3

129 7 0
                                    

Quella stessa sera, tornò a villa Riddle e scoprì che fortunatamente era vuota, scese con cautela in cantina, e trovò subito Harry piegato su se stesso  "Potter che ti hanno fatto?"  il grifondoro alzò lo sguardo, il viso era pieno di lividi, e un taglio gli sanguinava sulla guancia. Draco tremò appena e sospirò "Potter ascolta, devi aspettare ancora un po' okay?" in quel momento, la porta si aprì rivelando Nott, l'uomo entrò nella stanza e sorrise freddamente "bene bene Malfoy, vedo che hai visto chi abbiamo qui, vediamo se con te parla" si piegò su Potter e lo sollevò malamente "allora Potter, dove sono i tuoi amichetti del cazzo?"  Harry non rispose, e Nott lo lasciò cadere, guardò Draco e sorrise ancora in modo inquietante "a te l'onore"  no.
Draco sapeva cosa volesse dire ma non voleva, non poteva, guardò Harry che però, gli mimò qualcosa con le labbra fallo.
Malfoy si sentì male al solo pensiero ma prese la bacchetta e la puntò verso Harry, chiuse gli occhi immaginando qualcun altro davanti a lui, e strinse con forza la bacchetta "crucio" Harry si contorse dal dolore, e Draco a momenti svenne quando Nott lo torturó di nuovo, non contento il mangiamorte lo prese anche a calci, e scacciò malamente Draco per fare chissà cosa, il biondo non voleva saperlo, ma mentre saliva le scale, sentiva Harry gridare, e il suo cuore andare in mille pezzi. Ripensò a quando quel dannato due maggio aveva sentito Voldemort ridere e pronunciare quelle parole che gli avevano lacerato l'anima "Harry Potter è morto"
Quando Harry si era rialzato, Draco aveva ricominciato a respirare e aveva finalmente preso coscienza della parte di cui voleva far parte, e aveva scelto Harry, aveva scelto il bene. E ora che vedeva Harry in quelle condizioni aveva paura che andasse tutto in fumo, che Potter sarebbe morto e che per lui non ci sarebbe stata più speranza.

"Draco" sibilò la voce maligna di Voldemort. "Draco, caro ragazzo sei proprio come tuo padre, una nullità. Non sei neanche riuscito a uccidere Silente. Crucio!"
Draco si svegliò di scatto, l'ennesimo incubi, l'ennesima prova di quello che era stato.
Si odiava e neanche poco, prima di tutto per aver quel coso addosso, secondo perché aveva torturato Harry, sapeva che non aveva scelta, ma si era sentito malissimo, e continuare a sentire le sue urla lo fece sentire ancora sotto il potere di Voldemort, quando usava casa sua come rifugio e ci torturava la gente dentro.
Quel periodo per lui era stato un vero e proprio inferno, vedeva ogni giorno i ghermitori trascinare cadaveri fuori da casa sua, e sentiva le urla delle persone torturate ad ogni ora del giorno.
Ricordava fin troppo bene quel giorni, quel dannato giorno in cui si sentì quasi fortunato nel non sentire nulla, ma poi sua madre lo aveva chiamato, e quando era sceso nel salone e aveva visto Harry aveva sperato che quello torturato sarebbe stato lui quel giorno. 
Sapeva che il compito era semplice, riconoscere Harry e i suoi amici e avere finalmente il rispetto di Voldemort.
Ma non c'era riuscito, quando aveva visto Harry davanti a se aveva sentito un peso al petto, lui era la sua unica speranza di essere libero.
Quando Harry si era preso la sua bacchetta Draco aveva quasi sorriso, era sicuro che ce l'avrebbe fatta, e non gli importò delle torture di sua zia che gli urlava contro che aveva mentito, per la prima volta da quando era iniziato tutto aveva finalmente anche lui, riposto tutta la sua speranza in Harry.

Quando si alzò dal letto notò che la stanza era vuota, si guardò intorno forse per la prima volta da quando era lì e notò delle foto di Harry, insieme a Ron e Hermione. In una erano davvero piccoli, forse era il secondo anno. Draco sorrise un po' malinconico all'idea che se fosse stato un altro ragazzo, nato in un'altra famiglia, in quelle foto ci sarebbe stato anche lui.

Dopo aver salutato tutti tornò a Villa Riddle, si accertò che non c'era nessuno e scese in cantina, si avvicinò ad Harry che osservava il muro immobile "Potter?" Lui alzò lo sguardo e strizzò leggermente gli occhi per mettere a fuoco Draco "Malfoy" il biondo si sedette accanto a lui e osservò i lividi sparsi sul viso di Harry "mi dispiace per ieri" Potter alzò le spalle "non importa Malfoy" Draco sospirò e si passò una mano tra i capelli "resisti ancora un po' e ti porterò fuori di qui"

Uscì di fretta e tornò alla Tana, doveva farlo uscire da lì, quella sera stessa.

Entrò in cucina e trovò quasi tutti intenti a parlare, Draco li osservò e poi si schiarì la voce "stasera farò uscire Harry da lì" calò il silenzio e la signora Weasley lo abbracciò "oh Draco caro stai attento" Draco ricambiò l'abbraccio un po' titubante e poi tornò a guardare gli altri, quello che doveva essere Bill Weasley si avvicinò a lui e gli diede una pacca sulla spalla "verrò con te in caso ti  serva una mano" si fecero avanti anche Ron e George, Hermione si propose per nascondersi sotto il mantello dell'Invisibilità e proteggere Draco ma tutti le dissero che era troppo pericoloso stare accanto a lui così alla fine, si prepararono solo Bill, George, Ron e Percy, che si offrì per venire con degli auror pronti ad arrestare i mangiamorte.

Draco uscì prima degli altri e torno alla casa dei Riddle, osservò la porta della cantina e si preparò a liberare Harry sperando di uscire vivo da lì.

catene Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora