tesoro è una situazione più che complessa."

Giorgio:"Lo difendi pure! Non ci credo. Sai cosa forse dovresti andartene."

Madre:"Come vuoi..."

"Potevo sentire il rumore dei tacchi scendere le scale. Io non vorrei trattarla male. Ma vorrei  capisse che mio padre è un mostro e ha distrutto la nostra famiglia. Ci provo dalle medie a cercare di farglielo capire ma non le entra in testa. La cena anche oggi preferisco saltarla. Poi vado a riaccendere il telefono e trovo una richiesta: AlexNauts vuole mandarti un messaggio| rifiuti o accetti? Beh accetto. "

Chat di Instagram *

Alex:"Ho solo 3 parole per te= Elementari, scuola, bullo."

"Ed in quel momento ricordai. Alex era quell' Alex. Quello che in 3 elementare mi salvò dal bullo. Mi ricordo che quel bambino mi prendeva sempre in giro e di mira, mi rubava spesso la merenda e come se non bastasse mi rompeva sempre le penne. Un giorno Alex, che era un mio compagno di classe venne ad aiutarmi e da quel giorno quel bullo non si fece più vedere. Quindi è lui. "

Madre:" NO TI PREGO NON FARLO!! "

" È mò che cazzo sta succedendo?! "

" Scesi le scale di corsa e vidi che mio padre era rientrato ubriaco. Come ogni sera e con la cintura che si era tolto e che teneva in mano, minacciava mia madre di picchiarla. "

Giorgio:"Brutto figlio di puttana."

Padre:"Cos'hai detto?"

Giorgio:"Perché non te ne vai da questa casa? Non sei più il benvenuto da molti anni, dovresti andare a vivere con i cani in mezzo la strada, anche se loro sono più civili di te."

Madre:"Giorgio..."

"Cosa mi aspettavo di ricevere in cambio? Pensavo seriamente che se ne sarebbe andato? Ovviamente no. Ricevetti solo tante cinghiate da non potermi più muovere. Volevo solo sfogarmi, dire ciò che pensavo da anni."

Thebadnauts:Amami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora