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La stanza, che per quello che riusciva a vedere era piccola, era davvero poco illuminata e c'era polvere ovunque.
Strizzò gli occhi per cercare di vedere senza occhiali ma fallì e si rimise a terra, strattonando le catene che lo tenevano lì.
Harry Potter era prigioniero da 26 giorni.
26 giorni da quando, la guerra era finita.
26 giorni da quando lo avevano preso mentre provava a riprendersi dalla battaglia appena avvenuta.
Non sapeva esattamente dove si trovasse, lo avevano stordito, era ancora disorientato, riusciva a capire quanti giorni fossero passati solo dalla luce che filtrava di giorno dalla piccola finestra impolverata, e che poi spariva di notte.
Non sapeva cosa volessero da lui, né perché dopo 26 giorni nessuno si era fatto vivo.
L'unica cosa che sapeva, era che aveva paura.
 
 
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La Tana era nel silenzio più totale, nessuno sapeva cosa fare. Da quando Harry era scomparso nessuno era riuscito a trovare una soluzione per trovarlo. Hermione e Ron l'avevano cercato a Londra, avevano anche chiesto ai suoi zii se qualcuno gli avesse detto di avere Harry con loro.
Nessuno sapeva niente.
Il Ministero aveva messo a disposizione gli auror ma neanche loro avevano trovato una pista su dove potesse essere.
Alla fine, Hermione aveva avuto un'idea, e lasciando Ron alla Tana, era andata a Grimmauld Place, dove l'Ordine aveva 'ricostruito' la sua sede. In quel momento c'era solo una persona, che era rimasto lì perché secondo lui, non sarebbe stato d'aiuto.
La ragazza entrò, raggiungendo la cucina dove, Draco Malfoy leggeva la gazzetta del profeta.

Harry Potter, l'eroe del mondo magico è scomparso.
Soffriamo di questa perdita e chiediamo aiuto per ritrovare colui che ci ha permesso di continuare a vivere.

Per una volta non c'erano scritte cavolate almeno.
Draco alzò lo sguardo su Hermione e chiuse il giornale "Granger, ci sono novità?" la ragazza scosse la testa e si sedette di fronte a lui "senti Draco, io non sarei qui a chiederti una cosa del genere se non pensassi che fosse l'unica soluzione - esitò un attimo sospirando - volevo chiederti, se tu potessi, sotto copertura, unirti ai mangiamorte per trovare Harry" il biondo la guardò in silenzio per un attimo, riflettendo poi annuì sospirando "va bene, lo farò. Ma non posso promettervi di trovarlo, probabilmente mi uccideranno perché non si fidano di me" Hermione scosse la testa "non permetteremo che ti uccidano, ma grazie per quello che fai. Vieni alla Tana così possiamo parlare con gli altri".
Si smaterializzarono alla Tana, Draco esitò prima di entrare e rimase a fissare quella casa, che per anni aveva disprezzato, come la famiglia che ci viveva. Aveva sempre pensato che la sua famiglia fosse la migliore. Non era abituato all'affetto e non sentiva di averne bisogno.
Soltanto ora, dopo aver visto i Weasley abbracciarsi, e Molly, dare ogni giorno baci sulla guancia ai figli, capiva che anche lui voleva tutto quello. Strinse le labbra lasciando cadere lo sguardo sul braccio dove c'era il marchio.
Era quello uno dei motivo per cui, non avrebbe mai avuto quello che avevano i Weasley.
Tornò alla realtà, rendendosi conto che Hermione era ancora accanto a lui e che gli aveva posato la mano sulla spalla "Draco va tutto bene? Se vuoi pensarci meglio ti capisco" l'aveva detto sinceramente, e Draco sentendo la mano della riccia stringersi intorno al suo polso trovò quel poco coraggio che possedeva "no, no, voglio farlo. Lo devo ad Potter" così, dopo un sorriso dolce della grifondoro erano entrati in casa.
Draco si sedette al tavolo della cucina, e osservò Ron e Hermione che parlavano con gli altri del piano, dopo averlo ringraziato nessuno gli aveva rivolto la parola, ad un tratto, sentì un bambino piangere e si girò di scatto seguendo quel suono, arrivò davanti alla culla di un bimbo dai capelli azzurri che piangeva cercando qualcuno, Draco pensò di chiamare Hermione, o Ginny, oppure la signora Weasley, ma non voleva interromperli, così prese in braccio il bambino  "ehi piccoletto - sussurrò dolcemente - shh calmo" lo culló, facendolo calmare,  "è il figlio di Remus e Tonks" Draco si girò di scatto e osservò Hermione che lo guardava avvicinandosi a lui "Si chiama Teddy, sua nonna l'ha lasciato qui per sbrigare delle cose e poi - si fermò un attimo tristemente - e poi Lupin voleva che Harry fosse il suo padrino" Draco annuì, stringendo leggermente a se quel bambino prima di guardarlo e notare, come gli occhi verdi fossero terribilmente simili a quelli di Harry.
Tre giorni dopo Malfoy era davanti ad altri 5 mangiamorte alla tenuta Riddle. Lo avevano accolto subito, non dubitando di lui neanche un momento e ora lo stavano informando sulle ultime novità.
"Abbiamo già radunato altre persone" aveva iniziato Nott "e siamo sicuri che con la magia oscura adatta potremo anche far tornare il terrore come quando il Nostro signore era ancora al potere" aveva concluso Rookwood fiero.
Finalmente se ne erano andati, dicendo che dovevano sbrigare delle cose a Londra. Draco non voleva di certo sapere cosa fossero, o farne parte, così si era offerto di restare lì. Avevano accettato subito, dicendo che comunque al piano inferiore c'erano GreyBack e Rowle che si divertivano.
Malfoy aveva girato un po' per la casa cercando qualsiasi indizio su Harry, poi era sceso al piano di sotto, che precedeva la cantina. Non scese ancora ma si fermò lì per ascoltare le voci che venivano dalla cantina.
"Sei proprio stupido se non vuoi parlare, considerando le tue condizioni crucio!" la stanza si riempì di urla di dolore, poi la persona torturata tossi e si riprese in parte dalla tortura  "non dirò una parola! Non a voi, in un modo o nell'altro finirete tutti ad Azkaban"
A Draco si raggelò il sangue.
Harry era lì.

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