decimo capitolo

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*driin driin

Casey:«Zia May!
Il telefono!»

May:«Pronto?
Oo salve!»
Casey«Chi è?» chiese sottovoce
May:«Tutto bene, grazie.
Se Casey può venire il pomeriggio per state lì con Uno?»
Zia May mi guardò per aspettare una risposta da parte mia»
Casey:«Certo...»

Zia May mi guardò in modo strano

May:«Perfetto, arriverà tra poco allora.
Arrivederci»

*attaccò

May:«Leggo un po' di tristezza nel tuo volta bambina.
Che succede?
Se non volevi andare all'accademia potevi anche dirmelo...aspetta.
Non vuoi stare con Uno?»
Casey:«Bingo.
Cioè, mi sta simpatico, però...»
May:«Però non ha preso il tuo cuore come Cinque»

Arrossii leggermente alle sue parole.

Casey:«Ziaa!»
May:«Che c'è, io mi accorgo di tutto eh!
Su, ora vatti a preparare.
Magari ci saranno anche gli altri, non puoi saperlo»

Corsi per le scale e andai a cambiarmi.
Non potevo andare in pigiama.
Aprii l'armadio e mi ritrovai davanti un sacco di vestiti, ma non sapevo comunque cosa mettere!
Alla fine potai per un jeans lungo e una maglia a maniche corte bianca con sopra una camicia.

Casey:«Zia sono pronta!
Vado!» dissi urlando dalla porta.
May:«Va bene, ci vediamo più tardi!»

Uscii di casa e girai subito a sinistra.
Immediatamente mi ritrovai davanti a quel portone possente, che si spalancò all'improvviso mostrando Grace.

Grace:«Ciao Cara, entra pure»
Casey:«Grazie»

Grace chiuse la porta dietro di noi e da lontano vidi arrivare Pogo.

Pogo:«Numero Uno sarà qui a momenti»
Casey:«Va bene...gli altri invece?»
Pogo:«Credo che per oggi avrà solo la sua compagnia»
Casey:«Oh...va bene»

Ci fu un attimo di silenzio, subito dopo si sentirono dei piedi scendere veloci le scale.

Pogo:«Eccolo»
Luther:«Ciao Casey»
Casey:«Ciao» dissi sorridendo
Pogo:«Bhe vi lascio da soli, passate un buon pomeriggio»
Casey:«Grazie Pogo»
Luther:«Dai andiamo, ti porto in giardino!» disse prendendomi la mano e correndo verso la porta.

Il giardino era grande...quanto la mia nuova casa su per giù.
Bhe dopotutto cosa potevo aspettarmi da un milionario come il signor Hargrevees?

Ci avvicinammo ad una quercia e di lì vidi un tavolino bianco elegante.
Sopra vi erano due tazze di te e dei biscotti.
Luther andò avanti prima di me e mi scansò la sedia.
Arrossii leggermente e lo ringraziai.

Luther:«Allora come stai?»
Casey:«Bene, tu?»
Luther:«Oggi ho fatto un allenamento stremante, per il resto però tutto bene»
Casey:«Vi allenate tutti giorni?»
Luther:«Praticamente si.
Papà vuole che siamo ben addestrati, così da utilizzare a pieno tutti i nostri poteri»
Casey:«Non riuscirò mai a vedervi senza maschera vero?»
Luther:«Purtroppo dobbiamo mantenere la nostra identità segreta»

Bevvi un sorso di the.

Casey:«Non vi pesa?»
Luther:«Ad alcuni più di altri.
Molti odiano stare qui»

Ci fu una pausa

Casey:«Sai...mi fa strano essere qui.
Abitare vicino ad un'accademia del genere.
Ancora non ho bene realizzato»
Luther:«Ci farai l'abitudine.
Come noi d'altronde»

Da una parte credo che avere dei poteri sia una figata assurda.
Da un'altra sto cominciando a capire adesso che è frustrante, specialmente per dei ragazzi che hanno la mia stessa età.
Non fanno una vita normale, e solo i più forti sanno reagire.
Luther credo sia uno di questi, forse anche perché è uno dei preferiti dal Signor Hargrevees.
Si vede lontano un miglio.

Casey:«Vado in bagno un attimo»
Luther:«Ok va bene.
Sai dov'è tanto» disse ridendo.
Poi ricordai infatti la scena dell'altra volta.
Mi annebbiai pensando alla specie di visione che avevo avuto.

Rientrai in casa e salii le scale.
Non c'era neanche un rumore per casa, sembrava completamente vuota.

Arrivai al piano superiore e mi ritrovai davanti alla porta di Cinque.

Cinque:«Casey?
Che ci fai qui?»

«hi, i'm your neighbour»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora